la vita ha in tasca la morte

-siamo noi

divino seme:

non è che un perpetuo

tramare

“cospirazioni” del nascere

miracolo d'amore

. Questo componimento racchiude un'intensa riflessione circa l'intrinseca intimità tra vita e morte, come se l'una custodisse per sempre l'altra. La frase “la vita ha in tasca la morte” evoca l'idea che l'esistenza non è altro che il mantenimento, anche se inconsapevole, di quella forza universale che ne sancisce la sua fine. In questo modo, il “divino seme” di cui parliamo non è solo l'inizio di qualcosa, ma contiene in sé la promessa – e l'ineluttabilità – di un destino già scritto, in cui la nascita è parte di un “perpetuo tramare”, ovvero del continuo intessersi di eventi misteriosi che traducendosi in vere e proprie “cospirazioni” del nascere, danno vita a quella che è definita come il “miracolo d'amore”.

Questa visione poetica ci invita a riconoscere che ogni esistenza è un perfetto connubio di luce e ombra, dove l'atto di vivere è intrinsecamente collegato a quel momento in cui l'ordine cosmico si rivela nell'impossibilità di separare il principio dalla fine. È come se il destino, benevolo e al contempo implacabile, orchestrasse un continuo ciclo in cui ogni seme divino porta con sé la potenzialità di un amore che va oltre il tempo e, allo stesso tempo, abbraccia il fato irremovibile della morte.

Il poema apre uno spiraglio verso una meditazione più ampia sul senso dell'esistenza: la vita, in tutta la sua bellezza e fragilità, si rivela un'opera d'arte in cui ogni inizio comprende già la sua fine, condizionando e dando forma a un percorso fatto di contrasti e continuità. Questa visione, che richiama simboli antichi come il serpente che si morde la coda o l'equilibrio inscritto nello Yin e Yang, spinge a interrogarsi su come le proprie esperienze quotidiane si inseriscano in quest'ordine cosmico.

Hai mai percepito, nella tua esperienza, quella sottile sensazione che ogni attimo di vita sia un miracolo intriso di una dolce consapevolezza dell'inevitabilità della fine? È un invito a riflettere sul potere trasformativo dell'amore, inteso non solo come sentimento romantico, ma come forza primordiale che dà senso a ogni nascita e ogni addio. Mi piacerebbe approfondire insieme se questo intreccio di opposti ti richiama anche ad altre tradizioni poetiche o filosofiche che hanno esplorato il mistero del vivere e del morire.