Oggi giornata piena e la domanda è sempre la stessa: ce la farò? Conosco bene i periodi come questo, quando fare programmi spaventa come un salto nel vuoto. Anzi, all'inizio non si fanno proprio. Poi ci si fa coraggio, si inizia a programmare ma dicendo sempre prima “se tutto andrà bene”... Ci sembra di sfidare la sorte, di osare sperare. Quante paranoie. Sono stanca di tutti questi assurdi pensieri.

Mi chiedo in continuazione: “ce la farò?” e sembra che non dipenda da me il farcela o meno. Mi sento in balia di non so cosa. Della mia salute? Della mia testa?

Fuori piove e questo non aiuta.

L'appuntamento con la mia terapeuta è rimandato a domani, ne ho davvero bisogno. Spero che possa essere d'aiuto, anche se di solito raccontare tutto davanti a lei significa renderlo ancora più reale e, a volte, è dura. Ma quante volte sono uscita con le spalle più leggere? Quante volte ho ripreso a respirare dopo aver pianto lì dentro? Come al solito prendo nota solo degli insuccessi e delle brutte esperienze.

Cosa mi manca? Non avere questo velo nero che oscura ogni pensiero. Guidare da sola senza alcuna paura. I pensieri lenti e leggeri. Non essere allerta in continuazione. Vivere senza aspettare che lui arrivi. Sentirmi fisicamente forte. Dormire e riposare davvero. Godermi il sole, i bambini, un dolce, un libro, una carezza, un abbraccio. Pienamente. Arrivare la sera stanca ma soddisfatta. Smettere di vergognarmi.

Ecco, questo è un'altro dei miei problemi, sempre legato all'idea di fallimento: la vergogna. Ne ho provata cosi tanta in vita mia, da sempre. E mi fa tenerezza quella bimba che, già cosi piccola, si sentiva cosi inadeguata, cosi sbagliata e si vergognava di se stessa. E' poi è arrivato il panico a moltiplicare la vergogna, ad avvalorare la tesi. Mi hanno consigliato di cercare un luogo dentro di me dove incontrare quella bambina e abbracciarla. Devo imparare a farlo. Voglio imparare a farlo.

Pensiero positivo di oggi? Mi godo l'ora in cui oggi non ho avuto pensieri negativi, anche se dovesse rimanere solo un'ora sarebbe comunque un punto di partenza.