Yaelokre
Ci sono delle volte che nella noia della navigazione sull'internet si inciampa in qualcosa di BELLO. Ma bello proprio, nel vero senso del termine, di quelle cose che risvegliano in te un range di emozioni che ti rendono felice o che ti coccolano in momenti tristi.
Ecco io questa mattina alle 6 ero sveglio e cazzeggiavo sul telefono per cercare qualche melodia nuova che mi facesse cominciare bene il lunedì e sono incappato in Keath Ósk, in arte YAELOKRE.
Frutto dell'incontro fra un islandese ed una filippina, direttamente da Manila ci porta in un mondo fatato di sua invenzione: ha inventato i personaggi, ha fatto i costumi, il loro aspetto disegnato e su disco li interpreta tutti mentre live si affida un po' al pubblico e un po' a chi ha voglia di suonare con lei, tutto questo per raccontare la storia di quattro orfani liberi da qualunque vincolo che giocano e suonano nei boschi col volto coperto da maschere impersonando i quattro esseri mitologici che abitano Meadowlark, il campo dove si svolge la storia.
QUI la lore completa (documento lunghissimo).
Si è formata una community bella solida, solo all'inizio per ora ma che conta già migliaia di fans (me compreso), a supporto del progetto che realizza artwork e cosplay in suo onore e che la festeggia per ogni cosa che combina. Non male per un progetto appena nato con solo 6 canzoni all'attivo sparsi su due EP.
Ma purtroppo il lupo cattivo ha buon fiuto e... il suo lavoro è stato “tributato” anche dai fan della famigerata Rule34, che ha trasformato i suoi personaggi in furry o direttamente versioni porno degli stessi. Tutti sanno che niente sfugge dalla Rule34, però che cazzo dai almeno questo lasciatemelo stare... La risposta di Keath è stata un “fumetto” su internet dove chiede scusa ai suoi personaggi per averli portati in questo mondo facendoli diventare dei bersagli, con loro che invece la tranquillizzano perché “tanto è così che funziona e non ci si può fare nulla”. Mi auguro che sia un fenomeno passeggero e che non prenda il sopravvento.
Tornando alla musica invece parliamo di un folk fatto con strumenti acustici come nella migliore delle tradizioni, dove lo strumento principale di tutta la situazione è il guitalele (un incrocio fra una chitarra ed un ukulele), supportato da tamburelli flauti e quanto altro. Il che non è male, perché ultimamente il mondo folk o ci butta dentro chitarre elettriche per attirare i metallari o gnocche clamorose vestite da vichinghe per fare visuals su youtube. O entrambe le cose.
Apparentemente Yaelokre non ha bisogno di tutto questo.
Davvero non riesco a capacitarmi di come un progetto del genere sia cicciato fuori così dal nulla, pieno di una mitologia tutta sua e gestito da una sola persona. Quanto può essere rara una cosa del genere?
In un mondo dove la musica sta diventando dozzinale, finalmente ecco qualcosa di nuovo e ben ragionato. Si, ci sono rimasto decisamente sotto.