Su Proton mail

L'esperienza con Proton si sta rivelando più difficile del previsto (forse è presto per definirla fallimentare) per alcune ragioni differenti tra loro. Se il tentativo di evolversi verso servizi online più attenti alla privacy e alla gestione dei dati è encomiabile e precursore di quella che sarà – si spera – un giorno la rete ed i suoi servizi, è altrettanto vero che questo sforzo non può risolversi in una minore usabilità ed una peggior fruizione di un servizio essenziale come quello della posta elettronica. Occorre premettere che cambiare indirizzo di posta elettronica non è una cosa semplice, e forse ho affrontato questo passaggio con una certa superficialità; sono un libero professionista, e ho ritenuto più prudente non cambiare il mio indirizzo nell'albo professionale, mantenendo il più “rassicurante” Gmail. Per testare Proton sul software Mail del mio iMac ho scelto di reindirizzare automaticamente su Proton ogni mail che sto ricevendo su Gmail; non è complicato infatti ricevere una mail su @gmail.com e rispondere da proton.me. Qui però si trova il primo “inghippo”: per usare Proton su Mail bisogna avere il pacchetto a pagamento, e comunque è necessario installare, aprire e tenere aperto per tutto il tempo di utilizzo il software Proton Mail Bridge, che garantisce la sicurezza delle comunicazioni. Funziona tutto benissimo, ma non è esattamente una cosa pratica, e si torna al punto di partenza: ok sicurezza, ok privacy, ma l'utilizzabilità non è il massimo. Nella migliore delle ipotesi, infatti, devo aprire e tenere aperto anche un altro software insieme al client mail. Se non voglio spendere i soldi dell'abbonamento sono invece obbligato ad utilizzare il servizio di webmail da browser, che non è fatto neanche male (anche se si dispone di molto meno spazio), ma è estremamente disfunzionale se contemporaneamente si devono gestire anche altre caselle pacificamente configurate su Mail (ad esempio una PEC). A questa osservazione si può obiettare che non si può pretendere di avere tutto gratis, ed è una obiezione fondata; penso tuttavia che l'utente medio (e forse anche un po' più che medio...) del servizi telematici se deve scegliere tra rapidità, funzionalità e facilità di utilizzo e un più elevato livello di privacy e sicurezza (oltretutto a pagamento), prevedibilmente sceglierà la prima. Io stesso, che mi ritengo un po' uno “smanettone”, un curioso aperto ad ogni prova sto facendo fatica a comprendere cosa stia effettivamente guadagnando “smarcandomi” dai servizi Google e Gmail per scegliere altri fornitori, soprattutto considerando anche i piccoli disagi che si devono affrontare. Questioni simili si presentano nell'utilizzo da smartphone. L'app Mail di Iphone non soddisfa i requisiti dei protocolli di sicurezza di Proton, quindi per consultare la posta elettronica in mobilità è necessario installare ed utilizzare l'applicazione ufficiale; app che non è fatta neanche male, intendiamoci, salvo forse una modalità di ricerca non del tutto soddisfacente e qualche inghippo nel visualizzare i messaggi “importati” da Gmail, ma si torna al quesito iniziale: in nome di cosa, e comunque vale la pena, utilizzare una app per la mail di Proton e contemporaneamente Mail (sempre più integrata nell'ecosistema Apple via via che vengono rilasciati aggiornamenti del sistema operativo) per le altre caselle che ci si trova ad utilizzare? In conclusione, Proton dal mio punto di vista è un buon prodotto, che offre garanzie di sicurezza elevate, ma a condizioni (ed un costo, dato che è quasi inevitabile far ricorso ad uh n piano a pagamento) che forse ancora troppo dispendiose perché siano effettivamente competitive per un'utenza media, o comunque non ancora così sensibile a certi temi da essere disposta a perdere in termini di utilizzabilità ed immediatezza.