Da un po' di anni ho questa suoneria sul cellulare quando mi chiama mia moglie; l'ho “creata” estrapolando dei versi dalla canzone di Elton John “I'm still standing” ed editandola con Audacity. L'ho trovata calzante, mi piace. Mia moglie ha subito una mastectomia del seno sx per un carcinoma infiltrante nel gennaio 2017 passando poi per tutta la trafila prevista dalla chemio terapia che l'ha veramente “provata”. Io all'inizio l'ho presa male ma male male male. Lei invece, spaventata questo sì, ha affrontato, passatemi il termine, “di petto” la situazione ed anche con il supporto del nostro terapeuta ha accettato, introiettandolo, il principio di realtà, il “qui e ora”. Ma ne è uscita bene, pian piano sempre più fiduciosa e aperta al mondo. Dopo 5 anni di esami confortanti “Alien” si è invece ripresentato, una recidiva posizionata nella stessa zona ma dietro ad una costola e questa volta in modo inoperabile perché adiacente alla pleura. L'immunoterapia sta facendo miracoli, Alien si è da subito ridotto ed ora è irrilevabile. Certo, è stato preso in tempo e certo, di tumore ci si cura ma non si guarisce, occorre sempre stare in allarme; ecco perché la periodica Tac (ora passata a 5 mesi di distanza) è sempre vissuta con tensione che si scioglie quando l'esito è poi ok. Per altri 4 mesi si vive molto molto bene, pur con le limitazioni del caso, per poi, avvicinandosi la data della successiva Tac, aumentare comprensibilmente il tasso di “fibrillazioni”, di inespressi “e se?” Un passo alla volta, un passo alla volta. Dedico questa riflessione a chi ne possa aver bisogno.
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