Su Gaza

Mi piacerebbe essere in grado di avere un'opinione sul conflitto israelo-palestinese fondata sulla conoscenza effettiva della realtà, della storia e degli antefatti che hanno portato alla situazione attuale; ovviamente però non ho tutto questo background, e non posso che assistere ai desolanti scontri tra tifoserie, spesso in malafede, che parteggiano per una parte o per l'altra sulla base di opposti fanatismi. Quello che mi sento di dire riguardo a quanto sta accadendo è basato sull mia esperienza personale. Sono diventato papà, nel 2022, di due gemelli che oggi hanno 16 mesi; un po' di più dei neonati sgozzati da Hamas nel corso del proprio raid del 7 di ottobre, un po' meno dei bambini che ho visto estrarre morti o sotto shock dalle macerie di Gaza a causa dei bombardamenti israeliani. Quello che penso io non conta nulla. E' un dolore quasi fisico però pensare che se i miei gemelli fossero nati poche migliaia di km più in là, praticamente uno sputo rispetto alle geometrie del pianeta terra o peggio che mai dell'universo, oggi ci sarei io a piangere, che loro forse non avrebbero un padre e una madre, che sarebbero condannati a vivere in una terra impossibile. Non ci si può girare dall'altra parte, ma è terribilmente frustrante sapere di poter fare così poco per cambiare le cose.