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Pensieri, parole, opere senza omissioni

Dacci oggi i nostri algoritmi quotidiani Gli algoritmi sono programmi informatici che cercano indizi per restituirti esattamente ciò che desideri. Gli algoritmi sono i processi informatici e le formule che trasformano le tue domande in risposte. Attualmente gli algoritmi di Google si basano su oltre 200 segnali univoci o “indizi” che consentono di intuire che cosa stai realmente cercando. Questi segnali includono elementi quali i termini presenti nei siti web, l’attualità dei contenuti, l’area geografica e il PageRankLa scoperta degli algoritmi proviene dalle origini dell’aritmetica che avvenne, parallelamente, sia nel mondo occidentale (babilonese) sia nel mondo orientale (India e Cina) intorno al 2000 a.C. L’esigenza che gli antichi sentivano come utile per i loro scopi commerciali pare sia stata quella di composizione e scomposizione di un numero nei suoi fattori. Oggi gli algoritmi governano il modo in cui l’informazione digitale viene costruita, e lo fanno con vari sistemi di misura. Infatti gli algoritmi sono ormai tra noi, incuneati in molte attività umane e tutta l’informazione digitale usata dai singoli utenti (ma anche dalle imprese) si basa sulla valutazione (e misurazione algoritmica) di quattro parametri: popolarità, autorevolezza, reputazione e previsione comportamentale. Gli algoritmi tendono quasi sempre a prevaricare sui nostri pensieri e a determinare la materializzazione degli stessi. Si potrebbero elencare un’infinità di esempi dal campo dell’informazione a quello economico e finanziario, politico, sociale dove la funzione di tali algoritmi evidenziano la tendenza a indirizzare la nostra attenzione verso notizie che stimolano le nostre paure irrazionali, le nostre abitudini malsane. Gli algoritmi sono un riflesso di noi. Stanno mappando i comportamenti e le tendenze umane naturali – ciò che clicchiamo, per cosa ci indigniamo, ciò che ci piacerà. Fanno parte di noi. Inavvertitamente abbiamo creato un sistema multimediale che “monetizza” i nostri difetti. Uno dei principali svantaggi degli algoritmi è che essi, a meno di autori molto critici e che si affidano ad altri per la loro valutazione, riproducono i pregiudizi di chi li crea. Gli algoritmi sbattono la porta in faccia a milioni di persone, spesso per le ragioni più insulse, e non offrono possibilità di appello. Nel mondo del lavoro gli algoritmi sono presenti in maniera massiccia quando si parla di assunzioni di personale. Nella selezione del personale vengono impiegati “algoritmi discriminatori” per il personale da assumere che rigettano automaticamente le domande di lavoro avanzate da determinate classi sociali. Non sempre però gli algoritmi mirano dritto all’obiettivo.

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Perché Topolino? Quando mi chiedono come mai a 56 anni suonati leggo ancora Topolino, non mi è mai facile rispondere. E' innegabile ed è la storia della Walt Disney che lo illustra che Topolino nato negli Stati Uniti d'America il 13 gennaio 1930, è un fumetto per adulti e non per soli bambini o ragazzini. Vado in edicole ogni settimana il mercoledì mattina perché il topo piu' famoso al mondo è la che mi aspetta e vuole essere letto. Lo leggevo ancor prima di imparare a leggere, a dire il vero, come so che facevano in tanti. E questo dovrebbe dirla lunga sull’eterno dibattito che vede contrapposti quelli che dicono che il fumetto si legge e quelli che affermano che invece si guarda. Ad ogni modo questa cosa dell'essere affezionati non è per niente motivo di vergogna anzi è con estremo orgoglio che leggo Topolino perché il fumetto non ha nulla di banale ed ha un bagaglio di cultura vastissimo. Quindi attenzione a quando veniamo denigrati con la frase: “Ma dove l'hai letto su Topolino?” Probabilmente non ci sarà malizia ma la battuta lascia intendere che quella persona non ha mai letto Topolino. La lingua di Topolino, per esempio, raggiunge infatti dei livelli di raffinatezza che ben pochi fumetti riescono a raggiungere. Come scrive Roberto Gagnor, Topolino è l’esempio perfetto di cos’è un prodotto culturale di massa: qualcosa che mischia la cultura “bassa” con quella “alta”. Topolino è leggere ed imparare molte cose sorridendo e trascorrendo qualche ora di relax. Topolino se non ci fosse bisognerebbe inventarlo.

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Cos'è il self-publishing Mi rivolgo a chi come me sta terminando di scrivere il suo romanzo o per coloro che hanno scelto di scrivere un libro di poesie o di racconti e vorrebbero auto pubblicarsi la propria opera. Ebbene oggi c'è la possibilità di farlo attraverso il Self publishing che significa letteralmente autopubblicazione. Auto pubblicare un libro, o fare self publishing, è il modo di pubblicare un libro senza ricorrere ad un editore. Il self publishing si basa sulla presenza di un sito o piattaforma on line dove l’autore ha la possibilità di creare il proprio libro e poi di metterlo in vendita. Le vendite avvengono attraverso internet e, in alcuni casi, possono prevedere il coinvolgimento di punti vendita tradizionali, come le librerie, che possono occuparsi di raccogliere gli ordini e poi di consegnare la copia ordinata al lettore. L’autore, tuttavia, può anche acquistare alcune copie del suo libro attraverso il sito e distribuirle autonomamente attraverso altri canali. Il self publishing è una tendenza che riguarda l’industria del libro, anche se fenomeni analoghi sono presenti in altri campi della cultura, come per esempio nel teatro e nella musica. Come in ogni settore dove si preannunciano dei cambiamenti è necessario affrontare con coraggio questo evento perché frutterà molti benefici. Il self publishing è fatto soprattutto per chi ha passione per il proprio lavoro, per chi crede che internet sia un modo fantastico per comunicare con altre persone, e per chi pensa che il mondo dell’editoria abbia tempi troppo lunghi per pubblicare un libro. W il self-publishing!

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Il bar Italia Il Bar Italia è un bar qualsiasi, uno dei tantissimi bar che si trovano lungo la penisola, isole comprese dove la gente passa, entra, prende un caffè, si ferma a fare due chiacchiere e poi se ne va; magari senza più tornare. Un posto di passaggio non di stanziamento perchè durante la giornata il Bar Italia è una macchina che produce caffè, bibite, qualche stuzzichino a quegli avventori che hanno voglia di entrare ammirando la bellezza del locale dove si respira la cultura italiana, la tradizione, le bellezze naturali ed artistiche italiane. Sulla parete principale del Bar Italia sono appesi un mandolino che rappresenta il carattere solare e gioioso dell’italiano, la passione per la musica e l’attaccamento alla propria terra. Il piatto di pasta che rappresenta l’economia dell’Italia: il grano è la principale coltura a livello nazionale ed anche il piatto di spaghetti che è il piatto più amato in tutto il mondo. Ed infine appesa accanto al quadro della pasta c’è quello della pizza che rappresenta la varietà del carattere italiano, lo stare insieme in compagnia. Poi la bellezza del Bar Italia sta anche nelle rappresentazioni delle città italiane. Ogni singola città, dalla più grande alla più piccola, ha nella sua cultura un bagaglio folcloristico secolare. Da quelle prettamente religiose fino a quelle popolari, spesso legate ad eventi e personaggi bizzarri, unici, capaci di stimolare la fantasia di chiunque. Il bar Italia è la perla incastonata per antonomasia della cultura italiana ma non solo, anche degli usi e dei costumi degli italiani, delle abitudini degli italiani e soprattutto dell’arte del saper parlare sempre e di trovare argomentazioni a volte assurde a volte più plausibili che fanno nascere le famose: chiacchiere da bar. Le chiacchiere da bar non sono sempre improduttive, irrisorie, diffamanti, maligne, intrise di invidia e di ipocrisia ed inutili ma possono trasformarsi in un test di misurazione della grande verità che è racchiusa nel nostro bel Paese. Secondo me non si devono sottovalutare gli scambi di chiacchiere al bar, anzi, i politici dovrebbero frequentare quei posti, in incognito, per tastare il vero sentimento del popolo, soprattutto perché è eterno il detto «in vino veritas». E poi ragionano sulle manovre di rinnovamento di questo Paese. E vedono se possono spacciarle per “Manovra del Popolo”. Il Bar Italia non è affatto il covo dei sovversivi italiani che tramano alle spalle del governo, al Bar Italia ci sono persone comuni, gente normale che vive e produce, che ride e piange e picchia i pugni sul tavolo perché è arrivata al punto di scoppiare e sa di non potercela più fare, sa di non saper più come fare per andare avanti e spera che prima o poi finirà questa tirannia mediatica, adulatrice e ammaliatrice di quelli che governano sotto a chi già ci governa. Il Bar Italia è sempre aperto. Non chiude mai.

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Complottismo mediatico e d'intorni Il complottismo è oramai diffuso in quasi tutte le società del mondo e se prendiamo in considerazione i modelli esistenti come i governi ombra, le banche internazionali, le società finanziarie, la massoneria; arriviamo a comprendere che tutto quello che ci viene propinato anche dai media e alla stampa è completamente pilotato. La punta dell’iceberg, il resto rimane sommerso affinchè le masse non si mobilitino per una rivoluzione che potrebbe destabilizzare il vertice del potere. Immaginiamo il sistema economico come una grande piramide, dove gli strati inferiori sostengono quelli superiori con continui flussi di denaro dovuti alla particolare situazione monetaria che è stata realizzata, mentre il vertice della piramide controlla e gestisce tutta la moneta che usiamo negli scambi economici. Alla base di questa piramide ci siamo noi, come cittadini e come aziende. Noi cittadini ed aziende che lavoriamo e viviamo nell’ economia reale, siamo più del 99% di tutta la popolazione mondiale e siamo la mandria di pecore inconsapevoli da tosare, grazie al nostro bisogno di moneta per scambiarci beni e servizi e alla necessità di pagare le tasse. Sopra di noi lo Stato, che avendo rinunciato ad utilizzare la propria e quindi la nostra sovranità monetaria, non fornisce più moneta a cittadini ed aziende, ma anzi ne toglie, inventandosi tasse, alzando aliquote, chiedendo nuovi oneri, non rigirando poi questi balzelli nella spesa pubblica. Avendo anche un debito pubblico elevato e dovendo pagare interessi, si finanzia con l’emissione di titoli di Stato per ricevere in definitiva moneta creata dal nulla dal sistema bancario privato, che in realtà avrebbe potuto creare direttamente. Sopra allo stato troviamo banche private che poi non sono private in quanto sono controllate dalle banche centrali che a loro volta rimbalzano alle grandi élite finanziarie. Sulla punta della piramide le grandi famiglie dei Rockefeller, Rothschild e Morgan – tengono riunioni segrete e prendono importanti decisioni in gruppi chiusi, come il Council on Foreign Relations o il Bilderberg. Questi piani vengono poi attuati in tutto il mondo, consolidando ulteriormente la ricchezza materiale ed il controllo globale. E’ palese che l’occhio onniveggente della massoneria controlla a 360° tutto il panorama finanziario, bancario e mediatico privandoci della volontà di poter contribuire a migliorare la nostra qualità di vita. Solo un’informazione libera potrebbe rendere libero il cittadino, permettendogli di conoscere il reale funzionamento del sistema economico, capire il problema e proporre valide soluzioni (sovranità monetaria, democrazia diretta, energia gratis, ecc.) per rovesciare il sistema. Potremmo vivere nella più completa libertà e armonia ma rimane utopistico se continueremo a rimanere passivi.

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Astrologia e d'intorni Il fatto che l'astrologia affondi le sue radici in una forma di pensiero sintetico e non analitico, che evochi la dimensione misterica e simbolica dell'esistente, consente l'accesso ad un piano dell'esperienza dove spesso si trovano sollievo e consolazione. Esaminando a fondo l'astrologia e quindi i segni zodiacali di cui è composta veniamo a contatto con una realtà ben diversa da quella della semplice lettura quotidiana dell'oroscopo. Inconsciamente siamo attratti dall'astrologia esoterica che fa da trade-union tra il nostro karma e i vari segni zodiacali. L'astrologia esoterica è lo studio dell'astrologia dal punto di vista dell'anima; essa è una disciplina attraverso la quale è possibile comprendere appieno ciò che l'anima sta cercando di raggiungere in un determinato luogo durante un lasso di tempo ben preciso. Il termine astrologia deriva dal greco ἀστρολογία che significa lettura o spiegazione delle stelle. Sull'astrologia esoterica invece è necessario specificare che in questo campo l'astrologia può assumere varie sfaccettature. L'esoterismo insegna che si può raggiungere la piena conoscenza dell'anima secondo il principio nel quale l'uomo è circondato da una forza specifica che non è mai fissa, bensì si muove unitamente al sole ed al nostro Sistema Solare. Il concetto di anima è tutto ciò che ruota attorno a questo termine, viene trattato in lungo e in largo durante tutti i segni zodiacali a partire dall'Ariete fino ai Pesci. L'astrologia esoterica ha come punto chiave l'anima durante tutte le rappresentazioni dei segni zodiacali. L'anima è vista come quel fattore grazie a cui la personalità di una qualsiasi persona riesce ad ascendere ma questo può soltanto avvenire grazie ad un collegamento specifico tra anima e personalità. Il karma ha a che fare con l'astrologia esoterica? Ebbene si, il karma permette ad ogni persona di poter fare determinate esperienze sulla Terra, ogni anima infatti sceglie e segue un piano karmiko divino prima di incarnarsi Una volta incarnatasi sul piano materiale l'anima si associa automaticamente all'astrologia esoterica di concerto con il proprio calendario della nascita. L'astrologia esoterica e l'astrologia spirituale hanno due forme diverse di apprendimento. La prima ha il compito di indagare l'anima e tutto ciò che ruota attorno ad essa. La seconda può essere considerata come l'astrologia generale, infatti parlare di astrologia e di astrologia spirituale è la stessa cosa. Infatti cerca di andare a fondo per comprendere meglio ogni aspetto legato alla sincronicità cioè al principio di nessi casuali che legano due eventi.

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Perchè Topolino? Quando mi chiedono come mai a 56 anni suonati leggo ancora Topolino, non mi è mai facile rispondere. E' innegabile ed è la storia della Walt Disney che lo illustra che Topolino nato negli Stati Uniti d'America il 13 gennaio 1930, è un fumetto per adulti e non per soli bambini o ragazzini. Vado in edicole ogni settimana il mercoledì mattina perché il topo piu' famoso al mondo è la che mi aspetta e vuole essere letto. Lo leggevo ancor prima di imparare a leggere, a dire il vero, come so che facevano in tanti. E questo dovrebbe dirla lunga sull’eterno dibattito che vede contrapposti quelli che dicono che il fumetto si legge e quelli che affermano che invece si guarda. Ad ogni modo questa cosa dell'essere affezionati non è per niente motivo di vergogna anzi è con estremo orgoglio che leggo Topolino perché il fumetto non ha nulla di banale ed ha un bagaglio di cultura vastissimo. Quindi attenzione a quando veniamo denigrati con la frase: “Ma dove l'hai letto su Topolino?” Probabilmente non ci sarà malizia ma la battuta lascia intendere che quella persona non ha mai letto Topolino. La lingua di Topolino, per esempio, raggiunge infatti dei livelli di raffinatezza che ben pochi fumetti riescono a raggiungere. Come scrive Roberto Gagnor, Topolino è l’esempio perfetto di cos’è un prodotto culturale di massa: qualcosa che mischia la cultura “bassa” con quella “alta”. Topolino è leggere ed imparare molte cose sorridendo e trascorrendo qualche ora di relax. Topolino se non ci fosse bisognerebbe inventarlo.

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Praga. Tra storia ed esoterismo Praga città straordinaria, affascinante ed esotericamente molto impregnata di energie. Arrivai per la prima volta a Praga nell'estate del 1994, il muro di Berlino era oramai un ricordo e la città, allora capitale della Cecoslovacchia apriva le porte a tantissimi turisti provenienti da ogni parte d'Europa. Saltiamo le presentazioni e i convenevoli di rito sulla città con l'augurio che possiate visitarla molto presto e passerei a contenuti piu' espliciti. Praga è la capitale della magia notoriamente la città è collegata con Benevento la città delle streghe, Lione la città delle grandi magie e Torino la città piu' esoterica d'Europa. Passeggiando per le vie della città e con lo sguardo sempre attento è possibile notare una miriade di simboli esoterici, scritte, statue o monumenti che ricollegano Praga ad un passato molto oscuro risalente all'epoca dell'imperatore Rodolfo II nel XVI secolo. In questo periodo il sovrano organizzò un party, proprio una festa, una grandissima festa convocando a corte maghi, alchimisti, astrologi, alchimisti con la promessa che se avessero tramutato l'oro in ferro, avrebbe donato loro denaro e ricchezze infinite. Forse ce l'avranno anche fatta ma sta di fatto che Praga da quel secolo venne innalzata a capitale europea dell'alchimia. Girate Praga e andate in questi quattro posti molto interessanti: il primo è l'orologio astronomico sul quale oltre all'ora sono rappresentate le posizioni del sole, della luna e delle costellazioni. Il secondo bel posticino da visitare è il Ponte Carlo realizzato da Carlo IV nel XIII secolo. A protezione del ponte ben 30 statue. L'isola di Kampa posizionata tra il corso principale della Moldava e il canale artificiale anche conosciuto come “canale del diavolo”. Nell'anno 1100 i cavalieri dell'ordine di Malta fondarono il loro punto di incontro costruendo un mulino chiamato “Il mulino del Priore”. L'ultimo ma non per ultimo in ordine di importanza è il “Vico d'Oro”. Il vicolo è una celebre stradina di Praga caratterizzata da una fila di 11 edifici variopinti costruite per ospitare le 24 guardie di Rodolfo II e le loro rispettive famiglie. In seguito il Vico D' Oro ospitò alchimisti e astronomi che l'imperatore aveva riunito nella speranza di perseguire la conoscenza universale. In questa stradina abitava la signora Matylda Prusova, uccisa su ordine di Adolf Hitler e diventata ancora piu' famosa per aver predetto il destino del Fuhrer ed il crollo del nazismo. La sua presenza residuale si aggira nei d'intorni della stradina nelle notti di luna piena. Praga val bene un bel viaggio di quelli che vi lasceranno senza parole perché è una città che apre mente e spirito. Ah, dimenticavo di suggerirvi un girettino dalle parti di “Casa Faust” il leggendario Dr. Faust che firmò un bel contrattino con il diavolo il quale lo trascinò con sé all'inferno facendolo passare attraverso un buco nel soffitto se poi volete entrare a visitarla, prego accomodatevi ma non guardate in alto perché potreste trovarvi in condizioni molto spiacevoli.

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L uomo che scelse il male Detto anche “La grande bestia” Aleister Crowley “Mago” e fondatore del credo definito “Thélema” (cioè della “Vera Volontà”), esoterista, occultista, intellettuale coltissimo, fra i grandi maestri dell’Ordine Ermetico dell’Alba Dorata (Golden Dawn), viaggiatore, alpinista, letterato, uomo dalle energie spaventose, agente segreto, il britannico Aleister Crowley (Leamington Spa, 1875 – Hastings, 1947) ha impattato quanto pochi altri sull’immaginario del suo tempo e oggi giganteggia in ambito culturale, in un “Sabba” di riedizioni delle sue opere, saggi critici, citazioni in romanzi, apparizioni in film. Un aspetto affascinante e assai meno esplorato di Crowley riguarda il suo rapporto con la letteratura, come scrittore, ma, soprattutto, come personaggio. Le sue opere da un lato sfidano la letteratura alta, da Somerset Maugham a Pessoa, da Hemingway a Sciascia, dall’altro, persino in quelle più popolari, si aprono a questioni di ampio interesse, sia nei rapporti con altri letterati e pensatori di fama, esoterici a loro volta, quali William Yeats, Arthur Conan Doyle, Arthur Machen, Edward Waite, Christopher Isherwood, Helena Petrovna Blavatsky, Lafayette Ron Hubbard (fondatore di Scientology), col quale poi litigò, sia verso cerchie filosofiche e artistiche di svariatissimo genere. In Italia, nel 1920, si stabilì nella Villa Santa Barbara, a Cefalù, in Sicilia, dove istituì il suo Centro Mondiale del Sapere, con la comune di “Thélema”, luogo in cui visse, in completa bisessualità, con alcuni seguaci, prima di essere espulso ufficialmente dal territorio nazionale, per antifascismo, in realtà a causa di una morte sospetta legata alle pratiche ritual-sacrifical-sessuali svolte nella villa poi denominata: l’Abbazia. In quel luogo egli fece rivivere l’antico culto di Seth o dello Shaitan, gemello di Horus, il dio che in tempi più tardi, quando il Cristianesimo ebbe imposto la sua supremazia, venne considerato sinonimo di Satana. Laureatosi a Cambridge in Letteratura Inglese, si sposò nel 1903 con la veggente Rose Edith Kelly e nel 1904 fu iniziato alla Massoneria. Tentò di avvicinare il filosofo mistico Georges Ivanovič Gurdjieff, ma quest’ultimo non lo volle incontrare, definendolo “un ciarlatano, un vero cialtrone, in mano al Maligno”, al che Aleister Crowley rispose inviando una maledizione mortale al pensatore armeno, il quale, però, gli sopravvisse. Nel 1930, a Lisbona, incontrò, divenendone amico, il poeta Fernando Pessoa. Durante la Seconda Guerra Mondiale alcuni personaggi illustri, tra cui lo scrittore Ian Fleming, affermarono che Crowley avesse aiutato l’MI5 (Military Intelligence, Sezione 5 – controspionaggio interno inglese) in alcune operazioni riguardanti il neutralizzare agenti segreti nazisti presenti in suolo anglo-scozzese. La “Grande Bestia” considerava Hitler un “mago nero”, ma di infimo potere (“un mago da fiera paesana”), così che mai volle incontrarlo, sebbene il Führer più volte espresse il desiderio di parlare con lui, invitandolo a Berlino. Nel corso della sua vita Crowley fece largo uso di droghe, in particolare di eroina e di morfina, con le quali iniziò a rapportarsi per tenere curata la tremenda asma e la bronchite cronica delle quali soffriva. Il suo ultimo dottore, un medico di nome Thomson, morì il giorno dopo la morte di Crowley e questo permise ai giornali di speculare sulla eventualità che la “Grande Bestia del 666” avesse lanciato una maledizione sullo stesso. Il corpo del “mago” fu cremato il 5 dicembre 1947 a Brighton.

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Il complotto dei “27” Quando nulla è per caso anche nella musica rock avvengono cose molto strane anzi sono avvenute cose molto strane anche in un passato abbastanza recente. Molti penseranno, come quasi sempre lo fanno (in certi circoli), che dietro a queste parole c’è un complottista rockettaro che vuole mettere in cattiva luce alcuni se non tutti i grandi protagonisti oramai scomparsi della musica rock mondiale. Non è proprio cosi. Non è complottismo ne una costruzione mediatica il “Club dei 27” non è mai stata una pura coincidenza ma una sinergia di energie, passatemi il termine bonario, che hanno coinvolto i piu’ importanti rocker mondiali a cedere il passo al triste mietitore all’età di 27 anni. Si è iniziato a parlare con insistenza del Club 27 dopo la morte di Kurt Cobain, il frontman dei Nirvana morto suicida nel 1994. Com’era accaduto per gli altri “membri” del club, Kurt Cobain era morto all’età di 27 anni, dopo una vita sregolata e contraddistinta dagli eccessi. Si è ricominciato a parlare con insistenza del Club 27 (detto anche 27 club, Forever 27 club, J27) dopo un’altra tragica scomparsa, quella di Amy Winehouse. La cantante britannica morta nel 2011, a 27 anni, intossicata da un mix di alcol e farmaci. Per alcuni il Club 27 coinvolgeva in primis personaggi che avevano una J nel nome o nel cognome, in particolare scomparsi tra il 1969 e il 1971: Brian Jones, Jim Morrison, Jimi Hendrix, Janis Joplin. In realtà (e purtroppo) altri artisti e non solo nel mondo della musica, sono scomparsi così giovani, a soli 27 anni, anche prima degli anni Sessanta – anche se a quell’epoca sembrava ci fosse una vera e propria maledizione. Ecco che torniamo al complottismo ed alle sue teorie sul fatto che molti dei grandi cantanti rock (vedi Elvis Presley in primis) non sono in realtà morti ma hanno deciso di ritirarsi fuggendo chissà in quale isola sperduta del Pacifico. Come riporta Wired in un articolo del 2019, perfino la statistica è intervenuta per “smantellare” le assurde teorie sul Club 27. La psicologa Dianna Theadora Kenny ha condotto uno studio per capire quali siano le differenze tra la morte delle popstar e il resto della popolazione – sia per quanto riguarda le modalità, che l’età in cui avviene. E’ pur vero che i musicisti sono piu’ a rischio tra i 50 e i 56 anni e non a 27 anni ma è anche interessante elencare le cause della loro morte nel 90% dei casi dovuta per eccesso di alcool ed overdose per gli artisti rock e omicidio per gli artisti rap. In buona sostanza il “Club dei 27” non è stato creato per caso dalla statistica che ha raggruppato una serie di coincidenze che hanno legato tra loro gli artisti il cui carisma e la cui spiritualità erano scritti tra le righe dei loro testi e della loro musica.

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