Contro il destino: i legami si costruiscono, non si subiscono

L’idea che i legami voluti dal destino siano indistruttibili è una visione romantica ma profondamente limitante. Attribuire alla sorte o a un disegno superiore la forza delle nostre relazioni significa deresponsabilizzarci, negando il ruolo attivo che ognuno di noi ha nella costruzione, nel mantenimento e persino nella rottura dei legami.

I rapporti umani non sono pietre immutabili, ma vivono e si trasformano attraverso scelte, impegno e reciprocità. Un’amicizia resiste non perché “voluta dal destino”, ma perché due persone decidono ogni giorno di ascoltarsi, rispettarsi e crescere insieme. Un amore dura solo se entrambi i partner lavorano per alimentarlo, non perché un potere esterno lo ha decretato invincibile.

Inoltre, credere nell’indistruttibilità dei legami “predestinati” può portare a sopportare dinamiche tossiche o relazioni vuote, aggrappandosi all’illusione che “se è destino, non può finire”. La verità è che alcuni legami devono finire, per lasciare spazio a percorsi più autentici.

I rapporti più forti sono quelli che scegliamo consapevolmente, con tutte le loro fragilità e imperfezioni. Non è il destino a renderli speciali, ma il nostro coraggio di costruirli, proteggerli e, quando necessario, lasciarli andare.

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