Think & Ink

Scrivo di politica perché in fondo tutto è diventato politica

Mancava solo quella domanda alla #conferenzastampa avvenuta oggi 4 gennaio 2024. Sicuramente sarebbe stata una domanda in grado di spiazzare la premier che ha avuto vita facile rispondendo, o meglio, sviando ogni domanda rifugiandosi in “diciamo”, “penso che”, “potrebbe”, “non la seguo”, “orgoglio” e la ciliegina sulla torta “signori io devo andare in bagno, posso?”. Ovviamente non sono mancati i classici riferimenti a responsabilità pregresse di PD e M5S. Figuriamoci!

Ma per una volta sto con la presidente Meloni. Si. Proprio cosi. Anzi vi dico di più: lo farei anch'io, e scommetto anche voi... Provvedimenti ridicoli e dannosi, ministri che imbarazzano l'esecutivo, procedimenti penali, mazzette, appartamenti presi a due soldi, opere d'arte rubate, evasione, truffa e non ultime sparatorie varie senza contare scioperi trasversali, richiami europei e l'elenco sarebbe ancora più lungo. Ecco in questa situazione delicata farei come lei, sfrutterei l'occasione. Quale? L'occasione data dalla nostra informazione.

Chiunque abbia visto la conferenza stampa non può non aver notato l'inconsistenza delle domande e l'insicurezza nel porle. Ci sono voluti ben 90 minuti prima di una domanda sulla vicenda #Pozzolo (grazie Fanpage), e più in generale possiamo dire che davanti ad una sfilza di 43 domande, solo 4-5 sono risultate scomode mentre il resto sono stati validi assist al comizio meloniano. Anche quando si è parlato del famoso piano Mattei la premier è riuscita ad incorniciare una dichiarazione fantastica che suona un pò cosi: “i piani dettagli ci sono ma ce li teniamo ancora per noi”. Brava presidente, cosi si fa!

Però c'è stata un'iniziativa giusta: alcuni giornalisti non si sono presentati per via della legge bavaglio. Hanno fatto bene? Certo. E' giusto scioperare ma forse era meglio andare li e fare quelle domande che ogni italiano farebbe dopo oltre un anno di #governoMeloni.


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“Non chiamatelo processo...” si affrettano a sottolineare gli illustrissimi componenti che presiedono la Vigilanza Rai. E di fatti non si è trattato di un processo, piuttosto un atto, molto maldestro, di intimidazione nei confronti di Report, anzi no, nei confronti del giornalismo di inchiesta, di quello che non si basa su bandiere o ideologie, ma quello che “scava” a prescindere del governante o delle implicazioni economiche e politiche.

Ieri ammetto che sono rimasta “incollata” alla diretta fino alla fine... avete presente quei film che anche se non vi emozionano li seguite per vedere come va a finire? Ecco questo è il caso, eppure, vi confesso, il genere grottesco non lo preferisco. Ma analizzare il tutto come un film mi aiuta a dimenticare, per qualche secondo, lo stato in cui riversa l'Italia, sotto ogni punto di vista. Quindi ecco la mia recensione.

Il titolo: “Indaghi su di noi...allora te la vedrai con noi”, un pò cacofonico ma devo dire ben rappresenta il film in questione.

La trama ...piuttosto ripetitiva: da una parte si arringa al grido “brutti cattivi ve la prendete con noi che siamo al governo ed allora il PDDDDD?? ” Dall'altra abbiamo assistito alle risposte di un giornalista che ha ribattuto colpo su colpo, rivendicando professionalità (sua e del suo team) e snocciolando dati e fatti indiscutibili.

Recitazione? Qui la Vigilanza Rai ha messo in campo la crème de la crème tra cui l'On. Gasparri supportato delle guests stars Carota e Cognac (e questo rappresenta la repubblica Italiana???). Ma anche le co-protagoniste, le On. Rita Dalla Chiesa e Maria Elena Boschi hanno dato il loro apporto. Mentre l'unico tra i protagonisti che mi ha convinto è stato Ranucci, anzi a tratti mi ha anche esaltato (“non la prendo in giro io, lei si prende in giro da solo” – cit.)

Il finale..chi avrà vinto tra Libera Informazione e Politica? Il finale è stato piuttosto deludente (le premesse c'erano tutte eh), tutti sconfitti, nessuno escluso.

Sconfitta l'informazione: per la prima volta un giornalista è stato a chiamato a rispondere del perché, e del per come, di un'inchiesta davanti ad una commissione politica.. Ma la domanda sorge spontanea..i rappresentanti dell'informazione dov'erano? Tranne qualche rara eccezione, dov'erano le voci della grande informazione italiana davanti ad un fatto del genere? Pure Gasparri (no dico Gasparri) con il suo show è riuscito a perculare l'esiguo numero dei sostenitori. Non so voi ma io mi aspettavo una levata di scudi da parte dell'intera categoria ed invece..

Sconfitta la politica: la destra che voleva fare il leone si è scoperta c..cioè volevo dire si è resa ridicola sottolineando ancora di più la sua scarsa vocazione alla libertà di informazione, ma anche la sinistra non ne esce bene. Certo certo, i membri dell'opposizione in Vigilanza hanno fatto sentire il dissenso ma dove è l'opposizione, l'intera opposizione intendo? Non era un terreno fertile di battaglia? Non è preoccupante quanto successo?

In definitiva dò un bel 3 a questo film, sperando vivamente di non vederne il sequel.

#VigilanzaRai #ReportRai3 #Ranucci #GovernoMeloni #Politica #Informazione


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Il regolamento che prevede lo stop dell'immatricolazione dal 2035 per le auto a motore endotermico è stato rinviato al prossimo Consiglio europeo. La data è ancora da definirsi ma questo tempo servirà a definire strategie, bilanci e sondare il proprio elettorato soprattutto in Germania dove si è aperta la breccia interna su gli e-fuel (combustibili liquidi o gassosi di origine sintetica). In linea generale la discussione è aperta in ogni stato membro e si prevede uno slittamento alla discussione piuttosto lungo.

Per quanto riguarda l'Italia cosa sappiamo? Cosa certa è il dietrofront del nostro governo: Meloni & Co avevano dato il loro assenso anche a livello ministeriale subito dopo l'insediamento mentre oggi ci troviamo davanti ad un clamoroso (vabbè si fa per dire) dietrofront. Attualmente l'Italia è allineata a Polonia ed Ungheria (surprise) e possiamo facilmente prevedere che la posizione rimarrà tale a meno di clamorosi, anzi clamorosissimi, colpi di scena.

E voi con chi vi schierate? Lo sapete benissimo che sarete coinvolti, vostro malgrado, dal vortice di opinioni, opinionisti ed analisti pronti a sentenziare per una o l'altra parte. Ma per ora non c'è fretta, questo sarà sicuramente tema di propaganda, a destra quanto a sinistra passando per il terzo polo. Ma parliamo di fatti. Anzi di due semplici fatti.

Primo Fatto: le case automobilistiche stanno accelerando la transizione all'elettrico anche prima del 2035. E credetemi che sono in ritardo. Sono spaventosamente in ritardo. E lo sanno In quel dell'Oriente, per esempio, vi è uno stato, la Cina, che non solo ha a disposizione le materie prime ma anche la tecnologia di base per quanto riguarda l'industria dell'automotive elettrico e vende..vende tanto. La bella ed addormentata Europa, invece, si ritrova con un problema di posizionamento industriale che ci rende deboli: la Francia è quella messa meglio grazie ad acquisizioni ed investimenti, la Germania traballa un pò ma sta cercando soluzioni alternative per non perdere terreno...e l'Italia?

Eh noi siamo messi male, anzi malissimo ( dubitavate? ). Non solo da un punto di vista industriale, ma anche da un punto di vista delle infrastrutture. I bandi per le colonnine elettriche sono praticamente fermi. Gli incentivi sono risultati inadeguati per l'acquisto delle auto, e le auto stesse sono inadeguate ai nostri stili di vita (almeno a quello della maggior parte delle persone). Ora più che mai abbiamo bisogno di competenze e di un'idea ( o una botta di culo, fate voi ) che possa colmare lacune di anni. E cosi come un cane che si mangia la coda perdiamo costantemente terreno nei confronti degli stati membri ed alla fine è più che “naturale” ( no comment ) allearsi con le “alte menti” di Visegrad.

Ah, stavo quasi per scordarmi il secondo fatto. Dell'ambiente non frega niente a nessuno ( non vi servono spiegazioni per questo, vero? )


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Semi-citazioni e festeggiamenti a parte c'è chi giura che si respira aria nuova in quel del PD, c'è chi commenta con entusiasmo e fiducia questa piccola grande rivoluzione e per ora non c'è nessuno che parla di scissione.

Elly Schlein Segretaria PD. Che sia una rivoluzione c'è lo dicono due cose: le dichiarazioni pre voto di politici, giornalisti, analisti e politicanti che attendevano solo il discorso di vittoria di Bonaccini; e poi che dire della vittoria schiacciante nei circoli che davano la nuova leader distante di 20 punti?

“Non ci hanno visto arrivare” commenta una felicissima Schlein subito dopo la vittoria... ed è proprio cosi. C'è chi si era fatto i conti in tasca senza considerare (come al solito) la fascia di popolazione più bistrattata e ignorata di questo nostro paese: donne e giovani, i veri protagonisti di queste primarie. Chi ha avuto modo di ascoltare qualche comizio della nuova leader ha potuto notare come si sia rivolta veramente a questi outsider riuscendo ad intercettare la frustrazione e le speranze incanalandole attraverso il suo payoff “Parte da noi”

Ed ora che succede? Le prossime ore ci diranno se il PD, tutto il PD, è maturo al cambiamento. Le persone, gli elettori, hanno dimostrato di essere anni luce avanti rispetto agli assurdi giochetti di palazzo: un milione di voti sono un milione di voti, e scusatemi se è poco, davanti al grande partito dell'astensionismo.

Cambieranno gli equilibri? Voleranno teste? Vedremo volti nuovi? E quello che speriamo tutti. Quasi tutti. Eh già perché a qualcuno questa vittoria fa paura e questa volta non dobbiamo guardare a sinistra (o non solo). Il popolo degli odiatori seriali, cani di compagnia della più becera destra, opportunamente aizzati, avevano iniziato già da tempo una campagna denigratoria sulla pelle della nuova leader. Non ripoterò qui nessuno dei loro inutili commenti, vi basti sapere che hanno utilizzato di tutto dall'antisemitismo al sessismo passando per omofobia e body shaming. E più si delineava la vittoria, più lo shitstorm aumentava d'intensità. La vittoria di Elly Schlein fa paura perché, dopo molti anni, c'è qualcuno che non vuole rincorrere la destra ma vuole portare un'idea di società moderna dove “diritti, lavoro ed ambiente” battono “dio, patria e famiglia”


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Sono trascorsi dieci giorni e poco più dall'elezioni regionali tenutesi in Lombardia e nel Lazio. La vittoria delle coalizioni di destra era quasi scontata e prevista tuttavia un dato è andato oltre alle aspettative. No non è quello del PD che comunque, seppur nel fango, ha retto con il suo 20% (a dispetto degli “alleati” che prevedevano una debacle peggiore). No, il dato di cui parlo è un altro: Mesdames et Messieurs sua maestà L'Astensionismo

Mediamente in questa tornata elettorale è andato a votare solo il 40% degli aventi diritto; dato in forte calo rispetto al turno precedente (dal -15% al -25%).

Ora, alla luce di questi dati è partita la gara all'analisi ossessiva compulsiva da parte di politici, giornalisti, influncer e commentatori politici. Alla fine solita solfa: la politica è lontana dai cittadini, bisogna coinvolgere di più i ceti medio-bassi, i cittadini non ci hanno capito, troppe promesse non mantenute e bla bla ed ancora bla.

Ma parlandone tra di noi, possiamo ammettere con serenità che sia possibile che tutti abbiano ragione e che ciascuno di loro abbia torto. Alla fine stiamo parlando di “analisi politiche” trite e ritrite condite dal giusto mix di stupore, recriminazione, senso di responsabilità e consapevolezza. Ma non preoccupatevi, non si tratta di un boccone difficile da digerire, infatti bastano pochissimi giorni e di astensionismo non se ne parla già più. Sono lontani anni luce dalla realtà, lo sanno, lo dichiarano e continuano, in un senso generalizzato di follia, a ripetere le stesse azioni aspettandosi dei risultati diversi.

Politica e realtà, nella civilissima Italia del XXI secolo, viaggiano su due binari separati. .Noi comuni cittadini attendiamo pazientemente i nostri treni sul binario 1 mentre la politica e quello che gli sta attorno fa partire i convogli dal binario 9 e ¾. Ed anche questo governo, si quello finalmente eletto dal popolo (come romanticamente viene ricordato da alcuni), non fa eccezione, in linea con i precedenti. Non me ne vogliano gli amici “conservatori”. E' cosi, diciamocelo (parafrasando la nostra seconda carica dello stato) . Qualche Esempio?

  • Abbiamo bisogno di una seria, pianificata e studiata rivoluzione digitale a tutti i livelli delle nostre amministrazioni ma si parla di abolire lo SPID, l'unica cosa che funziona tra l'altro;
  • ai giovani e non vengono proposti stipendi da fame e veri e propri contratti di schiavismo ma l'idea geniale è quella di detassare le mance, forse tagliare il costo del lavoro (salario minimo questo sconosciuto);
  • infrastrutture e trasporti sono carenti, inefficienti ed in molte zone assenti, ma la priorità e un ponte, forse irrealizzabile, che nessuno ha mai chiesto;
  • frane, siccità ed altri eventi atmosferici anomali sono all'ordine del giorno comportando disagi, perdite economiche e soprattutto di vite, ma sul binario 9 e ¾ puntiamo il dito sulla fine produzione dei motori termici e sulla farine di insetti (a proposito c'è tra di voi qualche assaggiatore con esperienza??);
  • e perché non parlare della cessione dei crediti: poteva essere una misura eccezionale per coloro che non hanno disponibilità economiche per rendere più efficiente la propria abitazione, ma il capotreno ha “fischiato” prima per tutti e poi per nessuno.

Ovviamente l'elenco è lungo e trasversale da destra a sinistra, ma non voglio annoiarvi ancora. Rilassiamoci, prendiamoci un buon libro, fumiamoci una bella sigaretta e sorseggiamo un caffè. Il treno in arrivo al binario 1 è ancora in ritardo..


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