cammino con mia figlia verso l'auto e a un certo punto mi giro verso di lei e le dico, ora è chiaro, ho capito quale è il tuo animale guida
lei mi guarda sospettosa e chiede “quale?” e io le dico l'anguilla
la prende male, io non sono – dice – un'anguilla – seguono punti esclamativi e sdegno mascherato con sorrisi
io – ovviamente – proseguo a elencare i vantaggi di avere come animale guida l'anguilla – ma lei non condivide
a un certo punto siamo a due metri di distanza e lei mi dice o la smetti di dire che sono un'anguilla o ti tiro un calcio
“io non dico che sei un anguilla, dico che è il tuo animale guida” protesto al che lei, sbuffa, e fa come per tirarmi un calcio, da distante
e io vedo la sua scarpa che vola dal suo piede e mi becca in pieno
un po' come la colomba nei famosi quadri dell'annunciazione, solo che qua è una scarpa tipo addidas
“ma!” faccio io e lei ride orgogliosa saltando sull'unico piede con la scarpa per recuperare quella scagliata
“per questo le tengo sempre slacciate – mi spiega mentre infila dentro il piede – è una tecnica”
e poi – niente – riprendiamo, lei anguilla, io lombrico