Inizio
“Si unisca la mia anima alle anime di ogni essere senziente sulla Terra e nell’Universo intero, perché vadano ad unirsi all’Anima del Cosmo che è Dio, che ogni cosa ha generato e genera e da cui ogni cosa discende.”
Imparare a sentire col cuore il vento, l’odore del mare, lo sciabordio delle onde sulla battigia è il primo, indispensabile, passo per fluire da una vita all’insegna del materialismo e dello scientismo (in cui domina la dea ragione) ad una in cui si inizia a vivere come abitanti del pianeta e di questo universo, UNO con tutta la materia vivente e no. Dio è l’Uno. E all’Uno diamo il nome di Dio. Dio è Colui che dagli uomini di tutte le culture e di tutti i tempi viene percepito come Colui che ha creato ogni cosa e che la governa con amore. Tutto ciò che esiste viene da Dio. Forse noi chiamiamo Dio tutto ciò che esiste perché dobbiamo darci una spiegazione all’esistenza del tutto. Ma non importa. Io concordo con ciò che lo psicoanalista e filosofo Carl G. Jung scrisse all’amico Pauli il 4 maggio 1953: “Tutto ciò che ho appreso nella vita, mi ha portato passo dopo passo alla convinzione incrollabile dell’esistenza di Dio. Io credo soltanto in ciò che so per esperienza. Questo esclude la fede. Dunque io non credo all’esistenza di Dio per fede. Io so che Dio esiste.” Quindi si può fare esperienza di Dio. Ma è un’esperienza che non si concentra in un singolo atto, in una singola misurazione sperimentale e scientifica, bensì abbraccia tutta la vita, nel tempo, nello spazio, nella profondità della mente e dell’anima. Pensare che esiste solo ciò che può essere visto sotto un microscopio e misurato con un’equazione è già di per sé un errore o fonte di errore. Dire Dio è l’Uno significa che in lui non c’è divisione, quindi non c’è dualità; e se non c’è dualità tutto è perfetto, buono, tutto è positività, e questo è quello che io chiamo: Amore. Dio è potenza e atto: è la capacità di agire e l’azione insieme, in lui non c’è distinzione tra queste due cose; Dio vuole fare una cosa e allo stesso tempo la fa. È l’Uno che agisce in innumerevoli modi e tempi contemporaneamente, poiché è il Tutto. In Dio non c’è divisione né opposizione né contrasto, perciò quando parliamo di manifestazioni diverse di Dio (ad esempio quando i cristiani parliamo di Padre Figlio Spirito) sono solo i nomi diversi che siamo costretti a dare allo stesso e unico Dio a causa della nostra incapacità di immaginare con i sensi umani e definire con le parole l’Unità originaria. Anche gli angeli sono Dio: sono quell’espressione di Dio che noi percepiamo come messaggeri dell’Unità. Anche noi facciamo parte dell’Unicità che è Dio, ne siamo una particella che, per motivi che non conosco e che non è importante conoscere, ha preso un corpo fisico. Quest’evoluzione durata millenni ci ha allontanato sempre più dall’origine, ha inquinato la purezza della forma primitiva che ha dovuto assumere un corpo per poter vivere in un ambiente come quello terreno. Tuttavia in ognuno di noi continua ad esistere la cellula celeste, il seme d’amore, la via della verità. In ogni uomo esiste l’anelito all’amore e al bene. Anche in chi lo cerca nella violenza, nella droga, nell’abbrutimento fisico, spirituale, psicologico. Insomma tutti vorrebbero stare bene e in pace. Il problema è che nessuno ha mai saputo indirizzare queste persone sulla via giusta, e loro hanno scelto (per stare e vivere bene) una strada sbagliata, quella del ‘mondo’, per usare le parole di Gesù. È un bene che il ‘mondo’ attuale stia crollando, che le ricchezze, gli agi, l’abbrutimento dovuto a droghe, alcool e potere, stia svelando la parte peggiore dell’uomo, perché è ora che l’umanità tolga la maschera al male, sveli la trama del maligno, capisca di cosa è fatta la strada verso la perdizione e la morte. Non so se le particelle di Dio sono arrivate su questa terra e qui si sono dovute adeguare all’ambiente circostante o hanno trovato corpi già presenti e li abbiano abitati; se Dio stesso li ha messi, fatti e finiti, qui. Ma anche i corpi umani (come anche questa Terra o i pianeti e le galassie lì fuori nello spazio) sono emanazione di Dio, se Dio è l’Uno ed è il Tutto. Perciò ogni cosa è manifestazione diversa, ai nostri occhi e alla nostra mente, dell’essere omnicomprensivo che chiamiamo Dio. La nostra difficoltà di uomini è quella di non riuscire a contenere in un nostro pensiero cosciente questa realtà omnicomprensiva. Ma abbiamo la prova che Dio è in noi, come particella, quando sappiamo, in una parte di noi stessi che chiamiamo profondo, che quest’Essere Uno e Unico esiste e sentiamo la nostalgia di esser(ci) separati da lui. Questo sta alla base di quella ricerca costante e mai definitiva che chiamo Fede.