Gore mensile

#ciclomestruale #femminilità #horror #tabù

Goooooooore! Mh? Buongiorno... Buongiorno, cara. Cerco di aprire gli occhi appiccicati. Che succede lì? Eh? Niente! Perché deve succedere sempre qualcosa?! Stai altri cinque minuti a letto, non vedi quanto sei stanca? Sì, lo sento. Sento anche un leggero freschetto umido, però, là sotto. Passo con la mano sull'asciugamano che la sera prima avevo adagiato sulla superficie del letto. Ripiegato due volte, così da non sporca... Cazh... ho sporcato!! Lui sghignazza soddisfatto: Attenta! Muoviti lehnthamenthe. Non vorrai sporcare altro, no? No! Bradipeggio giù dal letto. Una bomba di sangue, di almeno 3 cm di diametro, esce da me. Si bagnano entrambe le cosce interne. Aspetta! Dammi un attimo!!! Ha una risata malevola e incontenibile. Si diletta, il maledetto. Non devo ascoltarlo, devo affrettarmi! Serro le cosce e analizzo la situazione. I miei occhi sono sbarrati ma non sono molto sicuri che quello che stanno recependo sia la realtà. Vedo che ho sporcato l'asciugamano, e questo lo sapevo. C'è una chiazza bella grande, mamma mia. Ho sporcato anche il materasso? Lui si zittisce e osserva insieme a me, in un attimo misto a suspense e trepidazione. Scoppia a ridere ancora prima che io realizzi l'accaduto: certo che ho sporcato il materasso, accidenti. Il mio compagno dorme ancora, però, cosa faccio? Non posso lavare tutto prima che si secchi e sia ancora più difficile da togl... Tic tac, tic taaac! cantilena. Un'altra bomba di sangue. Non c'è tempo: copro frettolosamente l'indecenza e corro in bagno come meglio posso. Sto ancora stringendo le cosce: quella corsa è goffa, da zombie, ma è anche incredibilmente silenziosa. Mi ci vedrei agguantare alle spalle un adolescente di un film horror, stupidamente sperduto nella notte. Per mangiargli il cervello. Mangerei di tutto, mi sento così debole... Mi siedo sul wc, maledico tutto il creato. Prendo tutto ciò che avevo indosso e lo butto dentro la lavatrice. Ricordo l'asciugamano, le lenzuola e il materasso da lavare e mi innervosisco. Dolore alla pancia. La faccio partire dopo, quando si sveglia. Lavo ogni centimetro del mio corpo. Mi profumo. Mi rilasso. Decisamente meglio, ora. Mentre mi asciugo voglio farci due chiacchiere... Con chi? Con te, brutto parassita di un utero! Senti, non te la prendere con me. So che sorride maliziosamente Anche il più dolce dei cardellini vomita nel becco dei suoi piccoli, sai? Attendo una spiegazione. I piccoli non riescono a digerire il cibo degli esemplari adulti, quindi gli vomitano il cibo in bocca. È bello? No. È gentile? Nossignora. La natura è molto pragmatica... La natura fa schifo. Giudicare, giudicare, giudicare. Bello, brutto: che differenza fa? Ci sei dentro, cara. È necessario che sia così per i piccoli. Mi asciugo. Realizzo di essere anche fortunata: non ho mal di schiena come le altre. Solo dolori alla pancia e... Mi gira la testa. Barcollo, mi reggo al lavandino. Ups! Ahttentah... Sogghigna. Rimango a fissare il vuoto per... un'eternità? Devo andarmene da qui: vitamine, ferro, magnesio, uova. Che altro? Il mondo vortica, il dolore cresce, la fame passa in secondo piano. Mi aggrappo al muro, alla lavatrice, poi, faticosalmente, al tavolo. Mi accartoccio dal dolore. Per i piccoli. Provo disgusto e rabbia, vorrei volassero teste. Una furia omicida che non mi rappresenta. Lui mi osserva. So che freme ma tace per quieto vivere: è pur sempre incastrato dentro di me, volente o nolente. Si diverte a vedermi così, non ho dubbi. Gode soprattutto nel risvegliare in me quei pensieri primordiali. Vita e morte, dolore. Aspetta questi momenti ogni mese. Attende nell'ombra di portarmi all'esasperazione.