A M in risposta al suo pezzo “L’oscenità del potere: Trump, Musk e la propaganda travestita da futuro” * 10 marzo 2025, quasi le 23:00 Buonasera Michi, sono finalmente a casa, alla comoda tastiera del mio computer. In questi giorni in terra sarda avevo buttato giù degli appunti, ho sempre un taccuino per note al volo e dei quaderni «di brutta» dove con calma le sviluppo, correggo e molto spesso cancello. Rileggendole ora, scasso tutto e ricomincio praticamente ex novo. * Io il video di Trump non l'ho visto, solo intravisto. Non avevo nemmeno capito che l'avesse postato lui, pensavo fosse una parodia che lo perculava, mi è sembrata fatta tecnicamente male con colori troppo accesi. Ricordo la statua d'oro e la scena di una spiaggia con uno scorcio di mare azzurro e barche di lusso che mi rimandavano a cose che mi danno fastidio, così dopo pochi fotogrammi ero passato ad altro. Dopo aver letto le tue riflessioni non sono andato certo a ricercarlo per vederlo nella sua interezza. Mi sono state e mi sono sufficienti le emozioni negative che tramite tuo mi sono arrivate. * Un concetto in particolare mi è rimasto impresso e che hai espresso nella frase “riscrittura totale della realtà” e ripetuto poco più avanti “Qui si sta cancellando la realtà”. * “Ecco sì, è questo!” ho pensato quando finalmente ho (ri)trovato, mentre ricercavo tra le tue righe la cosa che mi aveva colpito, come quando percepisci di essere sull'orlo di un'intuizione e cerchi di darle corpo ed eccola lì: “È proprio questo! Riscrittura totale della realtà”. * Da lì sono partiti mille e più ricordi di riflessioni. Il concetto lo conoscevo come “La Storia è scritta dai vincitori” già espresso a suo tempo dai Romani (non mi chiedere chi, non lo ricordo, ho googlato proprio adesso ma non l'ho trovato riferimenti a come la ricordavo quindi capace anche non fossero stati i Romani…) e qualche tempo fa ho trovato lo stesso concetto venduto come proverbio africano: “Until the Lion learns how to write, every story will glorify the hunter”. Se sia vero che sia un proverbio africano non te lo so dire. Verosimile magari sì. La Storia è scritta dai vincitori. L'ho sempre trovata dolorosamente vera in sé stessa. * E succede ogni giorno declinata in modi diversi, dal racconto dell'imprenditore di successo a per esempio lo scudetto di una squadra di calcio. ( ti ricordi, tanto per dire, che l'Argentina di Maradona vinse il mondiale dell'86 anche grazie ad un gol di mano proprio di Maradona, nella gara di quarti di finale vinta con l'Inghilterra? Lo sai o no non fa differenza, magari non eri manco nata [no, non è un tentativo per sapere la tua età! Sono cmq 39 anni fa + qualche anno per capire di cosa si sta parlando, direi quindi necessitino almeno 45 anni] la Storia dice che il Mondiale l'ha vinto l'Argentina) Non so perché ma a questo concetto lego sempre la poesia di Bertold Brecht, “Domande di un lettore operaio”, la trovo significativa. * Oppure il quadro La zattera della Medusa di Théodore Géricault. Ricordo d'aver letto che si salvarono perché avevano pregato Dio. E quelli affogati allora? Non lo avevano pregato o lo avevano fatto malamente? (e qui si potrebbe percorrere un filone dei tempi nostri con i migranti) * Ora però mi fermo qui perché… perché sì. * Non credo Trump sia un vincitore. Per l'amor di Dio, lui senz'altro si vede così e molti, non solo americani, lo vedono così. Ma fortunatamente siamo ancora in tempo. Come fermarlo non lo so. * Volevo risponderti per così dire in privato ma Mastodon non mi consente tutte queste righe e nemmeno Pixelfed. Allora ho scritto sul blog che ho aperto per curiosità così mi fa anche curriculum. Siccome quel blog lì non mette limiti di lunghezza, ne approfitto per chiudere in caciara che mi è cosa consona. Devi sapere che raramente ci sono buchi nella mia ignoranza [cit. film d'animazione “the Beatles: Yellow submarine” del 1968 e no, tu non c'eri, ci scommetto un mese di pensione!] quindi sono dovuto andare a cercare “asperger” “Oh pebacco” (senza la “r”, altra citazione da Diego Abatantuono) ho pensato! (aggiungere stereotipi ad libitum) Mi sono poi rincuorato perché dici di non saper contare gli stuzzicadenti “al volo” e non amare la matematica in genere. Allora mi son detto, le propongo una mia riflessione di anni e anni fa (che ho poi condensato in un aforisma) in un qualche modo correlata: Sono convinto che ognuno di noi, nel suo proprio intimo, pensi con onestà di non essere un genio ma comunque almeno sopra la media. Siamo tutti sopra la media! * Errori ed omissioni fanno parte del pezzo. Ho messo degli asterischi perché mi toglieva le righe vuote a capo. Un saluto.

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