ho smesso di avere rispetto per un intellettuale/editore con cui dialogavo fino a uno o due decenni fa, quando ho constatato che il suo narcisismo personale da una parte e la sua anaffettività verso la sofferenza del popolo palestinese dall'altra erano talmente forti da fargli fare un giro completo intorno ai suoi atteggiamenti esterni, esibiti, facendolo sembrare agnello candidissimo. umile e riservato, in ascolto e aperto. rifletto: forse sarebbe un sionista perfetto, tutto sommato. dei cani (del sinai) uno direbbe: gli manca la parola. (in realtà non solo non gli manca, ma è un cristinacampiano tritacarne di diritti e sensibilità altrui). (solo, ama cifrarsi). (la solita minchiata paolina sugli specchi e gli enigmi).

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bon. non c'entra, o non del tutto, ma – a proposito di cani (del sinai) – ecco: https://t.ly/YiBWu (bisogna leggere, attenzione, tutti i riquadri ai quali il post rinvia).



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