[diario dalla scuola]

In pratica porto questa prima nella biblioteca della scuola e li divido in sette gruppi e gli do sette sceneggiature (fatte da un gruppo di lavoro della stessa classe) della II parte della metamorfosi di Kafka e gli dico, ok, avete un'ora per farmi un po' di girato per il vostro film, usando le tecniche che abbiamo visto la settimana scorsa: movimenti di camera, inquadrature, montaggio, eccetera.

Diciamo che non sapevo cosa sarebbe successo e mi preparavo al peggio e invece nell'ora successiva ho visto una trentina di ragazzini improvvisarsi registi con il cellulare, rantolare per terra zampettando come insetti, ritagliare cartoncino e costruire dal nulla una mela verde, reggere pareti di cartone, venire da me chiedendomi ciotole, spegnere luci per fare strani effetti di luce, chiedermi di cambiare aula per poter fare una ripresa in cui la finestra “deve essere bassa”, sbattere la testa contro la porta e fare un casino terribile, un rumore che a scuola se si sente vuol dire che non c'è lezione, e qui invece l'opposto.

Passa una collega di inglese che guarda tutto, ridacchia, mi dice che qualche mio collega non sarebbe d'accordo su questo tipo di lezione. “E poi -aggiunge – non vedi che si stanno divertendo? A scuola non ci si diverte!” chiosa. Ammicca, svanisce.

E in effetti penso guardandoli, si stanno anche un po' divertendo. E questo mi fa proprio impressione.