[cronache dalla scuola]
Due ore in quinta, dove in questo primo quadrimestre non abbiamo usato voti, solo valutazioni. Ma essendo finito il quadrimestre ed essendoci gli scrutini i voti – lo avevo già detto – sarebbero stati messi.
Così ieri sera mi sono messo lì e ho fatto questa cosa barbarica di schiacciare tutto quello che abbiamo fatto in una cifra, cercando di tradurre quattro mesi di attività in un numero che va da uno a dieci. E gliel'ho mandato dicendo, cari ragazzi questa è una mia proposta di voto. Pensateci e domani in classe mi dite se vi sta bene o no.
E così oggi, uno a uno, mi hanno detto se erano d'accordo con me o no, e se no mi spiegavano il perché e alla fine mi dicevano che voto, secondo loro, avrei dovuto portare allo scrutinio del primo quadrimestre. Alcuni hanno accettato le insufficienze, altri hanno abbassato il loro voto, altri lo hanno alzato. E io mi sono segnato tutto e allo scrutinio porterò i loro voti.
Potrebbe essere però che l'esperienza delle valutazioni senza voto finirà qua. Uno degli studenti che all'inizio dell'anno aveva votato per non avere voti ha già detto che alla prossima votazione (dopo gli scrutini) voterà per il ritorno al voto perché così si è sentito un po' perso. Farò decidere a loro la settimana prossima, sarà comunque interessante.
Dopo passiamo a storia, parliamo dell'ascesa nazista e uno degli studenti mi chiede se secondo me potrebbe succedere una cosa del genere oggi e prima che io possa dire qualcosa gli risponde un altro studente, e poi un altro ancora e – insomma – dopo un po' io dico che spesso le leggi passano in maniera nascosta e gli cito l'esempio della legge contro la cancel culture oggi in discussione in parlamento, la prendo gliela faccio leggere e gli studenti dicono, ma è assurda.
In pratica nell'ora dopo parliamo di Dahl, di tradizioni create a posteriori, di cancel culture, di conservazione storica ed educazione e – niente – io faccio un po' da gestore ai loro interventi, dico anche qualche castroneria, cito la sparizione delle pistole in ET e alla fine suona la campanella e io penso, anche questa è fatta.