[cronache dalla scuola]
Entro in terza informatica, ecco prof. mi dicono, oggi tocca a noi, mi dicono e io annuisco, non dico niente, vado in fondo alla classe e mi siedo tra i banchi degli studenti. In pratica qualche settimana fa un gruppo di studenti mi aveva chiesto se poteva preparare lui una lezione sui vizi dell'uomo. Lezione autogestita. E io gli avevo detto, beh, certo.
E quindi oggi sono qua, collegano le slide al monitor touch che abbiamo in classe e tengono la loro lezione. Ludopatia, fumo, alcol, cibo e poi collegamento con italiano con il Secretum del Petrarca.
Ogni argomento ha delle slide fatte da loro con dati piuttosto precisi sulla ludopatia, sui diversi tipi di fumo, dalle sigarette alle canne passando per la svapo, ai cibi spazzatura, ai danni causati dal bere. Nelle slide, di tanto in tanto, ci sono i volti dei loro compagni, piccole scenette, gag, meme.
Alla fine di ogni presentazione parte un video preso da internet, collegato all'argomento: uno delle Iene e tre di Cartoni Morti. Tutti sul pezzo. Alla fine del video parte un mini-Kahoot con tre/quattro domande sugli argomenti appena visti.
Un'ora e mezza di lezione autogestita, io prendo un po' di appunti, mi segno i punti di forza e quelli di criticità. La classe partecipa, segue, prende in giro gli errori, gioca ai cinque Kahoot. È rispettosa del lavoro fatto dagli altri.
Alla fine tornano a posto, gli faccio i miei complimenti, dico due o tre cose minori. Un bel lavoro. Ecco prima o poi – penso – dovrei prendere il coraggio a due mani e rivoltare tutto quello che faccio in questo modo. Fare meno cose ma più collettive, mettere al centro loro e trasformare tutto in un laboratorio continuo.