Storia di un programmatore poco giovane [pt.1]
Hai presente quando ti capita una cosa talmente strana che non ci credi manco tu? Fammi partire prima dall'inizio con un breve riassunto della mia vita lavorativa che se no non ci capiamo:
Diplomato in grafica da istituto professionale del cazzo coi preti, nel 2008 un paio di amici mi hanno detto “hey vieni a smontare computer con noi?” e da lì è cominciata la mia vita da informatico. Certificato CISCO nel 2013 con 92/100 decido di tentare la fortuna in Polonia (a Bielsko), ci riesco pure ma purtroppo sono costretto a rientrare in Italia dopo 6 mesi per questioni personali. Trovo lavoro quasi subito sempre nell'IT, cambio solo un paio di aziende e nel 2018 mi stufo di dormire nelle sale server e ritento la fortuna in Portogallo (Lisbona), dove le cose mi sono andate piuttosto bene fino a che non è arrivata la quarantena che mi ha fatto letteralmente impazzire. Torno a Torino a Marzo 2021, mi metto a studiare da sviluppatore full-stack specializzato per un CRM in particolare, trovo lavoro, cambio azienda ed eccomi qui. Prendo un ottimo stipendio, coi colleghi non c'è male, lavoro in full remote da casa col cane di fianco (letteralmente, ha una poltrona tutta sua) e quando non ho una mazza da fare gioco a Star Citizen.
Nonostante tutto, oggi, se guardo indietro mi chiedo: ma non potevo andare a zappare l'orto?
Fatto sta, su LinkedIn mi contatta questa azienda di assicurazioni interessatissima al mio profilo. Mi propongono un colloquio conoscitivo mettendo sull'amo un vermicello con scritto “FULL REMOTE, RAL 35K E CONTRATTO INDETERMINATO”, io abbocco e ci mettiamo d'accordo. Per completezza decido di mandare il mio CV aggiornato, mi rispondono che
Quindi mi sembra che entrambe le parti siano già abbastanza in sintonia. Mi sbarbo dopo due mesi che la mia faccia non vede un rasoio, mi vesto a modino e monto la webcam in modo che non si veda tutta la mia camera ma solo il 50% ordinato (il restante è praticamente magazzino) e attendo.
Comincia il colloquio, dopo i convenevoli di rito si parte con “Allora, hai letto della nostra proposta?”.
Rispondo che rispecchio praticamente tutti i requisiti, tranne forse per un punto: per quel determinato CRM si richiede una esperienza di almeno 3 anni e confesso da subito che in realtà uso quel prodotto solo da un anno.
“Ah allora abbiamo letto male. Ci risentiremo più avanti, grazie della disponibilità!” E chiudono.
Durata totale del colloquio: 6 minuti e 14 secondi.
Non ci sono rimasto male, anzi, mi sono fatto una risata che non finiva più complice anche il fatto che comunque non sto cercando attivamente lavoro e sto con i proverbiali “piedi al caldo”. Però poi pensandoci meglio mi sono un attimo incazzato, non per la fatica del spendere 10 minuti per sbarbarmi e presentarmi in maniera umana ad una perfetta sconosciuta tramite webcam, e giuro che ero vestito, ma... cazzarola, sul serio? È la prima volta che mi succede una cosa del genere. E vedendo il riassunto della mia vita lavorativa lassù in cima a questo articolo verrebbe da dire che almeno un centinaio di colloqui nella mia vita li abbia fatti, sia in Italia che all'estero, e che io sia preparato anche all'evenienza più strana, ma questa breve [non so come definirla] supera tutti i colloqui più assurdi a cui abbia partecipato con un notevole distacco guadagnando la prima posizione sul podio!
E niente, volevo solo raccontarvi questo piccolo aneddoto che apre ufficialmente la mia rubrica “STORIA DI UN PROGRAMMATORE POCO GIOVANE”.
È ora di mettersi di nuovo la tuta da casa, lasciare che l'entropia riprenda possesso della mia camera e che il disordine mi inghiotta come piace a me, almeno fino al prossimo colloquio.