Scuola. Gli studenti del convitto dell'Alberghiero di Formia riscoprono il caffè tradizionale con la cuccumella napoletana
In un’epoca di caffettiere elettriche e macchine automatiche, gli studenti del convitto annesso all’Istituto Alberghiero di Formia stanno riscoprendo il sapore autentico del caffè italiano con un metodo antico: la cuccumella napoletana. Questa iniziativa, nata dall’esigenza di non perdere le tradizioni culinarie del territorio, mette al centro un oggetto semplice ma simbolico: una caffettiera interamente in metallo, senza alcuna guarnizione in plastica, a differenza della più comune moka. La cuccumella, tipica della tradizione napoletana, funziona con un meccanismo a capovolgimento. Si riempie la parte inferiore con acqua, si inserisce il filtro con il caffè macinato e si chiude il tutto. Si pone sul fuoco, e quando l’acqua bolle, si capovolge la caffettiera: il vapore spinge l’acqua attraverso il caffè, che filtra nella parte superiore, pronta per essere versata. Durante l’attività, uno studente convittore, con gesti misurati e attenzione, versa il caffè appena preparato in una tazzina, immortalato in una foto che racconta l’impegno e la cura per il dettaglio. L’iniziativa non è solo un’esercitazione tecnica, ma un momento di condivisione culturale, dove il sapore del caffè diventa occasione per riflettere sul valore delle tradizioni, della lentezza e dell’artigianalità.Contatti Fediverso News Sito principale Redazione
