in rete si legge ogni tanto qualche sonora baggianata sull'“io” e la ricerca letteraria, solitamente incastonata nel tormentone “del resto già la neoavanguardia sosteneva la riduzione dell'io”. per tacere della costante confusione tra io e soggetto. o della limitazione di “io” alla sua dimensione grammaticale.

ho ritentato allora la ri-ripetizione di qualche riga, anche in voce, qui, con ennesimo riferimento a CB: https://slowforward.net/2025/12/20/carmelo-bene-soggetto-vs-io

anche se ovviamente spiegare è inutile, è stato inutile negli ultimi vent'anni. e negli oltre quaranta ancora precedenti. sarà sempre, per sempre, inutile. la madre degli angoli ottusi è sempre incinta.



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