10 Film che ho visto nel 2023

Quando arriva quel momento dell'anno in cui si può avere la fortuna ed il piacere di guardarsi indietro, bisogna cogliere l'occasione e lasciarsi andare. Lasciare che la mente cominci a vagare, riempire la propria tazza di te, sedersi e cominciare a mettere ordine. Nel mio caso, questo è il momento in cui rifletto sui film che ho guardato quest'anno, ma che non sono necessariamente usciti quest'anno. E' una riflessione per celebrare quei momenti in cui mi sono preso del tempo per esplorare narrative e visioni diverse (da solo o in compagnia), rilassarmi oppure piangere.

Per qualche motivo l'idea di fare una “moodboard”, oppure condividere la lista e tante care cose, mi lascia l'amaro in bocca. Mi sembra l'idea del compitino fatto, ripetuto e scordato. E quei giornati passati a guardare questi film sono stati preziosi e importanti e credo davvero che valga la pena scriverne qualcosa a riguardo.

“aridaje, quante palle! esci 'sta lista e basta con 'sti minotti!”

Va bene, va bene! quante storie! te 'ccà!

Questa lista non ha un'ordine vero e proprio, nessun film è davvero migliore di un altro e in più anche io potrei essere stato un altro quando li ho visti. Se volete solo guardare la lista, il link lo trovate cliccando QUI

La chimera

una scena dal film Per parlare di questo film vorrei iniziare dalla descrizione che ho trovato sul trailer caricato su youtube che se non me lo segno da qualche parte, poi me lo scordo:
Ognuno insegue la sua chimera, senza mai riuscire ad afferrarla. Per alcuni è il sogno del guadagno facile, per altri la ricerca di un amore ideale... Di ritorno in una piccola città sul mar Tirreno, Arthur ritrova la sua sciagurata banda di tombaroli, ladri di corredi etruschi e di meraviglie archeologiche. Arthur ha un dono che mette al servizio della banda: sente il vuoto. Il vuoto della terra nella quale si trovano le vestigia di un mondo passato. Lo stesso vuoto che ha lasciato in lui il ricordo del suo amore perduto, Beniamina. In un viaggio avventuroso tra vivi e morti, tra boschi e città, tra feste e solitudini, si svolgono i destini intrecciati di questi personaggi, tutti alla ricerca della Chimera.
Ecco... già da qui, avevo capito che sarei andato al cinema per entrare dentro un abisso e non avevo idea in che condizioni sarei uscito dalla sala. Sin dai primi minuti ho connesso immediatamente con i personaggi e il mondo raccontato da Alice Rohrwacher; i paesaggi, le chiacchere, i ricordi, lo scavare.Più il film andava a fondo tante più erano le domande che mi ronzavano in testa e tanto più il film lasciava il mondo reale per entrare nel puramente simbolico, completamente stupito, rapito e stordito da un film incredibile che riguarderò spero a breve. E' stata per me un'esperienza molto particolare e io non ho idea di chi sia inventata la definizione "neorealismo magico" ma io lo vorrei scrivere su tutte le pareti.

Citizen Four

una chat tratta dal film in cui Edward Snowden chiede a Laura Poitras se stia bene Quest'anno Laura Poitras è entrata a primo sguardo tra i miei registi preferiti in assoluto. Ho cominciato guardando il film su Nan Golding "All the Beauty and the Bloodshed" (che come film non è entrato in lista semplicemente perché non volevo aggiungere in lista più film degli stessi registi) e poi ho visto in successione Citizen Four e Risk. La storia di Edward Snowden la conoscevo a grosse linee, sapevo cosa fosse successo e quanto importante sia stato il lavoro di questa persona. Quello che non conoscevo era la storia di come "Eduardo Nevicato" avesse distribuito le sue informazioni; di come Laura Poitras sia stata contattata direttamente (tra l'altro, mentre stava girando un altro documentario sulla figura di Julian Assange), cominciando da uno scambio di email criptate fino ad incontrarlo in un Hotel di Hong Kong. Poitras riesce ad essere l'unica persona al mondo ad aver documentato Snowden nel momento in cui ha deciso di abbandonare la sua vita. Quello che mi piace di più dei film di Poitras è il modo in cui riesce a far passare cosa stia provando, la sua soggettività, in un documentario che dovrebbe essere estremamente distaccato e obiettivo. Un film importantissimo, prima di tutto dal punto di vista storico. Laura Poitras è un'ispirazione infinita e spero che questo film arrivi anche ad ispirare voi.

Showing Up

una scena tratta da Showing Up Questo film l'ho attesso per praticamente un anno, a controllare in giro dove e come potessi vederlo ossessivamente, perché Kelly Reichardt è una delle mie registe preferite degli ultimi anni per lo stile unico in cui racconta le sue storie. E poi io ho una cotta incredibile per i registi che sono anche i montatori dei propri film, proprio un'altra categoria. Showing up ti porta a farti delle domande sul lavoro degli artisti, su quanto sia difficile trovare il tempo, lo spazio e le energie per creare qualcosa. Se le biopic tendono a farci vedere la storia dei grandi artisti, Reichardt mostra il lavoro di una persona dalla personalità tendenzialmente chiusa e ancora poco riconosciuta riuscendo a mettere in primo piano quanta passione e dedizione ci siano nella creazione di un singolo oggetto d'arte. Sul lavoro di Kelly Reichardt ho in mente da tempo di scrivere qualcosa in più di queste due righe e spero davvero che un giorno trovi la voglia di farlo. (persone che conoscono il lavoro di Reichardt e hanno visto i suoi film, fatevi sentire)

Frances Ha

Datemi un film fatto da Noah Baumbach e Greta Gerwig e sarò felice. Frances Ha mostra le difficoltà di una persona alla ricerca di inseguire le proprie passioni, cercando di rimanere con i piedi per terra nel mondo delle relazioni che si trasformano e nel dover lasciare andare per trovare nuovi spunti. La personalità di Frances (interpretata da Greta Gerwig) è capace di catturarti dentro lo schermo. Quando un personaggio è scritto bene, non ha bisogno di essere definito dalle interazioni con gli altri personaggi e non ha bisogno di per spiegare le motivazioni che lo spingono a fare qualcosa. (—/Aggiungi frecciatina a Past Lives, fai rumori molesti e bestemmia mentre pensi a quanto poco ti sia piaciuto quel film/—)

My Dinner With Andre

una scena tratta da my dinner with andre

Se sei stato a contatto con me negli ultimi 6 mesi, probabilmente mi hai sentito parlare di questo film. Comincio con delle scuse a te che mi hai dovuto ascoltare parlarne per ore; perché se divento entusiasta di un film e cosa racconta, mi viene voglia di parlarne per ore. Non In questa circostanza però, sarò breve. Due amici si incontrano a cena dopo tanto tempo che non si vedono, uno di loro avrebbe voglia di stare a casa e continuare a preoccuparsi di quanto miserabile sia la sua vita piuttosto che dover parlare con qualcuno,ma alla fine va lo stesso. Il film si concentra sulla conversazione al tavolo tra loro due, niente di più, niente di meno. Di cosa parlino per due ore questi due è incredibile e ci sono possibili spunti su tantissime cose e spesso mi è capitato di pensare a caso ad un momento o ad una risposta. Essenziale, come spettatori siamo lì ad origliare e ad immaginare. Consigliato con un grosso bicchiere di vino e vestiti di classe, per immaginare di essere al tavolo accanto al loro.

A scene at the sea

una scena di a scene at the sea Di Takeshi Kitano, Il Gerry Scotti giapponese (si, proprio quello di Takeshi's Castle), non avevo ancora visto niente. In pochissimi giorni mi sono ritrovato a consumare tantissimi dei suoi film senza riuscire a smettere. A scene at the sea, non è tra i film più importanti di Kitano, ma a me ha lasciato totalmente in lacrime a piangere per circa tre quarti d'ora e non lo posso dimenticare. La trama è semplice, lui è sordo e fa il netturbino; trova una tavola da surf rotta per strada, la ripara e cerca di diventare un surfista. Il suo imparare lo fa in compagnia di una ragazza, anche lei sorda, che lo supporta e gli sta accanto. Il film è costellato da tanti piccoli momenti e piccoli gesti. Se ti piacciono gli anime "spicchio di vita" giapponesi non rimani deluso.

A Summer's Tale

una scena di A Summer's Tale A distanza di tempo penso che questo film sia un manifesto incredibile per le persone poliamorose. Si fa fatica a non innamorarsi di tutti i personaggi e tra le pagine che andiamo sfogliando dal diario di Gaspard (interpretato daMelvil Poupaud, che forse -spero- ricorderete per Laurence Anyway ) finiamo per essere trasportati come lui dalle conversazioni che intrattiene con queste ragazze (I personaggi femminili di Rohmer sono sempre estremamente affascinanti) per cui si piglia una cotta e noi con lui. Vi rimando QUIalla mia recensione su letterboxd perché la ritengo ancora piuttosto valida e aggiunge qualcosina in più.

Banshees of Inisherin

l'attrice Kerry Condon in una scena del film Devastante, uno dei migliori film sulle rotture che abbia mai visto. Incredibile nel descrivere il sentimento di abbandono mischiandolo con altri temi, misteri e perfomance una migliore dell'altra. Alla descrizione di cosa abbia lasciato a mequesto film non aggiungo altro prima che cominci a sbraitare sul perché Kerry Condon avrebbe dovuto vincere l'oscar come miglior attrice non protagonista. Mi fate venire voglia di lanciarvi dita addosso.

Sound of Metal

 un ritratto di Riz Ahmed in una scena del film Per tanto tempo non ho voluto guardare questo film perché avevo paura fosse un grind movie come Whiplash e non sentivo la voglia di vederlo. Avevo completamente torto e per anni per uno stupido preconcetto insensato mi sono negato un film incredibile che ti risuona come la terapia che avrei dovuto cominciare molto tempo prima. Sto ancora aspettando che qualcuno mi venga a raccogliere con un cucchiaino ogni volta che ripenso al percorso fatto da Ruben (mi trattengo tanto da fare spoiler di ogni genere).

Apocalypse Now

Cosa penso di questo film ve lo faccio raccontare da Enrico Fiabeschi dal film PAZ(filmone incredibile su Andrea Pazienza), che io il DAMS non l'ho fatto.