[cronache dalla scuola]

[1] Quando un tuo studente in un compito di scrittura creativa mette dentro l'espressione “sb0rr4 di toro” e tu ne approfitti per mostrarlo in classe e fare una lezione magistrale sulla comunicazione di Jakobson e sul concetto di contesto.

[2] Quando fai in quinta una lezione sugli intonarumori di Russolo e gli mostri come siano visti da alcuni come archetipi della musica elettronica e fai sentire/vedere Pendulum Music di Steve Reich e gli fai anche vedere Clapping Music indicando come la musica a pattern di Reich potrebbe essere un collegamento possibile in sede di orale di maturità con informatica per ciò che riguarda i cicli

e poi gli fai vedere l'inizio del Quartetto per archi ed elicotteri di Stockhausen e quello di Construction Sounds di Schneider TM, mostrando come sia simile per certi aspetti al Risveglio della città di Russolo e tu – cioè io – so dentro di me che quello che gli sto mostrando e dicendo finirà nel 99% nell'autodistruzione e che sto lavorando per quel piccolo 1%

e poi citi a braccio Berio che – alla domanda su cosa sia la musica – aveva risposto “tutto quello che una persona percepisce come musica” e che la musica è sempre politica e che oggi noi ascoltiamo una musica pop che è costruita su un calco anglossassone/statunitense, dici, e racconti di quella volta

che lavoravi su DPT anche otto ore al giorno e ti mettevi le cuffie per lavorare meglio e ti sei reso conto che stavi tutto il giorno a sentire musica con ritmi nati per ballare che ti dicevano che dovevi divertirti e dovevi ballare e questa musica pop che diceva che dovevi ballare e divertirti la sentivi per ore mentre eri immobile davanti a un terminale a fare esattamente la cosa opposta, eri/ero immobile a lavorare

perché – dici – la mia e la loro generazione hanno questo in comune, un carico di responsabilità e pressione enorme, infinitamente maggiore di quello di un tempo, una pressione sociale, economica, culturale, lavorativa che ci richiede la società e il mercato che – per farcela sopportare – ci dà anche la valvola di sfogo, il pop, la cultura commerciale

e Stockhausen non è rilassante, non lo senti sotto la doccia, cioè io sì, ma voi no, dici, e anche in questo la musica è politica e io mi rendo conto – dico – che questo che vi sto facendo sentire vi sembra senza senso e assurdo, ma se non ve lo faccio sentire io qua è facile che poi non lo sentite più dici e ridacchi

e poi uno studente viene al computer e ti fa vedere un meme di uno che fa musica con la tromba mentre il figlio usa lo sportello del forno per fare la batteria e ti dice “scusi eh, ma perché questa allora non sarebbe musica concreta?” e ti guarda come se fossi un fesso e tu gli dici la tua e lui la sua

e poi un altro studente che era al cellulare, uno che per compito sta scrivendo un saggio breve di quarantamila battute sui Beatles di cui è appassionato, lui, alza gli occhi e dice, ecco stavo cercando e qua c'è scritto che i Beatles hanno scritto Revolution 9 ispirandosi a Stockhausen ed è un po' fiero e un po' stupito della cosa

e allora mettete Revolution 9 e ne ascoltate un pezzo e tu dici bella, mi fa venire in mente un pezzo di Battiato, Goûtez et comparez, e lo metti e ne sentite un pezzo anche di quello e tu metti la parte in cui Battiato ha campionato la voce di Marinetti e il cerchio si chiude

e tutto questo vabbé lo fai davanti agli studenti ma anche alla docente di inglese che – brillando – si è fermata quasi due ore in più fuori orario per sentire la tua lezione – niente – dà l'idea che la scuola potrebbe essere un gran casino di cose