Andrea RedS-EM (New Faces)

indipendenti

LA CONQUISTA DEL PANE 2.0

Questa è una #teoria che mi passa per la testa da un po' di tempo e volevo buttarla giù per provare confrontarmi con chi ne abbia voglia.

La storia del pensiero #socialista ha visto #operai e #contadini allearsi nel termine #proletariato. Chi lavorava nelle #fabbriche e chi nei #campi faceva parte della #classe sociale che avrebbe dovuto abbattere un #sistema fatto di #sfruttamento e #proprietà privata. Oggi questo tipo di alleanza non è più presente nella società e nelle teorie socialiste, si parla di classe lavoratrice e consumatori (che sono praticamente la stessa cosa), di come queste siano vittime della situazione precaria e siano il nuovo proletariato (cosa che credo sia sbagliata). Senza andare a parlare di come a mio avviso la nuova lotta sia indirizzata verso il nulla, scrivo subito di come secondo me l'#alleanza operaia e contadina sia assolutamente necessaria per abbattere un sistema fatto di di #sfruttamento e #ProprietàPrivata.

La classe operaia e contadina di cui auspico un'alleanza non sono quelle dei lavoratori delle #fabbriche e dei #braccianti ma di una nuova classe operaia e una nuova classe contadina. La prima e quella #informatica e la seconda è quella del movimento #neorurale. La classe operaia informatica (composta principalmente da #giovani vista anche la recente nascita storica) non è ancora consapevole di essere una classe operaia a tutti gli effetti e il movimento neorurale è un movimento in forte crescita tra i giovani di tutto il mondo (vediamo anche l'esempio della città di Detroit) e che si basa su una forte consapevolezza del rapporto #persona/#natura.

Queste due classi dovrebbero unirsi per #combattere il sistema su due aspetti fondamentali: quello informatico per quanto riguarda il #capitalismo #immateriale che sta nascendo rapidamente e quella neorurale per quando riguarda la conquista del #cibo che è l'elemento materiale fondamentale per lo #sviluppo della società e la sua #sopravvivenza.

Il movimento neorurale che come ho già scritto è fortemente convinto del rapporto persona/natura, ha inoltre con se la caratteristica di basarsi sulla #cooperazione e il #MutuoAppoggio. La battaglia principale di cui dovrebbe occuparsi (e di cui già si occupa in realtà) è la #difesa dei #SementiAntichi e la lotta contro la #privatizzazione dei semi e della loro incapacità di riprodursi una volta nata la pianta (i famosi nuovi semi sterili). Il fatto che il #mercato stia spingendo sempre di più verso semi sterili che non lasciano la libertà ai contadini e produttori di rendersi #indipendenti già dal primo tassello del proprio lavoro è una cosa inaccettabile e che se non verrà fermata il prima possibile renderà tutta la produzione dipendente da forze #private che deterranno la possibilità di #produzione del cibo.

La classe operaia informatica invece dovrebbe sicuramente sposare la #filosofiaFOSS e da questa lavorare per incominciare costruire e donare alla classe neorurale la #struttura che permetterà a questi nuovi contadini di lavorare tramite #CooperativeDiPiattaforma che li #autodetermineranno e creeranno un mercato #alternativo basato su principi diversi da quelli che su cui il sistema capitalistico si fonda, non più #egoismo e #concorrenza ma #collaborazione e mutuo appoggio. Inoltre in questo modo la classe operaia informatica comincerebbe a colpire seriamente il problema della privatizzazione della conoscenza generale mettendola a disposizione di tutti.

La prima obbiezione che si potrebbe fare alla teoria è questa a mio avviso: Chi sono gli informatici che hanno la possibilità di dedicare il proprio tempo in maniera gratuita per mettere in piedi una struttura di piattaforme cooperative senza la possibilità di guadagno tramite la proprietà intellettuale o un salario da lavoratore dipendente? Rispondo subito: Nessuno. Non lo farebbe nessuno perché la prima preoccupazione che giustamente uno avrebbe è quella di guadagnare denaro per il riconoscimento del proprio lavoro, soprattutto per comprarsi da mangiare e avere un luogo dove vivere. Come si risolve questo problema? si risolve integrando questa nuova classe operaia nei campi e nelle comuni contadine già presenti e attive grazie al movimento neorurale (o a quelle che nasceranno). Il sostegno reciproco dovrebbe essere alla base di questo progetto.

La creazione di una struttura informatica #immateriale collegata alla cosa più #materiale possibile (cioè la produzione del cibo) è a mio avviso la via da percorrere per cominciare ad abbattere un sistema che ci renderà sempre più schiavi e dipendenti da pochi privati che possiederanno tutto, dalla produzione del cibo fino al più insignificante #software che se spento da #remoto ci impedirà il semplice utilizzo della nostra macchina o l'accesso alla nostra casa.

I nuovi contadini dovrebbero allearsi con i nuovi operai affinché i primi riprendano il possesso comune dei semi e di tutto ciò che renderebbe indipendente la produzione del cibo, garantendo vitto e alloggio alla nuova classe operaia informatica che cosi potrebbe utilizzare le proprie capacità in maniera libera, andando a costruire una nuova struttura di mercato #aperta e #condivisibile con tutti garantendone il libero utilizzo e la cooperazione al solo scopo di mutuo appoggio, crescita e difesa comune.

La comunità del software libero e il movimento neorurale dovrebbero unirsi per dar vita a questa nuova forma di lotta creativa che garantirebbe l'indipendenza di ogni comunità autogestita e la rapidità di collaborazione grazie a una rete immateriale anch'essa autogestita dalle varie comunità.

La lotta alla privatizzazione intellettuale e dei sementi antichi (e cioè non sterili) troverebbe un terreno comune con questo tipo di alleanza che a mio avviso è la versione 2.0 dell'alleanza fatta tra classe operaia delle fabbriche e i contadini di metà ottocento.

Questa è solo una bozza della teoria, sicuramente ci sono punti da approfondire. Se ci fosse qualcuno interessato a collaborare o a portare la propria esperienza per sviluppare insieme questo pensiero, o portare le proprie critiche, può scrivermi in qualsiasi momento. La collaborazione e il mutuo appoggio partono anche da qui, perché personalmente sono contro i personalismi e l'attesa del nuovo messia che scriva la teoria su cui basare il nuovo pensiero di società che verrà.

Insieme si è migliori. Insieme si può.

Andrea, New Faces, Reds.

I RIDERS, IL COOPERATIVISMO DI PIATTAFORMA E LA RIVOLUZIONE

L'altro giorno sono stato all'assemblea pubblica dei #riders della mia città. Anche se volessi non riuscirei a scrivere nulla di nuovo sulla situazione scandalosa di questi #lavoratori. Nessun #diritto riconosciuto, nessuna #tutela sanitaria durante questa #pandemia di Covid-19, questi lavoratori vivono in una limbo giuridico e sociale, incastrati tra il vecchio mondo e quello nuovo. La burocrazia non ha gli strumenti per tutelare questi lavoratori e il #mercato sfrutta l'analfabetismo digitale delle persone per creare multinazionali basate su un semplicissimo servizio.

Mentre ero in piazza ad ascoltare i discorsi dei riders su come organizzarsi per far valere i loro diritti, mi guardavo intorno e vedevo che all'assamblea ci stavano una decina di persone, probabilmente causa covid mi sono detto. Continuavo a ascoltare e sentivo tanta buona volontà, tanta voglia di farsi sentire e di far valere i propri diritti ma più ascoltavo e più mi ripetevo: come faremo a farci sentire o a creare un disagio a una piattaforma che ha sede in un altro stato, gestita da poche persone che dicono di offrire un servizio che le persone usano per i propri interessi, loro non assumono nessuno, hanno collaboratori indipendenti ripetono. Come si può pensare di aprire un tavolo di trattative sui contratti di lavoro quando queste piattaforme dispongono di un esercito di riserva immenso? Queste domande che mi ronzavano in testa mi hanno fatto giungere alla conclusione che non era possibile percorrere la strada del conflitto sindacale per ottenere dei risultati concreti (anche perché il #sindacato è rimasto leggermente indietro riguardo il mondo del lavoro e il mercato), bisogna trovare una nuova via.

Tornando verso casa un'idea stava prendendo forma tra i miei pensieri: e se la piattaforma che offre il servizio di delivery fosse gestita direttamente dal comune o meglio ancora dai lavoratori stessi?

Chiedendo qualche consiglio su #mastodon sono venuto a conoscenza del #cooperativismo di #piattaforma, ho subito cercato informazioni e ho scoperto che esistono già realtà di questo tipo come ad esempio Green Taxi Cooperative o anche FairBnB e altre ancora. La cosa interessante di queste cooperative di piattaforma è che non hanno inventato nulla di nuovo, hanno semplicemente preso lo stesso servizio offerto da una piattaforma proprietaria e hanno creato un servizio alternativo basato su una piattaforma cooperativa.

Il cooperativismo di piattaforma permette ai lavoratori di far valere i principi di: – un salario dignitoso – un inquadramento legislativo favorevole – sussidi e protezioni “portabili” per i soci lavoratori a contratto – protezione contro i comportamenti arbitrari – diritto alla disconnessione

Oltre a tutti questi punti aggiungo che il cooperativismo di piattaforma darebbe ai lavoratori la possibilità di organizzare il lavoro in modo orizzontale e autogestito. Fino ad oggi i padroni hanno sempre posseduto i mezzi di #produzione, il mondo fisico legato al denaro ha sempre impedito che questi diventassero #proprietà #pubblica o meglio #comune, nel mondo digitale questo invece è diverso. Se i riders si organizzassero con una cooperativa di piattaforma autogestita questi potrebbero prendere possesso del mezzo di produzione (anche se non produce nulla in questo caso ma eroga solo un servizio), diventare #indipendenti e dimostrare che i lavoratori anche nella peggiore delle situazioni possono prendere in mano il proprio #destino e andare avanti, senza che nessuno gli riconosca nulla, semplice #autodeterminazione, voglia di #giustizia, #uguaglianza e #libertà.

Tutto il mondo del lavoro in realtà potrebbe essere organizzato in maniera #orizzontale e non più #verticale, sono tutti i singoli lavoratori che fanno andare avanti il mondo e non i padroni o i vari manager. Non mi riesco a spiegare quale sia il motivo che fa credere alla stragrande maggioranza delle persone che un organizzazione verticale sia la risposta migliore per organizzare il mondo del lavoro, fatto sta che adesso è cosi.

In questo momento però ci sono dei nuovi lavoratori, i lavoratori della gig economy che vivono in un limbo tra il vecchio mondo e quello nuovo, quello regolato dalla burocrazia e quello regolato dalla velocità. Mentre il secondo si diffonde in tutto il mondo con i suoi nuovi servizi, sfruttando lavoratori privandoli della #dignità, il primo è ancora al punto di partenza che cerca di capire cosa deve fare e come deve muoversi per impedire tutto ciò. A mio avviso i riders non possono credere che il #conflitto con la piattaforma possa dar loro le risposte che cercano ma anzi, dovrebbero creare una piattaforma cooperativa alternativa a quella privata offrendo lo stesso servizio ma gestito in modo #etico, una piattaforma free software che tutti i lavoratori posso aiutare a #gestire e #sviluppare e che allo stesso tempo tutelerebbe i #diritti dei lavoratori, i loro #dati personali e quelli dei clienti.

Il cooperativismo di piattaforma potrebbe tramite i riders fare due cose molto importanti: – dimostrare che le grandi piattaforme sono battibili ma non entrandoci in conflitto ma creando una realtà parallela etica, rispettosa dei lavoratori e dei dati sensibili degli utenti. – dimostrerebbe a tutti i lavoratori che non bisogna aspettarsi che sia il padrone a fare delle concessioni ma che è ora che i lavoratori si organizzino in cooperative a comincino a creare un mondo del lavoro autogestito, organizzato in modo verticale e un mercato rispettoso delle persone.

Il cooperativismo di piattaforma è uno degli strumenti per la #rivoluzione, l'inizio di una nuova cultura e una società nuova.

Andrea, New Faces, RedS