L'onda del tempo e il mio caffè
Autunno, foglie che cadono con la stessa rapidità con cui io perdo la pazienza. Il vento sibila tra le vie della città, mentre il mio caffè si raffredda perché ho perso tre minuti a fissare il vuoto, chiedendomi se oggi sia il giorno giusto per rivoluzionare la mia vita. Spoiler: non lo è.
Una foglia si stacca, fluttua, cade. Un po' come le mie speranze quando vedo l’estratto conto. Tocca terra e si confonde con la sua ombra, come me quando cerco di sembrare sicuro di me in una riunione di lavoro. Tra parole dette e non dette, tra messaggi scritti e mai inviati, tra sogni e sveglie posticipate, il tempo scorre come un autobus che non si ferma.
Ma in fondo, tra tutto questo scorrere, tra le onde del mare e del Wi-Fi ballerino, una cosa resta: ciò che conta davvero. Il ricordo di una risata sincera, il sapore di una serata semplice, la voce di chi ci vuole bene. Uno sarà l’uguale del niente, certo, ma l’unità consisterà sempre nel due: nei legami, nelle mani che si stringono, nei piccoli momenti condivisi.
Morale della favola? Il caffè si raffredda, la vita scorre, ma il tempo per ciò che è importante bisogna prenderselo. Anche se significa perdere tre minuti a fissare il vuoto.