NON ESCO PIU' DI CASA

No – tranquilli – non si tratta di un caso di c.d. hikikomori (per chi non lo sapesse, termine utilizzato per indicare coloro che si sottraggono volontariamente a qualsiasi contatto di vita sociale, chiudendosi in casa o in camera, ed annullando ogni frequentazione con il mondo esterno). In realtà resto una persona moderatamente misantropa, a tratti cordiale, in ogni caso logorroica. La casa da cui non sto più uscendo, è la home di Mastodon, la timeline che si genera grazie alle preferenze e ai contatti che ho scelto nel tempo. In breve, mi sono reso conto che – da tempo – non sento il bisogno di andare nella timeline locale o in quella federata e non perché sia chiuso o pigro nel cercare nuovi spunti o interazioni. Tutt'altro. L'espansione della mia bolla è costante – ancorché moderata e motivata, mai compulsiva – ma accade in maniera spontanea attraverso contatti casuali, commenti ad altri commenti, frequentazioni “laterali” o episodici, tutti eventi in qualche modo contigui. Oppure – lo confesso – sbirciando nei contatti di profili che trovo interessanti rispetto ai quali sono curioso di sapere “di cosa si nutrono”.

Però, in questo momento, a casa sento di star bene: un giusto mix di informazioni, spunti, interazioni, condivisioni. Al mattino, i contributi che arrivano da altri fusi orari che, nel corso della giornata, si mescola e lasciano il testimone a quelli locali, finché non ricomincia il giro.

Quello dei profili che frequentano la casa è un serbatoio che si espande e si contrae. Mi capita di essere incuriosito o attratto da qualcun* per qualcosa che ha scritto o per come si presenta nella descrizione, salvo poi constatarne lo stato di lungamente dormiente o – al contrario – una prolificità (per me) insostenibile di segnalazioni e contenuti che finiscono per “intasare” la linea di lettura. Da persona verbosa, quale io sono, ho fatto mio l'assioma che, se parli troppo, o finisci per ripeteriti o per annoiare o rischi entrambe le cose (in ogni caso, qualche cazzata alla fine ti scappa!). E allora la lista dei profili seguiti cambia, si aggiorna, aumenta, si assottiglia o semplicemente evolve, adattandosi a quel che sono in un dato momento, a quel che seguo e che muta nel tempo.

In questo momento la presa di coscienza del controllo dei miei dati personali, la scoperta di programmi neutrali, del Fediverso, del software libero, mi sta conquistando in maniera sempre più pervasiva. Però, in questo modo, ho recuperato il liberatorio piacere di curiosare senza la iattura di vedermi poi asfissiato dalle conseguenze di una ricerca estemporanea: a chi non è capitato di cercare – che ne so! – un preventivo per una polizza auto e poi vedersi la timeline inondata per settimane di preventivi, offerte, promozioni, pubblicità etc. Questa scomoda sensazione di sentirmi spiato non mi appartiene più e – garantisco – è un bel vivere.

Lo hanno già scritto in tanti che la qualità delle interazioni che si generano nel Fediverso sembrano riportare indietro le lancette del tempo, restituendo un clima più genuino di condivisione e, anche se non mi sono mai esaltato per nessuna delle piattaforme social che si sono affermate e avvicendate nel tempo, non posso non riconoscere un ritrovato piacere nell'essere presente e attivo in certi spazi. Anche il tempo che sto dedicando a questo scritto ne è una testimonianza.
So anche che le interazioni, le persone che sto frequentando digitalmente, e conoscendo – in qualche caso anche di persona o via telefono – sono il risultato fortunato di una situazione che, in quanto ancora segregata e protetta, come una specie di sperduta oasi digitale, è probabilmente destinata a esaurirsi o trasformarsi nel tempo. Tutto passa e tutto si trasforma ma, nel frattempo, mi piace testimoniare il piacere di esserci, di abitarci in una parte del mio tempo e di trovare gradevole la coabitazione con altr* viaggiator* di questo viaggio.