Are we alone? // Siamo soli?
[🇮🇹 SOTTO]
The recent weeks have completely swallowed my attention into a maelstrom of news and updates from the Ukrainian front. Needless to say that this process is draining and anxiety-inducing, but with some effort I managed to redirect my social feeds in a way that provides me with more knowledge and insight instead of chaotic infoxication.
Above everything, this thread shocked me the most. I am absolutely aware that it might very well be fake or propaganda (as both sides of the invasion are trying to flood us Europeans in whatever possible way), but the reality is not unlikely to be much different from that short clip and the picture painted in the thread.
Imagine this: the government you did not vote for is oppressing another population for their own economic gain; as a consequence, the rest of the world turns its back on you and isolates your whole country from what little comfort you managed to find in your homeland. At the same time, you are given no alternative to choose for any better system; it's compliance or jail.
Russian people are of course under extreme duress here, and the purpose of sanctions is both targeting the oligarchs' pockets AND piss off the general population in the hope they will spark a revolution and topple the dictatorship. But as the thread says at some point: “sounds good, doesn't work”. The nature of sanctions does nothing to help the citizens pressure Putin's regime; instead it just makes them more miserable.
Untargeted sanctions just lead to genocide.
So Russian citizens are looking to salvage what's left of their comfort and dignity before it vanishes. They flock to the last western goods before the doors are closed. They have no tools to fight that system, and sanctions don't provide any either. And my immediate question is: are the Russian citizens the only ones that would act so selfishly?
No, they're not. We would likely do the same.
As much as I recognize the difference between the harsh Russian regime and whatever you deem to be a “western democracy”, the spirit is similar: none of us are given a real chance to choose what's best for us. We have a veneer of choice: what food to buy or what hospital to go to, but we don't have any say on what's criminal and what's not, how things are produced, how much we work or what's taught in schools. On that front, it's again compliance or isolation.
For the better part of my aware-life, being the thoughtful nerd most of you gamers are as well, I tried to rationalize and romanticize solitude and loneliness, in an attempt to be satisfied with what I had. It's only after two years of quarantine, the consequences of a war at our doorstep and the impending climate crisis that that romanticization falls off, crumbles and reveals what's behind: an invitation to stick to how things already are, to internalize them and accept what's wrong and deem it a personal failure. Individualization is the perfect way to deprive us of the tools to imagine or fight for a better, different world.
It doesn't have to be that way.
If you have ever felt alone in these two years, it's not because you haven't managed to deal with it, it's not because you're weak and faulty. It's because the solution was nowhere close to us. It's because we've been individualized and isolated without really noticing, until the smallest shock in the global status quo backfired immensely and hit us collectively.
Humans have evolved as social animals, in supportive communities based on contact and cooperation. The only way to get rid of this false dychotomy of “comply or isolate” is exactly by forming communities, by sharing knowledge and experiences, tools and emotions, purposes and ideas.
We need to be together again.
— 🇮🇹 ITALIANO 🇮🇹 —
Le ultime settimane hanno fagocitato la mia attenzione in un vortice di notizie e aggiornamenti dal fronte ucraino. Inutile dirlo: questo processo è estenuante e mi riempie di angoscia, ma con il giusto sforzo sono riuscito a reindirizzare il mio feed Twitter in una direzione che mi fornisce più conoscenza dei retroscena rispetto all'infossicante rumore di fondo delle bombe.
Sopra ogni cosa però, questo thread mi ha lasciato sconvolto. Sono assolutamente consapevole che può benissimo essere falso o propaganda (siccome entrambi i lati del conflitto stanno cercando di inondare noi europei in primis in ogni modo possibile), ma la realtà potrebbe non essere così distante da quella breve clip e dallo scenario dipinto nel thread.
Prova a immaginare: un governo che non hai votato sta opprimendo un altro popolo per il proprio guadagno personale; come conseguenza, il resto del mondo volta le spalle A TE e isola il tuo paese intero da quel poco sollievo che eri riuscitå a trovare nella tua terra natia. Allo stesso tempo, non ti è data nessuna alternativa per scegliere un sistema migliore: obbedire o prigione.
I cittadini russi sono ovviamente sotto estrema coercizione in questo momento, e lo scopo delle sanzioni è sia prendere di mira le tasche degli oligarchi che fomentare la popolazione, nella speranza che si accenda una rivoluzione che interrompa la dittatura. Ma come dice il thread ad un certo punto: “suona bene, non funziona”. La natura delle sanzioni non fa nulla per aiutare i cittadini a mettere pressione al regime di Putin; al contrario, li rende solo più derelitti.
Sanzioni non mirate portano solo al genocidio.
Perciò la risposta dei cittadini russi è ovvia: cercano di salvare ciò che è rimasto del loro comfort e della loro dignità prima che sparisca per sempre. Cercano di assicurarsi gli ultimi beni occidentali prima che le porte si chiudano. Non hanno mezzi per lottare contro quel sistema, e le sanzioni non gliene forniscono alcuno.
E la mia domanda immediata è: i cittadini russi sono gli unici che si comporterebbero così egoisticamente?
No, non sono gli unici. Anche noi faremmo così.
Nonostante riconosca la differenza tra il regime feroce di Putin e qualsiasi cosa tu chiami “democrazia occidentale”, lo spirito è simile: a nessuno di noi è data una possibilità genuina di scegliere cos'è meglio per noi. Abbiamo l'apparenza di una scelta: che pasta comprare al supermercato o a che ospedale farci visitare, ma non possiamo aprire bocca su ciò che è reato e ciò che non lo è, come produciamo i nostri beni, quanto lavoriamo o cosa si insegna a scuola. Su quel fronte, è di nuovo obbedire o prigione.
Per la maggior parte della mia vita consapevole, essendo il nerd pensieroso che probabilmente sei anche tu, ho provato a razionalizzare ed esaltare la solitudine in un tentativo di accontentarmi di ciò che avevo. E' solo dopo due anni di quarantena, conseguenze di una guerra dietro casa e avvisaglie della crisi climatica che quella romanticizzazione cade e rivela cosa c'è dietro: un invito a mantenere le cose come sono, ad internalizzarne le storture e accettarle come fallimenti personali e non sistemici. L'individualizzazione è il modo perfetto per toglierci gli strumenti per immaginare o combattere per un mondo migliore, diverso.
Non deve essere così per forza.
Se ti sei sentitå solå in questi due anni, non è perché non sei riuscitå a risolvere il problema, non è perché sei statå debole. E' perché la via d'uscita ci è stata nascosta. E' perché siamo stati individualizzati all'estremo senza rendercene conto, fino a che il minimo shock nello status quo globale ha fatto crollare tutto e ci ha schiacciato collettivamente.
Gli umani si sono evoluti come animali sociali, in comunità supportive basate sul contatto e la cooperazione. L'unico modo di liberarci di questa dicotomia ingannevole del “obbedienza o prigione” è esattamente formando comunità, condividendo conoscenze ed esperienze, strumenti ed emozioni, scopi e idee.
Abbiamo bisogno di stare di nuovo insieme.
- Andrea “Clockwork” Barresi