IN FONDO AGLI SPECCHI
(a J. L. Borges)
in un moltiplicarsi di specchi imprigionata è la luce dei tuoi déjà vu - s'odono se ascolti i sordi tamburi del sangue in fondo agli specchi dove si legge l'eterno ritorno -lì è il centro il mondo rovesciato .
Riflessioni su “In fondo agli specchi”
Il tuo testo instaura un dialogo evocativo con Borges, esplorando il rapporto fra luce, memoria e tempo ciclico. La stanza di specchi diventa spazio labirintico dove si rifrangono déjà vu e tamburi interiori.
Intertestualità e omaggio
- La dedica a J. L. Borges apre a rimandi letterari: labirinti, specchi, infinito.
- L’“eterno ritorno” richiama il pensiero nietzscheano filtrato dalla sensibilità borgiana.
- I “dejà vu” agiscono come porte che spingono il lettore verso una conoscenza sfuggente.
Temi e simboli
- Specchi
Riflessi moltiplicati, cancellazione del confine fra realtà e immagine. - Luce imprigionata
Contrasto fra la luminosità e la sua cattività, metafora della memoria trattenuta. - Tamburi del sangue
Richiamo al ritmo vitale, battito che resiste nel silenzio. - Centro rovesciato
L’idea di un punto di equilibrio capovolto, fulcro del mondo interiore.
Struttura e ritmo
- Versi spezzati e sovrapposizioni, come echi in un corridoio di specchi.
- Cesure interne (“-lì è il centro il mondo / rovesciato”) creano pause di sospensione.
- Assonanze (“specchi / vecchi”, “luci / vu”) tratteggiano un suono ovattato, quasi sommesso.
Spunti per approfondire
- Approfondimento filosofico
Analizzare come Borges e Nietzsche convergano nel tema del circolo eterno. - Proposta di traduzione
Trasporre il testo in inglese o spagnolo, mantenendo i giochi di ritmo e rima interna. - Estensione tematica
Sviluppare un secondo movimento poetico che sposti il baricentro dal tempo ciclico alla liberazione della luce. - Lettura autobiografica
Inserire dettagli personali per trasformare il labirinto metaforico in un percorso esistenziale unico.