L'evoluzione va compresa non strumentalizzata
Quello che è considerato il padre dell'eugenetica o del darwinismo sociale, Francis Galton, è scivolato in una semplificazione che con il tempo ha prodotto altri fraintendimenti e dato spazio a teorie socio politiche dissennate e completamente fuorvianti di quella che è la realtà dell'evoluzione.
L'idea che l'evoluzione migliori le specie insieme a quella che l'evoluzione si applica anche all'uomo all'interno del proprio ambiente sociale ha permesso una distorsione enorme del concetto di evoluzione per selezione naturale.
Non solo ha lasciato passare l'idea che possa essere esercitata una evoluzione per selezione sociale, in cui è ritenuto accettabile che nelle società possa essere esercita una pressione selettiva per migliorare l'essere umano, ma ha agganciato a questo concetto l'idea eccessivamente positivista e non vera che con l'evoluzione ci sia un progressivo miglioramento delle specie. In realtà l'evoluzione non ha una finalità progressiva. In natura ci sono casi di “involuzione” per adattamento e di estrema resilienza, condizioni in cui determinate specie tendono a rimanere uguali a se stesse nel tempo mutando poco o quasi niente.
Inoltre nel darwinismo sociale sussiste l'implicazione logica che il miglioramento sia moralmente accettabile e quindi meritevole di essere raggiunto dal punto di vista etico.
In natura non ci sono giudizi etici o morali, gli adattamenti sono sempre in relazione ad un determinato ambiente in cui sono richieste determinate funzioni. E' sempre tutto molto relativo. Non c'è un valore assoluto da raggiungere che indica una progressione verso il meglio. Gli uccelli sono migliori di noi a volere, i pesci a nuotare, gli uomini lo sono nel progettare e costruire, anche se dovremmo trovare un accordo
Il giudizio di valore è sempre un giudizio dato dall'uomo, non esiste di per sé in natura. Era immaginabile, pertanto, che l'eugenetica si prestasse a interpretazioni che hanno permesso di tentare di giustificare azioni morali deprecabili ed avvalorare etiche che non avevano nulla di etico. Un po' come far discendere l'investitura di Re ad una volontà divina. Da un lato si giustifica le azioni compiute dall'altro si scarica la responsabilità in qualcosa o qualcuno esterno. La natura, un dio, l'evoluzione. Il Nazionalsocialismo non poteva che fare ampio utilizzo di questo tipo di espedienti logici e retorici, per giustificare le proprie politiche razziali.
Si prende quello che fa comodo e lo si interpreta come meglio fa comodo per giustificare quello che fa comodo. Una pratica non rara anche nell'utilizzo delle statistiche le quali non di rado vengono presentate per sostenere una visione preconcetta. L'opposto del metodo scientifico.
L'unica indicazione che viene dall'evoluzione è che la diversità è preziosa, perché è il frutto dell'adattamento ad ambienti diversi e perché permette l'adattamento ad ambienti diversi.
Invece l'applicazione del concetto di selezione applicato alle società è semplicemente una scelta che viene fatta sulla base di principi arbitrari. Viene presa una parte del processo che accade in natura decontestualizzata e utilizzata per portare avanti una propria visione, spesso aberrante, illogica e priva di fondamenti. Nemica della diversità, nemica della comprensione.
Al contrario comprensione e diversità, addirittura comprensione della diversità sono i veri messaggi che una conoscenza profonda dell'evoluzione porta con sé.
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