Esprimersi

Sintesi della settimana

“Bro mi sento come se 2 parti andassero in conflitto e a volte andassero in armonia, quella che mi preoccupa è la parte del me passato, nostalgico, espressivo, emotivo e forse, quello che veramente sono io. Sta morendo”

Questa frase per nulla confusa, scritta nel panico e con sicuramente tanti dubbi e dilemmi esistenziali è il perfetto riassunto di questa settimana, alla riscoperta di me stesso tra ricordi del passato (semicit a me stesso).

Quindi cosa ho concluso? Un emerito CAZ**, no aspe, qualcosa lo raggiunto.

Così come a giugno all'inizio mi dava fastidio che non venisse in mente nulla di particolare alla mente di una persona se gli dici di descrivermi, abbandonai l'idea di chiedere a ogni persona che conosco di descrivere cosa sono per loro (mi mangio le mani di non essermi scaricato la clip di LallaWaffle a giugno) e decisi di pensare a cosa vorrei che le persone mi ricordassero.

Bene, ora se dici di descrivermi dicono “Quello dell'UDS”, “L'attivista”, “Il COMUNISTA”. Ma dio santo, c'è sono onorato di essere chiamato “quello dell'UDS” ma Cristo ti sei perso giusto gli altri 5 anni della mia vita.

Per quanto ammetti che l'UDS è quello a cui mi sto impegnando di più in assoluto, io in verità ho cercato di fare nel tempo varie cose creative per esprimere il me interriore (che si rintanava in un anfratto spaventato del giudizio).

Io sono molto amante della musica, di quella che esprime un male interiore, in cui l'artista scarica il suo male in quella canzone e in un certo senso ti dice che non sei da solo anche se lo fa' anche per auto convincersi. Poi sono amante dell'animazione 2D, di quella molto amatoriale che trovi su YouTube e che è spesso un modo di sfogarsi dell'artista, infatti molto personale e interiore. Infine ho passato molta della mia vita su Twitter (non era ancora X) e su Discord e infatti l'unico motivo per cui il mio Nickname storico decisi di non cambiarlo è perché ormai mi conoscevano così lì. eletronico2.

Ma il mio nome d'arte “Ele” in verità (derivante da eletronico2) è il nome con cui mi hanno sempre chiamato i miei amici dell'epoca (2020). Ammetto che ero felice e non lo sapevo.

Ma quindi, il mio male interiore da dove nasce? Dal bisogno di esprimermi perché se guardi il mio profilo e vedi solo ciò che faccio nell'attivismo e non nella mia vita, allora è effettivamente un problema, perché non è solo privacy ma chiusura a guscio che mi sta soffocando.

Mi manca farmi una passeggiata con un Bubble Tea al corso della mia città, con un manga o un libro a leggere nel parco fino a quando non arriva l'ora di andarsene o che arrivano i miei amici. Mi manca portare anelli per ogni persona che ha dato un qualcosa nella mia vita e bombardarli di nozioni quotidiane e cazzate per avere compagnia. Mi mancano le serate in chiamata o in presenza, calme, in cui si parla di come ci aspettavamo di essere da grandi e quanto siamo andati lontani.

Ma tutto questo me lo sono tolto. Nessuno me l’hanno tolto, lo tolto io, soffocando quella parte di me in una gabbia in modo da non uscire mai e sviluppare una corazza di ferro. Perché era l'unico modo per non crollare in lacrime dallo stress e per le pugnalate prese.

Ma ora sono qui, che mi lamento di non riuscire ad aprire quella gabbia, di non essere mai me stesso al 100%, facendo conoscere a tutti la parte più logica e meno affettuosa, per paura delle pugnalate.

Come risolvere?

Semplice, sbloccati, apriti.

Col cazzo.

Non è così semplice, manco io non so da dove ripartire, quello che mi viene in mente per ora è l'aspetto esteriore, cosa di cui mi sono sempre lamentato, perché se all'inizio una maglietta nerd e dei annelli almeno mi facevano stare decentemente bene con me stesso. Ora non ho né l'uno né l'altro e sinceramente non voglio accontentarmi di una maglietta. Ma gli shop che amo inquinano, sfruttano e per etica morale non mi permetterei mai ad acquistare l'ha. Allora usato, non ho trovato un cazzo (ma qua mi rendo conto che sono io che non so farlo). Non so manco da dove partire per comprare i vestiti che mi piacciono, se chiedo “Dove hai comprato quel pantalone?” “Da Shein”, MANNAGGIA LA ..., quindi siamo sempre lì, ma un altro enorme problema è CON QUALI SOLDI.

Per questo l'ho sempre accantonato diventando però un problema. Mi serve un mano ma non riesco a chiederla, mi serve per il vestiario, per il calore umano che mi manca, nella fiducia perché non riesco a fidarmi più di nessuno, nell'esprimere me stesso.

Perché non so farlo.