ranagalvanica

Parlando della condizione umana e il contesto in cui ha senso pensarla, Morin scrive:

La condizione fisica.

Una certa quantità di sostanza fisica si è organizzata in maniera termodinamica su questa terra; attraverso macerazione marina, preparazione chimica, scariche elettriche, ha preso Vita. La vita è solare: tutti i suoi costituenti sono stati forgiati in un sole e assemblati su un pianeta sputato dal sole; la vita è la trasformazione di un riscellamento fotonico nato da scintillanti vortici solari. Noi, viventi, siamo un fuscello della diaspora cosmica, qualche briciola dell'esistenza solare, una minuta germogliazione dell'esistenza terrena.

I sette saperi necessari all'educazione del futuro, Edgar Morin, Raffaello Cortina Editore, pag. 50.

Danilo Dolci direbbe

Se questa non è poesia, io non so cos'è poesia.

Fonte, minuto 35:40.

La lettura di questo frammento è l'esempio di uno dei momenti in cui mi sento vivo, illuminato dalla bellezza del pensiero di qualcun'altro. È uno stimolo vitale che proviene dall'esterno e che riscalda l'anima, i costituenti interni del mio corpo. E che genera altro pensiero, che genera azioni.

Questo blog intende fare proprio questo: cercare di rendere vivo il suo creatore e rendere vivo il lettore, attraverso una stimolazione e autostimolazione selettiva. Stimolazione – ci si legga esterna – laddove l'agitarsi delle membra proviene da qualche fonte extracorporea e autostimolazione laddove invece il pensiero si concretizza in una centrifuga di immagini, distrazioni, ricordi, sensazioni provenienti dal cuore e talvolta dallo stomaco.

La rana degli esperimenti di Galvani è un po' anche questo, un essere reagente agli stimoli esterni, fastidiosi – sì! – eppure generatori di una vitalità dell'animale impredicibile. È anche altro: l'elettricità è anche interna alla rana, infatti interna è la comunicazione tra organi e tessuti che rende possibile l'interazione tra questi e il funzionamento degli animali e degli umani (e scoperta proprio da Galvani). In un certo senso la rana – io, tu, noi – scopriamo una parte della nostra essenza per effetto del dolore dell'esperimento – l'esperienza –, causato da altri ma molto spesso necessario. Io, tu, noi conosciamo noi stessi interagendo in molteplici modi con l'altro da noi, animato o inanimato.

La relazione tra interno ed esterno, nostro e altrui, è uno dei motori del mondo come è anche grilletto del pensiero. La realizzazione di quanto pensiamo non è scontata ma creare ragionamento e capacità aumenta le probabilità di azione concreta e pertinente dell'umano nel suo mondo. C'è bisogno di stimoli sani per creare pensiero e azioni sane – sebbene questa sanità o la sua percezione sia relativa, giacché ciascuno indirizza le sue energie verso un'idea di bene del tutto personale. Io ho la mia, tu hai la tua. Entriamo in contatto: ci elettrizzeremo a vicenda.