I limiti che aiutano a vivere meglio

L’esagramma 60 ha per titolo “I limiti”. È composto dai trigrammi ‘il lago’ (sotto) e ‘l’abisso’ (sopra). L’immagine recita così: “Al di sopra del lago vi è l’acqua: l’immagine della delimitazione.” Perché l’acqua dei due segni (il lago è fatto di acqua così come l’abisso) non si mescola? Perché c’è un limite tra di loro. L’acqua placida e tranquilla del lago resta separata da quella turbolenta e oscura dell’abisso. Oggi abbiamo perso il senso del limite. Ci stanno insegnando che non devono esistere limiti nella vita e alla vita. Il limite è diventato un nemico da combattere e abbattere. E invece il limite è importante, perché ci individua, ci dice: io sono questo e non quello, io ho queste capacità e possibilità e non altre. E se agissi nella vita con le caratteristiche di questo ‘altro’ sperimenterei il fallimento. Capire e rispettare il proprio limite è segno di coscienza e saggezza; significa conoscere se stessi. È vero che l’acqua troppo cheta e ferma diventa alla fine stagnante e mortifera, ma c’è sempre (nella contaminazione) l’esigenza di preservare quel nucleo che rappresenta il ‘chi sono io’.

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