[il primo film che ho visto di David Lynch]

Il primo film che ho visto di Lynch, di cui io abbia memoria è Eraserhead. Il secondo Strade Perdute. Visti a pochi secondi di distanza. Marco mi aveva telefonato invitandomi ad andare con lui in un cinema all'aperto, estivo, dove – con un solo biglietto – avrei potuto assistere ad Eraserhead e subito dopo a Strade Perdute. Forse non era Marco. Forse era una ragazza che dopo il primo mi aveva lasciato solo a vedere il secondo. Questa cosa che io andassi ai cinema all'aperto, d'estate, per vedermi una retrospettiva su Lynch, mi mette tenerezza. Forse è l'incontrario. Prima Strade Perdute e poi Eraserhead. Fatto sta che Strade Perdute mi sembrò all'epoca una cazzata, mentre Eraserhead andai in solluccheri. Mi sembrava impossibile che li avesse fatti la stessa persona. Questo non mi impedì, una ventina di anni dopo, di comprarmi i due SACD con l'opera lirica di Strade Perdute fatta da Olga Neuwirth, pur non avendo un impianto SACD, per dire la determinazione.

Molti anni prima, ai tempi del clan, i ragazzi arrivavano sempre in ritardo o saltavano proprio le riunioni perché stavano in casa a seguire una serie tv. Twin Peaks. Io, da buon spocchioso, non ne ho mai visto allora nemmeno una puntata. Se lo guardavano loro non faceva per me. Decenni dopo Francesco mi prestò la sua serie di dvd e – di sera – li guardai tutti con Elettra. Avevamo messo l'iMac Tangerine in camera da letto e lì guardavamo tutti a ritmo continuo lì fino ad addormentarci. Tutta la prima stagione e poi, non ricordo da dove l'avevo tirata fuori, tutta la seconda. Dormivamo e guardavamo Twin Peaks.

L'altro film che mi ricordo di Lynch è Mulholland Drive. In pratica affittai il dvd e lo iniziai a vedere con la ragazza con cui uscivo all'epoca. Per motivi di privacy la chiamerò “angelo metallico”. In pratica a metà film, regolarmente, io e angelo metallico iniziavamo a fare sesso. O ad addormentarci, non ricordo. Forse tutte e due le cose. Il giorno dopo andavo a restituire il dvd con il fastidio che il film non lo avevo visto fino in fondo. La cosa si è ripetuta diverse volte, tanto che so praticamente a memoria la prima metà del film. Per vedere la seconda metà ho dovuto aspettare di essere solo in casa. Ho un ricordo della seconda parte, che ho visto solo una volta, come un sogno della prima. Nella mia memoria tutto questo è successo negli anni novanta, ma il film è del 2002, quindi devo averlo visto prima, come una agnizione.

Al cinema – di Lynch – sono andato una volta a vedere INLAND EMPIRE. Di sera, in un cinema piccolo nel centro storico, da solo, sala semideserta. Di INLAND EMPIRE ricordo che speravo di morire lì, per soffrire meno. Come nei film western quando sparano al cavallo. Anzi, ricordo che a un certo punto ho iniziato a crollare, fisicamente, dormire. Ma quando mi sono reso conto che stavo per dormire mi sono detto no, no. Sono un intellettuale. Devo resistere. Ho anche pagato. Allora ho iniziato a mordermi l'interno delle guancie, per sentire dolore e non addormentarmi. Ho visto tutto il film così, mordendomi l'interno delle guancie per sentire male e restare sveglio. Avevo gli occhi che mi facevano male, alla fine, e sangue in bocca.

Ho questo ricordo di me e i miei figli, tutti davanti alla tv che guardiamo Twin Peaks III. Non tutti, parzialmente tutti. Sicuramente primogenito. Elettra ci aveva rifatto vedere tutto Twin Peaks I e tutto Twin Peaks II per arrivare pronti psicologicamente a Twin Peaks III. Filologicamente. Di Twin Peaks III ricordo la leggera delusione degli episodi finali. Delusione nata dal fatto che la prima metà di Twin Peaks III era stata un godimento inaspettato. La prima metà di Twin Peaks III dovrebbero farla vedere in tutte le scuole al posto delle lezioni di “latino per idraulici”, metterla in classe al posto della lettura della Divina Commedia in Esperanto. Non capirebbero, gli studenti, farebbero casino, scrollerebbero i cellulari mentre la bellezza scorrerebbe davanti a loro. Non è forse così la vita?

Non ho mai visto altri film classici di Lynch come Velluto Blu o L'uomo elefante. Non li ho visti perché volevo tenermeli buoni per i momenti di pioggia. Ho visto tante delle cose folli che metteva su Youtube. La scimmietta. Jack. Ho visto tutto il suo Dune. Sting. Ho visto Fuoco cammina con me. Bowie. Vorrei aver avuto un decimo del suo talento e metà della sua capacità di trovare finanziamenti per i film. Anzi, un ventesimo del suo talento e tre quarti della sua capacità di trovare finanziamenti. Anzi, il talento mi basta il mio. Solo i finanziamenti.

Una cosa mi ha colpito ieri: l'atto di amore incondizionato e fesso della mia bolla che si univa al mio amore e dolore fesso e incondizionato come il loro. Da gente lontanissima, che non si è mai vista e che aveva tutta lo stesso idolo nascosto sotto la giacca. E come – nello stesso tempo – arrivava l'amore incondizionato di gente fuori dalla mia bolla, per motivi completamente diversi. La capacità di Lynch – insomma – di essere fuori di testa, sperimentatore non commerciale e nello stesso tempo iconico e mainstream.

Un mostro, che ha abitato il mio tempo e ha popolato il mio immaginario per qualche fotogramma, qualche deformazione della pellicola.