La seconda parte

Perchè il gioco sia compiuto, occorre andare avanti fino alla fine. Poco imprta che il gioco sia un gioco di specchi col fine di trasportare nel qui e ora una storia che era lontano e allora.


Il ragazzo non voleva andare a quella fiera. I suoi cosidetti amici si sarebbero presi gioco di lui. Aveva paura e non sopportava che lo vedessero in quello stato.

Salirò su di una nave si disse, fuggirò la vista di ogni uomo, sarò io, solitario e inafferrabile. Prese lo zaino con le sue cose, un cappellino in testa e uscì da quella casa, sapendo che non ci sarebbe mai più tornato

“Me ne vado” pensò, “addio madre, addio fiori di gelso, addio canale. Se tornerò, sarà solo quando sarò di nuovo, quando sarò un uomo.

Prese il sentiero tra i faggi, e proseguì in silenzio. Anche i suoi pensieri erano fermi su un’unica immagine: l’orrido mostro che lo attendeva aveva le strane fattezza di un giovane orientale, l’orrido mostro che aveva visto riflesso nello specchio del sogno.

il Gallo