peng 掤

Liberamente tradotto dal libro di Shen Jiazhen

Sviluppare le diverse forze si basa sull'allenamento degli otto cancelli (Ba Men 八門) e dei cinque passi (Wu Bu 五步).

Sebbene ci siano otto forze di base, è peng (掤/parare/respingere/warding off) che rappresenta il fondamento per le altre. Respingere, insieme ad una forza che attira verso l'interno, diventa lu (捋/deviare ruotando/rolling back). Respingere, insieme ad una forza che tende verso il basso, diventa an (按/spingere/pushing). Respingere con entrambe le braccia, combinate verso lo stesso punto, diventa ji (挤/premere/pressing). Respingere, con un braccio mentre si porta verso il basso con l'altro, diventa cai (採/strappare/plucking). Respingere in una direzione e poi rilasciare la forza in un'altra, diventa lie (挒/strappare/sradicare/rending). Quando il respingere si sposta dall'avambraccio al gomito, diventa zhǒu (肘/colpire col gomito/elbowing). Quando il peng si sposta dal gomito alla spalla, diventa kao (靠/colpo di spalla/bumping).

Pertanto, respingere è la più fondamentale delle otto forze, da cui derivano tutte le altre.

Queste forse non sono altro che direzioni di flusso, da cui il nome otto cancelli, come le entrate attorno a una città, ma il fattore determinante è se queste direzioni siano o meno permeate dalla forza peng. Metti alla prova il tuo cerchio per verificare se vi sia peng in ogni punto. Se il respingere protegge solo una parte del cerchio, o metà del cerchio, o persino il novanta percento lasciando solo un piccolo spazio vuoto del dieci percento, il resto delle tecniche crollerà, incapace di manifestarsi correttamente, e verranno generati errori.

Pertanto, la terza fase consiste nello sforzarsi di mantenere costantemente il peng. In ogni movimento, ogni aggiustamento, in ogni istante, non farne mai a meno. La creazione di questa forza deriva dal seguire rigorosamente questa regola: durante i movimenti, non estendere mai troppo, e allora l'energia di respingimento crescerà. Eseguire costantemente le posture senza esagerare permette a tutte le articolazioni di rimanere coordinate tra loro, come quando un fusto di bambù si spezza ma molte fibre restano ancora collegate.