ubiquità: no grazie.
una bizzarria che sempre mi sorprende è quando amici e conoscenti mi incontrano e mi dicono ho visto il tuo sito, fai un sacco di cose!
parlano di slowforward.net, ovviamente, e... intendono tutti gli incontri, eventi e letture e mostre che su quel sito segnalo (ormai dal 2003) come fossero tutte cose alle quali do o presenza o un mio contributo di organizzazione diretta o entrambi.
bon. mi rendo conto che ancora un po' tutti consideriamo la rete una specie di specchio della realtà, e con candore trasferiamo le proprietà dell'una all'altra e viceversa, però mi domando – bontà celeste – come sia possibile per me o per chiunque presenziare lo stesso giorno a un incontro a Bologna, un convegno a Milano, un reading a Roma, giusto mentre il sito recupera e pubblica un manifesto fluxus e fa uscire un podcast in cui Pinco descrive Pallino in dialogo con Sempronio.
nessun curatore di pagina di eventi e post di alcun sito viene ritenuto presente a tutte le iniziative della rubrica di cui è responsabile; né lo si pensa, di quelle iniziative, organizzatore. io, per qualche segreto motivo, sì.
dirò allora, e ripeterò, che slowforward pubblica raffiche di post, segnala pile di robe al mese, centinaia se non migliaia all'anno. ma che, nello spazio di un mese, io potrò prendere parte a cinque-sei o sette di queste, forse meno; e un calcolo proporzionale andrà fatto sull'arco dei 365 dì.
magari per venti o trenta giorni non uscirò di casa, non presenzierò a nulla, e nulla congegnerò. ma continuerò a diffondere notizie o condividere materiali che reputo di valore. l'apparizione online di questi ultimi non implica in nessun modo che il mio corpo astrale attraversi le pareti di casa mia e si faccia in due o tre o cento per versarsi ovunque a pioggia.
slowforward, benedetti fedeli, non è uno specchio personale, ma entropia gratis, come recita – fra l'ironico e il diretto – il sottotitolo. slowforward fa cioè rassegna di click che mi garbano, che credo siano interessanti curiosi importanti, che tracciano un(o sfumato e sempre ridiscusso) perimetro di ciò che si può considerare ricerca artistica e letteraria. e come tale va pensato.
anzi, aggiungo e sottolineo: così va pensato solo e proprio il sito, slowforward. non me. pensiamo il/al sito, ecco: del tutto a prescindere dalla persona MG. anche (ma non solo) perché mica è soltanto opera mia. a strutturarlo c'è un ensemble.
o, volendo, un piccolo collettivo.