LA SPEDIZIONE

La Galleria di Balvano

C'era un'dea, semplice: discendere in kayak il fiume Platano, più o meno da Balvano fino a Romagnano al Monte. Poi sgonfiare il kayak e camminare lungo la vecchia strada provinciale per tornare alla moto e riprendere la via in direzione Potenza. Ci eravamo inventati una micro esplorazione nel fine settimana in modalità “packrafting” che in Alaska è una cosa di tutti i giorni mentre in Basilicata non proprio. Stavamo inscenando una fuga dal quotidiano, tra ex compagni di corso all'epoca dell'università a Milano. Eravamo due seguaci di Guido Tabellini, dei cicli economici elettorali e dei modelli che se non raggiungono un equilibrio almeno hanno soluzioni. Ma se il mio amico si era dedicato per qualche anno alla consulenza aziendale per poi fare ritorno a “casa”, io invecchiando ho preferito approdondire gli aspetti qualitativi ed irrazionali dell'economia politica fino a diventare un antropologo dilettante. Vivo con il peso di aver studiato nei migliori Dipartimenti di Antropologia Sociale del Regno Unito, con studenti cosmopoliti e progressisti dell'elitè mondiale e professori che hanno fondato, nel vero senso della parola, l'Antropologia sociale. Il peso, cioè il non sapere come maneggiare questa genealogia, deriva dal fatto che ognuno di questi studi si è concluso con atti inconsulti, fughe improvvise, qualche addiction, molti soldi spesi, inclusi quelli della Regione Basilicata, e pochi titoli ufficiali ottenuti. Mentre il mio amico ha seguito un percorso lineare e dopo la consulenza, si è fatto imprenditore al Sud, salvo poi cercare rifugio nel pubblico, io, per il momento, sono guida turistica informale in Laos dopo una vita di espedienti e cosiddetti “lavoretti”. Ma sono anche un proprietario ed un “renditiero”, condizioni queste ultime che mi forniscono alcune minime risorse per studi, dilettanteschi e part time appunto, ma di lungo, se non proprio di lunghissimo periodo. Pur nella mancanza del confronto imprescindibile con colleghi e studenti, nelle attuali fasi accelerazioniste, dominate dal marketing cognitivo, “avere tempo” è probabilmente un privilegio, anche negli ambienti intellettuali ed accademici. Per circa 7 anni mi sono dedicato con dedizione a molto del materiale prodotto intorno agli studi su “Capitalismo e Schizofrenia” di Deleuze e Guattari, la mia personale Bibbia. Per dare un senso “fuori di me” a questa passione, ho preso l'abitudine di condividere pubblicamente alcuni stadi di avanzamento della mia “educazione continua”. Nei periodi più creativi, quando l'ossessione si materializza su in pezzo di carta che magari è un luogo virtuale sul mio laptop, devo trovare anche metodi per resettare la testa e riuscire a scrivere senza prendermi troppo sul serio. Il packrafting ad oggi è sempre stata un'ottima soluzione.

SulPlatano

Quel sabato dell'Aprile 2023, decidemmo di esplorare i dintorni della città perchè non li conoscevo un granchè e il mio amico si era offerto di accompagnarmi. Provengo da una famiglia piccolo borghese del Sud Italia, educata all'esotico del “lontano” e il “viaggio di famiglia a ferragosto” lo facevamo rigorosamente in macchina, con bagagliaio colmo di qualsiasi bene del mondo e all'estero, in Austria, Germania, Belgio, Francia etc.. In più con madre del ravennate, trascorrevo il mio tempo libero soprattutto in Romagna. Da bambino era in Riviera, da Cesenatico a Lido di Classe, passando per Milano Marittima e Cervia, che scoprivo il mondo. La Basilicata l'ho trovata proprio all'università, anche grazie al mio amico, ed è stata una scoperta appassionante che mi accompagna tutt'ora. Eravamo tra l'altro nel bel mezzo di una primavera piovosa e fredda, l'anno della prima alluvione in Romagna per intenderci, e anche tra le montagne lucane si sentivano gli effetti del maltempo globale. Quel sabato, però, uno squarcio di sole ci diede la speranza di trovare tutto insieme: un bel fiume in piena rispetto alla sua normale esistenza di torrente svogliato ed affluente del ben più noto Sele, e giornata mite per potersi bagnare nelle fredde acque di inizio primavera. Va detto che erano anche almeno 25 anni che speravo di conoscere quei luoghi.

packraftingsulPlatano

La vecchia ferrovia “fascista” che collega la Basilicata alla Campania passa tra gole di rocce calcaree di colore bianco acceso, scavate proprio dal fiume Platano. Alcuni indigeni le chiamano “Gole del Fiume Bianco” perchè capita che l'acqua assuma un sorprendente colore biancastro, mostrando la meraviglia del suo letto di rocce senza colore. Le vidi per la prima volta a 18 anni, quando dovetti prendere un treno verso Salerno per la visita di leva: i famosi tre giorni, durante i quali finii dallo psicologo perché risposi affermativamente alla domanda “ti piacciono i fiori? E mi beccai un ceffone a mano aperta dal capotreno perchè gli altri coscritti stavano devastando il vagone, tristi di ritornare a Potenza. Forse ce l'aveva con me perché ero l'unico che guardava fuori dal finestrino e gli chiesi “ce l'hai con me?” oppure perché ero il più mingherlino. Non lo seppi mai. Ma quel giorno rimasi abbagliato dal Platano. Nell'Aprile 2023 la congiuntura astrale mi condusse finalmente su quelle strade.

covobrigante

La nostra avventura in kayak si rivelò da subito più ostica del previsto. Non eravamo partiti in modalità “spedizione” ma con panino, moto e cannetta. Le rapide del Platano ci sorpresero subito dopo la prima curva. Pur senza rovesciarci ed essere assaliti dal panico, alla fine fu il fiume a decidere per noi ogni passo, ogni piroetta, ogni insabbiamento. Dopo alcune ore, eravamo ancora lontani dalle gole del fiume bianco e da Romagnano, e decidemmo di fermarci al ponte di Annibale, da cui si dice passarono degli elefanti durante le lontane guerre puniche. Infreddoliti ma colmi di adrenalina iniziammo la risalita della valle per raggiungere la vecchia strada provinciale. Tra prati e viste mozzafiato, strade solitarie e vecchi covi briganti, rientrammo a Balvano per celebrare l'impresa in un bar della piazza centrale del paese e scambiare due chiacchiere con gli abitanti. Fu allora che Balvano entrò nella mia vita, e da qui nasce questo nuovo sforzo letterario.