La febbriciattola del sabato sera. Il sabato sera per noi “anta” oramai superati da qualche anno era ai tempi d'oro la serata per eccellenza, il top del top perché ci si organizzava per trascorrere la serata in discoteca e guai a chi si tirava indietro. La discoteca era il punto di arrivo e di partenza delle compagnie. Si arrivava dopo una settimana di lavoro e si studiavano le “mosse” per l'indomani giorno di domenica, per andare da qualche parte a bere qualcosa. Erano gesti semplici che nascevano sulle piste e spesso anche sui cubi dei locali che si frequentava come il Sinatram, Studio Zeta, Il Passatore, Le Rotonde di Garlasco, la Rocchetta, il Galactica, il Jumbo, Rolling Stones, Plastique, Alkatraz... ecc. La discoteca era il punto di convergenza delle energie interplanetarie del nostro piccolo e grande mondo di allora fatto di cose semplici, genuine, pure. Andare a ballare la techno, l'house, la dance, la dream music era per noi festa grande e si rimaneva dentro fino a quando non arrivavano quelli delle pulizie. Poi tutti da “Franco il panettiere” a ingollarci giu' per il gargarozzo un paio di bomboloni alla crema e buonanotte a tutti.

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