La Vocazione

Il titolo è “la vocazione”, forse dovevo intitolare il tutto “la mia storia vocazionale fermata”.

Mi chiamo Enzo, sono di Potenza ed ho 40 anni. Dopo quasi 20 anni di matrimonio i miei genitori hanno deciso di divorziare. Voi vi chiederete, cosa c'entra tutto questo, perchè tutto ruota a questa vicenda. La Chiesa, a volte, fa cadere le colpe dei genitori sui figli. Per “colpa” di questo, tra mille polemiche, ho fatto la Prima Comunione, nel 1992, anche se all'inizio non la dovevo neanche fare. Dopo tutto questo, ho preso la decisione di abbandonare la Chiesa, i sacramenti ma non la preghiera che mi ha sempre accompagnato nella mia vita. Intanto sentivo, nei media, parlare della figura di Padre Pio, mi affascinava tutto questo, fino a poco tempo fa ero anche un forte suo devoto. Continuavo a non andare in Chiesa, andavo rarissime volte. Poi il 2010 è stato l'anno del cambiamento. Ho fatto un viaggio, come pellegrino, a Lourdes, posto meraviglioso, e, dopo un mese, sono tornato alla Messa e ai Sacramenti, anche ora continuo ad andare alla Messa dopo tutto quello che mi è accaduto e sto per raccontare. L'anno successivo, luglio 2011, ritorno a Lourdes, questa volta in veste di volontario, anzi si dice “barelliere”, accanto agli ammalati ed è lì che comprendo, piano piano, la mia vocazione. Dopo pochi mesi, decido di fare discernimento, capire cosa devo fare ed inizio il mio percorso con i frati minori conventuali, percorso che è durato fino a gennaio del 2014. Il 2011 è stato di conoscenza, poi a fine settembre del 2012 è iniziato il cammino vero e proprio. Dopo attento discernimento, comprendo che devo seguire le orme di Padre Pio nel suo ordine che è quello dei frati minori cappuccini e a marzo del 2014, precisamente il mercoledì delle ceneri, entro a far parte di questo ordine. Prima ho scritto che tutto ruota attorno al problema dei miei genitori divorziati, non pensavo fosse un problema, anzi per parte della Chiesa è un problema e non lo capirò mai questa cosa. Inizio il percorso con i frati minori cappuccini e troverò, ahimè, un formatore che mi ostacolerà in tutti i modi per questo motivo, comunque vado avanti tra mille problemi senza nessuno che mi aiuta ma metto tutto nelle mani di Dio.

Il 14 settembre 2016 è il giorno, mese, anno che porterò sempre nel mio cuore.

E' il giorno della mia vestizione da frate minore cappuccino, il mio sogno si era avverato, ero strafelice di tutto questo.

Anche mia madre era contenta, anche se dalla foto non si nota tanto, ma era strafelice per me, per il sogno che si è avverato. Una mamma vuole sempre la felicità dei propri figli ed è come se ha detto “ora finalmente mio figlio è felice, è sistemato”. Il 14 settembre 2016 inizio il periodo detto della prova, detto noviziato che dura un anno. Io, invece, sono stato in Convento per quasi due mesi e poi fatto fuori perchè sono figlio di genitori divorziati, cacciato come un criminale con la sola colpa di essere figlio di genitori divorziati, qualche mese più tardi è stato fatto fuori un mio confratello solo perchè ha preso le mie difese ed un altro solo perchè ha chiesto di andare a trovare la mamma che stava poco bene.

Quando sento parlare o leggo articoli sulla crisi vocazionale, mi viene tanta rabbia perchè è una grande bugia, non è vero che c’è crisi vocazionale. Il Signore chiama ognuno di noi prima di tutto alla santità, poi ognuno di noi, liberamente, decide di fare un cammino in diocesi o in convento. Le vocazioni ci sono ma ti fanno scappare per tutto quello che di scandaloso accade lì perchè perdi la libertà, perdi tutto, mentre, quando si fa un cammino particolare, bisogna essere se stessi. Voi vi chiederete, cosa c’entrano i miei genitori, il cammino è tuo, è una domanda che mi faccio sempre ma, da quando questo cammino è finito, finalmente sono nella vera libertà, libero di poter parlare, visto che in convento non c’è nessuna libertà, devi stare attento ad ogni minimo gesto o parola che dici, tutto il contrario di quello che dice il Vangelo. Il problema principale è la formazione che fa acqua da tutte le parti, quante volte anche Papa Francesco ha invitato a rinnovare la formazione ma non è stato ascoltato. Non sono il primo e ne l’ultimo ad aver avuto problemi con la Chiesa perchè figlio di genitori divorziati. A tanti bambini viene negato il battesimo perché figli di genitori divorziati o perchè i genitori convivono, dipende tutto, ahimè, da sacerdote a “sacerdote”.

Per tutto ciò che è accaduto non ho mai dato la colpa a Dio, non c'entra niente, ho dato sempre la colpa all'uomo perchè fa solo danni.

Voi potete immaginare. Tutto il mondo mi è crollato addosso, non ci volevo credere a tutto ciò che mi è accaduto, ero sempre nervoso, avevo tanta rabbia, tutto questo l'ho trasmessa a mia madre che, dopo qualche anno, si è ammalata, è tornato il tumore alle ossa e da 4 mesi non è più con me. Qualcuno mi dirà, non c'entra niente tutto questo, le malattie arrivano quando meno te l'aspetti.

Quando facevo il percorso in convento, avevo tanti “amici”, messo tra virgolette e tra poco capirete il perchè. Mi chiamavano per stare con me e per animare il Rosario. Appena finito il percorso, di punto in bianco, non si sono fatti più sentire, non servo più e sono tutte casa, Chiesa, preghiera e Medjugorie ed aggiungo anche Lourdes ma non sanno cosa vuol dire la vicinanza con l'altro ed anche perchè nella diocesi di Potenza c'è la “regola” che chi ha finito un percorso religioso, è divorziato, è figlio di genitori divorziati non può stare con gli altri perchè può contaminare. Ebbene sì, siamo arrivati a questo, ma vado avanti lo stesso con la mia vita

Questo è tutto ciò che ho vissuto. Vado avanti lo stesso, ora sono solo senza mia madre che mi accompagna e mi aiuta dal cielo.