— salve, sono venerandi, c'è un tavolo? — certo, le hanno già spiegato come funziona qui? — immagino che mi siedo e mangio — ah ah — è un ristorante, no? — ci piace definirci una “officina degli alimenti” — una officina degli alimenti — sì, è il nome del locale — ma avete le frese? — prego? — no, dico, nelle officine ci sono le frese, saldatori, roba in genere tagliente e sporca che ho difficoltà ad associare al cibo — capisco, noi abbiamo una rifilatore per profilati in alluminio — è già qualcosa! — ma non si può usare, vede la usiamo come bancone — non avevo intenzione, perché in realtà ho fame — capisco, senta, mi dica cosa vuole che vedo di portarglielo — avete un menu? — può usare il qr—code — il qr—code? — sì può usare il qr—code — sa una cosa? — cosa? — io scrivo poesie — ah — ma non qua a Milano, a Genova — capisco — e una volta mi hanno chiesto, “ma lei, venerandi, cosa è che vuole ottenere con la poesia che ancora non ha ottenuto?” — e lei cosa ha risposto? — “esclusi i soldi?” — e loro? — mi hanno detto, “no, no, inclusi anche i soldi” — e lei cosa ha detto allora? — “allora i soldi” — capisco — questo aneddoto sta a significare che non ho un cellulare atto a scansire il qr—code. Oppure non ho rete. Oppure ho paura che prendendo in mano il cellulare appaiano i messaggi di chi mi scrive nelle chat. O che mi scappa il dito e spengo di nuovo Meta — capisco — quindi vado alla cieca, mi porti un Negroni con delle noccioline — ehh — non fate il Negroni? — qua facciamo dei cocktail di nostra creazione — te pareva — se potesse leggere il qr—code, io... — aspetti — eh? — improvviso — ... — “esproprio proletario” — ... — non avete un cocktail chiamato “esproprio proletario”? — temo di no — peccato — ribadisco che con il qr—code... — “l'apericena del coworker” — ... — non avete un “l'apericena del coworker”? — la cosa sta diventando imbarazzante — “industrial chic” — ah quello ce l'abbiamo! — ottimo, due — però non abbiamo le noccioline — te pareva — però... — aspetta — eh — “mandorle norrene con spruzzata di pistacchio canadese su gherigli di sale tibetano” — chiedo in cucina — grazie