Fake, solo fake Nell'editoriale di oggi vorrei sottoporre alla vostra attenzione un'argomento di estrema attualità che riguarda un po' tutti: le fake news. Il termine inglese fake news (notizie false) indica notizie redatte con informazioni inventate, ingannevoli o distorte, rese pubblici con il deliberato intento di disinformare. Con l’avvento di Internet, lo strumento principale di veicolo delle fake news è diventato l’articolo del blog. Il raggio di diffusione di questi articoli è considerevolmente aumentato anche per le più piccole testate; in poco tempo, questi siti riescono a raggiungere masse considerevoli di utenti attraverso i social media. Potenzialmente, ad oggi, chiunque è in grado di creare una notizia falsa e raggiungere decine di migliaia di persone. Le fake news ignorano completamente le norme editoriali, le regole, i processi adottati nei media per garantire la conformità e verificabilità; eppure, riescono a riscuotere enorme successo. Innanzitutto tali notizie fanno leva su determinate paure e quindi sull’emotività dell’opinione pubblica. Sfruttano convinzioni condivise dalle masse, che prescindono del tutto o in parte dalla conformità con il reale. Cercano di ottenere il c.d. effetto confirmation bias; in genere gli individui accettano facilmente informazioni che confermano le proprie convinzioni e respingono informazioni che non lo fanno. Oggi cosa possiamo fare per affrontare questo “nemico”? Prestare attenzione sempre alle fonti da cui provengono tali informazioni e controllarne le fonti nonché le citazioni. Verificare la notizia sui siti di debunking dove vengono sottoposte le news verificandone o meno l'attendibilità. Le fake news però viaggiano alla velocità del suono anche grazie ai notiziari le cui testate giornalistiche sono sempre piu' di partecipazione politica e quindi hanno una maggiore influenza nel tirare l'acqua al proprio mulino. Le fake news sono tipicamente al servizio di un’agenda stabilita dai loro creatori, che possono tentare di monetizzare le loro bugie attraverso tattiche di clickbait o diffondere disinformazione per screditare i loro avversari. Le agenzie di controllo o fact-checking preposte per smantellare le fonti delle fake news sono ancora idee allo stato puro e non credo che possano in un futuro prossimo diventare i salvatori della patria perché dietro alle notizie false e tendenziose c'è la longa mano dell'illogica politica del complottismo d'assalto che mina il percorso sul quale cammina. Tanto chi salta per aria sono sempre gli screditati follower a cui viene lanciato un salvagente bucato. Il web è uno spazio di libertà, risorse e opportunità, che però spesso vengono colte da individui… “discutibili”, sotto il profilo etico.
Massy ©