Raggi di Sole

Una raccolta di poesie

La trasparenza del linguaggio, una intensa penetrazione psicologica della problematica esistenziale e sociale costituiscono le dimensioni culturali sulle quali si snoda e si sviluppa la poesia di Gianluigi Filippelli.

Così scriveva Domenico Ferraro nella sua Prefazione a Raggi di Sole, libriccino di una trentina di pagine edito da La Meridiana Editrice, etichetta della Luigi Pellegrini, che raccoglieva una selezione delle poesie che avevo scritto nel corso degli anni, più o meno da quando avevo qualcosa come 8 anni e fino a quel momento, il 1992. Il libro, uscito a settembre di quell'anno, presentava 22 poesie di varia lunghezza e un raccontino, che a rileggerlo oggi è piuttosto ingenuo, di 5 pagine con alcuni versi a spezzarne la narrazione. Anche alcune delle poesie a rileggerle oggi non le scriverei in quel modo. In ogni caso la selezione che compii tra le centinaia di versi che avevo realizzato era, sostanzialmente, quella di scegliere le poesie più mature. Molte, infatti, nel modo in cui ho spezzato i versi, risentono dello studio dell'epoca dei poeti ermetici, altre hanno una struttura più “solida” in qualche modo, altre ancora presentano un abbozzo di senso del ritmo. Visti gli oltre 30 anni passati dall'uscita di quel volume, le cui copie vennero pagate da mio padre (cosa che oggi probabilmente mi spingerebbe a tenere le poesie nel cassetto), ho deciso finalmente di ridare luce a quei versi pubblicati su carta plastificata, leggermente rigida, di un certo pregio devo dire (d'altra parte ha resistito molto bene allo scorrere del tempo), ma, come giusto che sia (e d'altra parte lo fanno anche i mangaka nelle successive ristampe dopo l'uscita su rivista), ho deciso anche di rivedere e modificare la scansione dei versi e, in alcuni casi, anche una o due parole qua e là. Altra motivazione che mi spinge a questa ristampa online è la trasformazione in musica di molte di queste poesie grazie all'uso di Suno, che in qualche modo rende quasi necessario (o quanto meno lo reputo necessario) il supporto testuale. La versione originale, invece, conto di ripubblicarla in pdf e renderla disponibile per un confronto. Ora vi lascio ai miei vecchi versi e ci rileggiamo nella Postfazione (ovviamente quando verrà pubblicata).

  • Introduzione
  • Cavallino dalle ali d'argento
  • Caro amico
  • Odi
  • Uomo, ascolta
  • Dentro di noi
  • Sogno
  • Volo
  • E le stelle...
  • Figliolo
  • C'era una volta... l'albero dei sogni
  • Il vecchio albero
  • Fermati
  • Il volto del Signore
  • Vecchio soldato
  • Viaggiano
  • Luce
  • Tempesta
  • Un sorriso
  • Raggio di Sole
  • Bomba
  • Luce di speranza

Vola cavallino dalle ali d'argento, Vola, su nel cielo, Vola come un uccellino felice, come una colomba di pace.

Vola cavallino dalle ali d'argento

Caro amico, ti scrivo i miei pensieri, in un mondo senza amore e senza pace. Senza amore per il prossimo, senza pace tra i popoli, in un mondo di droga, violenza e guerra e chissà quali altre atroci verità. Caro amico, ti domando dove mai si arriverà. Per avere conforto, per scoprire il futuro di un mondo in disperazione. Con questo inquinamento, con il pericolo dell'atomica che colpisce senza pietà, io ti scrivo: combattiamo ogni forma di violenza ed egoismo, aiutiamo il prossimo, pensiamo al futuro. Dieci anni mancano ancora per definire il nostro avvenire. Caro amico, ti scrivo per avere conforto, per avere ancora una parola di pace, amore e fratellanza, contro il razzismo e per l'unione dei popoli.

Odi il rumore delle onde del mare che si abbattono sulla spiaggia; odi il rumore delle onde del mare che si rompono sugli scogli, alti e rocciosi sulla spiaggia deserta; odi le grida dei gabbiani che veloci scendono sul pelo dell'acqua e prendono i pesci al volo. Odi il rumore delle onde del mare che si abbattono sulla spiaggia, mentre sulla tiepida sabbia solitario cammini e con l'orecchio ascolti il rumore del mare, mentre il sole illumina il cielo in una sera tranquilla d'estate, durante un tiepido tramonto.