Manuale di sopravvivenza emotiva
Ho lasciato orme nella sabbia con la stessa convinzione con cui lascio i miei occhiali sul tavolo, sicuro che li ritroverò. Ma poi arriva l’onda del mare, o forse il mio gatto, e addio certezze. Pazienza, i miei figli ne faranno di nuove, magari anche senza inciampare nelle mie stesse buche.
E poi c’è la maschera di cera, che si scioglie più velocemente della mia pazienza quando mi chiedono la password del Wi-Fi per la decima volta. Cucire sorrisi sopra una crisi è ormai un'arte, una sartoria emotiva dove i fili sono le mie illusioni e la stoffa è la mia voglia di scappare in un eremo. Spogliarmi è un’ardua impresa, non tanto fisicamente (anche se i jeans stretti non aiutano), ma mentalmente: provate voi a togliervi di dosso anni di convenzioni sociali senza restare in mutande di insicurezze.
Alla fine, tutto è così meccanico, organico, funzionale… un po’ come le mail di lavoro che iniziano con “Spero tu stia bene” mentre sotto sotto vogliono solo chiederti qualcosa. Ma voi, voi che leggete, provateci davvero: spogliatevi l’anima, senza paura, con la fermezza di una lacrima… o almeno con la determinazione con cui io cerco di non addormentarmi sul divano ogni sera.
E quindi, qual è la morale di tutto questo? Forse che le orme si cancellano, le maschere si sciolgono e i jeans stretti sono una punizione divina, ma alla fine ciò che conta è la capacità di ricominciare. Perché sì, il mare porterà via le tracce, la gente si dimenticherà di noi più velocemente di quanto dimentichi il PIN della carta, e spogliarsi l’anima sarà sempre più difficile che togliersi un cappotto in inverno… ma è proprio lì il bello.
Si tratta di lasciare segni, non impronte eterne. Di ridere delle crisi, anche quando ci cuciamo addosso sorrisi storti. Di spogliarsi, sì, ma con la consapevolezza che non sempre resteremo nudi: a volte ci coprirà una nuova pelle, a volte il coraggio, a volte solo un buon maglione di lana (che almeno quello non giudica).
Quindi, avanti. Indossate, togliete, inciampate, rialzatevi. E soprattutto, non dimenticate mai la cosa più importante: la password del Wi-Fi.