Caserta24ore

GianlucaParisi

Scuola. Quali conseguenze sullo sviluppo cognitivo da un uso massivo delle piattaforme digitali?

di #GianlucaParisi. L’insegnamento della tecnologia informatica nelle scuole per le nuove generazioni parte dalle famiglie. Nell’ultimo decennio l’uso improprio delle piattaforme social, di proprietà di grossi gruppi, ha comportato delle conseguenze nella popolazione. Lo sviluppo cognitivo dei giovanissimi è stato alterato da input diversi dal mondo familiare, degli adulti e della scuola. Non sono ancora chiare quali possano essere le conseguenze sull’armonioso processo della crescita adolescenziale. Internet, i socialmedia sono stati (e lo sono ancora) utili se usati per scegliere informazioni, per documentarsi, per socializzare... tutti aspetti importanti nella crescita di un adolescente. Negli ultimi 15 anni anni è accaduto altro: i social e le piattaforme hanno finito per usare l’utenza. Cosa è successo? I grossi fondi monetari hanno acquisito, comprandole, le maggiori piattaforme social. Ci si è accorti dell’enorme potenziale che l’uso manipolativo di internet e dei social ha acquisito, in termini commerciali e di consenso, sulla popolazione mondiale. Il dispositivo telefonico connesso che tutti abbiamo nelle tasche è diventato quello che per un trentennio (anni ‘70-’90) è stata la televisione, con il vantaggio di essere più manipolativo. Nel piccolissimo schermo la comunicazione è bidirezionale; le applicazioni tracciano i comportamenti degli utenti e con l’aggiornamento costante degli algoritmi indirizzano, secondo i loro scopi, tutte le scelte che facciamo col ditino e sopratutto le nostre scelte di vita.

Il problema principale è che la maggior parte degli adulti negli ultimi decenni non aveva (e molti ancora oggi non hanno) le competenze digitali utili a insegnare ai propri figli a non subire tali influenze. Le subiscono anche loro. Basta pensare che nel biennio delle scuole superiori solo da pochi anni si insegna tecnologia informatica delle comunicazioni e lo si fa con risultati non sempre incoraggianti. Gli stessi #docenti hanno subito questo processo di influenza mediatica digitale e talvolta si limitano a insegnare meccanicamente l’utilizzo di questa o quell’altra piattaforma, tralasciando la conoscenza dell’architettura delle varie piattaforme. In poche parole non insegnano come funzionano: conoscere ma non capire.

Cosa dire a un ragazzo che a scuola apre per la prima volta un libro di TIC – tecnologie informatiche della comunicazione. Bisogna capire il funzionamento delle varie piattaforme, siano esse social o programmi per scrivere, di grafica. Dobbiamo essere noi a scegliere quali contenuti consultare, magari affidandoci al vecchio pluralismo dell’informazione e della comunicazione. Usiamo i social evitando che si rafforzino i monopoli. L’americana Meta quando si è accorta che facebook stava perdendo il pubblico giovane è subito corsa ai ripari acquisendo Instagram. Impariamo a saper leggere un link internet, a risalire alla fonte delle informazioni e dopo averle selezionate le possiamo catalogare e seguirle nel variegato mondo dei social. Personalmente ai miei alunni consiglio di creare un gruppo di una sola persona su WhatsApp dove incollare i link delle fonti personali dei propri influencer (persone da seguire, siti di informazione, siti social, un canale youtube) da consultare quotidianamente per informarsi. Evitiamo il continuo scrollare delle pagine social, usiamo diversi motori di ricerca non necessariamente google per selezionare le fonti, affidiamoci al vecchio e funzionale passaparola di amici e dei familiari e infine non usiamo la connessione dati per 24ore al giorno, così la batteria dura di più e non c'è rischio di restare irreperibili col telefonino scarico.

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Master Chef. Parla un cuoco in Germania: “ Il settore della ristorazione è una fabbrica come le altre, noi cuochi italiani siamo delle macchine” Cosmic radiation di #GianlucaParisi. Da qualche giorno è terminata l'ultima edizione di #MasterChef vinta da Edoardo Franco. Molti giovani subiscono la fascinazione di questo mestiere e dei grandi chef; vogliono diventare come loro ma ben presto scoprono che la realtà è diversa. A parlare un giovane ventenne che lavora come cuoco in Germania. P.F. è della provincia di Caserta, ha studiato in un rinomato istituto Alberghiero del litorale laziale meridionale. Ha imparato molto bene a cucinare e così una volta diplomato ha cercato in giro nella sua terra un impiego come cuoco. Dopo qualche mese, mal pagato ha deciso di emigrare come tanti, ma delinea uno scenario poco chiaro sul suo lavoro in Germania. “Il settore della ricezione è una fabbrica come le altre, noi cuochi italiani siamo delle macchine, dobbiamo cucinare e basta e pulire le cucine. Ai proprietari dei ristoranti, in gran parte italiani, non importa che sappiamo parlare tedesco, parliamo solo tra di noi, nei nostri dialetti meridionali. Certo qui in Germania ci pagano più che in Italia, ma sempre molto meno dei tedeschi. Ci pagano come turchi, ma in Turchia il valore della lira è maggiore, forse come la lira italiana tanti anni fa. Alla fine del mese riesco a mettere da parte solo qualche centinaio di euro, che è la stessa cifra che guadagnavo nella mia terra” e ci mostra questa foto.

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Caserta: a Cales, la Pompei sommersa della provincia di Caserta, ri-trovato antico bassorilievo Cosmic radiation di #GianlucaParisi. Un'antica scultura che ritrae due uomini alle prese con un bue è stato ritrovato e fotografato nel portale di un'abitazione a Calvi Risorta. Si tratta di parte di laterizi dell'antica città di Cales, la Pompei sommersa della provincia di Caserta. La scultura c'è da sempre perché dal Medio Evo gli abitanti del posto hanno usato materiale di epoca romana per costruire le abitazioni. La scultura nella foto si trova in via N.Zitiello, una strada non percorribile con le auto tra via delle Acace e via Rinchiusa. Si tratta di un quartiere storico denominato Giudea che assieme ai Martini erano il nucleo storico dell'antica frazione Petrulo di Calvi Risorta. La ri-scoperta in seguito ad alcuni lavori di ammodernamento della rete elettrica. Cales non ha bisogno di presentazioni: fu la più importante città dell'antico popolo degli Ausoni sulla antica via Latina, l'attuale Casilina, vicino alle montagne sannitiche, pochi chilometri a nord di Capua e poco a sud di Teanum Sidicinum (Teano). Conquistata dai romani fu abbandonata dagli abitanti ai tempi dei saraceni. La zona archeologica si trova a valle di fiumiciattoli a carattere torrentizio. Gran parte delle risorse archeologiche sono presenti nel sottosuolo. Probabilmente la città dopo essere stata abbandonata ha subito delle inondazioni. La città non è stata mai scavata se non oltraggiata da tombaroli. Recentemente il giornalista sportivo Silver Mele, del posto, ha dedicato un libro all'antica città titolandolo per l'appunto “Il grande oltraggio”.

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Il Te Deum, l'inno di ringraziamento cristiano per l'anno che va via Cosmic radiation di #GianlucaParisi. Il Te Deum ha origini antiche, recitato in latino nei secoli nelle versioni volgari ha subito mutazioni e varianti. Quella che segue è il Te Deum recitato nelle parrocchie della Provincia di Caserta.

A te, o Dio, ti lodiamo, a te, Signore, ti riconosciamo. A te, eterno Padre, tutta la creazione ti adora.

Gli angeli tutti, i cieli e tutte le potenze ti onorano. Cherubini e Serafini ti cantano incessantemente:

Santo, santo, santo è il Signore, Dio degli eserciti. i cieli e la terra sono pieni della maestà della tua gloria.

Sei esaltato dal coro glorioso degli apostoli, la mirabile moltitudine dei profeti, l'esercito bianco dei martiri.

A te Santa Chiesa, esteso per tutta la terra, ti acclama: Padre di immensa maestà, unico vero figlio, degno di adorazione, Spirito Santo, difensore.

Tu sei il Re della gloria, Cristo. Tu sei l'unico Figlio del Padre. Tu, per liberare l'uomo, hai accettato la condizione umana senza disdegnare il seno della Vergine.

Rompi le catene della morte, hai aperto ai credenti il ​​Regno dei Cieli. Tu sei seduto alla destra di Dio nella gloria del Padre.

Crediamo che un giorno verrai come giudice.

Ti preghiamo, dunque, di venire in aiuto dei tuoi servi, che hai riscattato con il tuo prezioso sangue. Fallo nella gloria eterna ci associamo ai tuoi santi.

Salva il tuo popolo, Signore, e benedici la tua eredità. sii il tuo pastore e lodalo per sempre.

Giorno dopo giorno ti benediciamo e lodiamo il tuo nome per sempre, per l'eternità delle eternità.

Dillo a te stesso, Signore, in questo giorno preservaci dal peccato. Abbi pietà di noi, Signore, abbi pietà di noi.

La tua misericordia, Signore, venga su di noi, come ci aspettiamo da te. In te, Signore, confido, Non sarò deluso per sempre.

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