Il primo post
Il primo post si porta dietro sempre un carico di aspettative, di paura di fare il passo più lungo della gamba, oppure di fare un passo falso. È tipico di questi primi post fare promesse che poi non si potranno mantenere.
Io metto subito le mani avanti e dichiaro che questo testo è stato scritto circa un anno fa, pensando di fare una qualche sfida di durata, pensando che l'abitudine, oltre a fare l'uomo ladro, mi avrebbe permesso di scrivere meglio ed essere più costante.
Questo testo, dicevo, riposava in un cassetto virtuale ed è ora di rimetterlo qui senza rileggerlo, solo per vedere come è invecchiato (nda male, molto male).
Eccolo a voi:
22/04/2022, ore 23:50 (nda mi segnavo anche l'ora, wow)
C’era una volta… non tutti i racconti iniziano così; ci sono quelli che iniziano due volte, quelli che iniziano al futuro, quelli che iniziano e basta. Questo, evidentemente, inizia col “C’era una volta”. Va subito chiarito cosa ci fosse, quella volta. Quella volta ci fu una grande festa ai piedi del monte Fah Hang; i preparativi furono grandiosi e ora la gente delle colline veniva nella città richiamata dai mercati, dai dolciumi e dai saltimbanchi. Vi era in quei tempi però un giovane che non aveva nessuna voglia di festeggiare e interrogato dalla madre disse: “Madre, sono disgustato dalle luci, dalla compagnia, dal vociare, da quei profumi stucchevoli delle bancarelle di Pad pan, voglio lasciare tutto in questi giorni. Lasciare voi e avventurarmi sul monte priobito Fah Hang”. “Cosa ti salta in mente”, disse la madre “tutti i ragazzi della tua età amano la fiera! E cosa andresti a fare sul monte proibito?” “Non ho diritti di infrangere le antiche leggi, ma lasciami ti prego. Cosa avrebbe detto mio padre?”
il Gallo