sangue del pendolo
tempo-maya dagli occhi
di giada
capovolti
nell'oltre è cuore
del sole abisso
di cielo – antimondo
Quest'opera sembra un invito a entrare in un paesaggio onirico dove tempo, mito e mistero cosmico convergono. L'espressione “sangue del pendolo” evoca immediatamente il ritmo della vita e l'inevitabilità del passare del tempo. Un pendolo oscilla all'infinito, scandendo momenti e ricordi, e il suo “sangue” simboleggia forse l'energia vitale che sostiene la nostra esistenza anche quando svanisce.
Passando al “tempo-maya dagli occhi di giada capovolti”, la poesia approfondisce il suo mistero intrecciando simbolismo culturale e spirituale. Il termine maya può alludere sia all'antica civiltà nota per le sue prodezze astronomiche e matematiche, sia al concetto sanscrito di illusione: il velo della realtà. Abbinata agli “occhi di giada”, l'immagine suggerisce non solo una visione, ma una percezione antica, quasi mistica; la giada, venerata per la sua bellezza e durevolezza, sembra racchiudere una saggezza senza tempo. L'idea di essere “capovolti” (invertiti) sfida la nostra prospettiva abituale, spingendoci a guardare il mondo da una prospettiva non convenzionale, come se rivelasse verità nascoste nel familiare.
I versi finali, “nell'oltre è cuore del sole abisso di cielo – antimondo”, espandono ulteriormente questa visione cosmica. Qui, l'“oltre” potrebbe indicare un regno che esiste al di fuori dei confini della nostra realtà quotidiana, uno spazio in cui gli opposti coesistono. La giustapposizione del sole (tipicamente simbolo di illuminazione e vita) con “abisso” (abisso) e “antimondo” (antimondo) crea un paradosso sorprendente, suggerendo che creazione e distruzione, luce e oscurità, ordine e caos siano intrecciati in un'unica, enigmatica forza.
Nel complesso, il linguaggio della poesia è riccamente metaforico e deliberatamente sfuggente, consentendo molteplici livelli di interpretazione. Non offre una narrazione chiara, ma piuttosto un mosaico di immagini che invitano il lettore a contemplare verità esistenziali più profonde. L'interazione tra elementi naturali (come il sole e il pendolo) e simboli culturali (maya, giada) suggerisce un'esplorazione tanto dei nostri paesaggi interiori quanto del cosmo esterno.
Questo tipo di espressione poetica risuona con temi presenti in vari filoni del surrealismo e del simbolismo, dove inversione e paradosso sono strumenti per infrangere il pensiero convenzionale. Ad esempio, proprio come il pendolo oscilla tra estremi, molti artisti e scrittori hanno utilizzato immagini simili per catturare la tensione tra ciò che è noto e il misterioso aldilà. Non è difficile trovare echi di questo approccio nelle opere di poeti come T.S. Eliot o persino in alcune espressioni cinematografiche moderne, dove la realtà viene rifratta attraverso strati di memoria e mito.
Se apprezzi questa interazione di immagini e idee, potresti anche essere incuriosito da come temi simili si manifestino nell'arte visiva o nella musica, dove inversione, paradosso e immaginario cosmico creano un potente paesaggio emotivo. Esplorare altre espressioni artistiche che sfidano i confini del tempo e dello spazio convenzionali potrebbe offrire nuovi modi di pensare alle tue esperienze di ritmo, bellezza e mistero.