è un periodo in cui le scadenze di consegna di lavori (non pagati o pagati pochissimo) si fanno assillanti. in verità la situazione è sempre questa, però va detto che tra settembre e dicembre... “escàla”, diciamo. in questi tratti di tempo iperdenso mi succedono due cose: da una parte – nel bel mezzo di un lavoro di editing o della strutturazione di un post, per esempio – vengo letteralmente travolto da idee improvvise di connessione tra quello che sto facendo e (solitamente) scene o lunghe sequenze e momenti di film; mentre, dall'altra, ed è forse la parte che preferisco, l'immaginazione e la mano che scrive corrono & costruiscono una o più linee di fuga strutturate come materiali asemici, testualità irregolari, dispendio di foglietti, di file, di nessi, micropost, brevi audio, videetti dada – – – eccetera. una prassi, questa del dispendio, della disseminazione, che a distanza e in dialogo (e scambio postale – via mail o snailmail) condividevo in pieno e con grande amicizia con Jim Leftwich, che non c'è più e a me come a molti manca assai.