endehors

“Dominare vuol dire violentare, violentare vuol dire fare ciò che non vuole colui sul quale è commessa la violenza, e certo ciò che non vorrebbe sopportare colui che la commette; per conseguenza, essere al potere vuol dire fare ad altri ciò che noi non vorremmo che fosse fatto a noi stessi, cioè fare del male.”

Pubblicata in Francia nel 1893 (in Russia circolò clandestinamente), Il Regno di Dio è in voi è la più importante delle opere filosofico-religiose di Lev Tolstoj. Un testo che ha esercitato un'influenza decisiva su Gandhi e che conserva ancora oggi un grande interesse, non solo perché costituisce un tassello fondamentale per la comprensione del pensiero di uno dei più grandi scrittori di ogni tempo, ma anche per l'analisi serrata dei rapporti tra potere e violenza e dei meccanismi di deresponsabilizzazione che conducono non solo ad accettare un sistema sociale violento ed oppressivo, ma anche a parteciparvi attivamente.

L'opera è riproposta nella traduzione di Sofia Behr, approvata da Tolstoj, con un saggio introduttivo di Antonio Vigilante.

Pubblicazione: 19 agosto 2023. Disponibile sia in cartaceo che in ebook.

Acquista

“Dio è falso significa due cose. Significa, naturalmente, che Dio non esiste, che è la convinzione di base dell’ateismo. Ma significa anche, considerando l’etimologia dell’aggettivo (falso viene dal verbo latino fallere: ingannare, deludere, simulare), che il personaggio di fantasia che si chiama Dio e che compare nei testi sacri dei monoteismi è tutt’altro che un personaggio leale, onesto, buono; se fosse il personaggio di un romanzo, difficilmente il lettore riuscirebbe ad affezionarsi a lui: sarebbe un anti-eroe, uno di quei personaggi attraverso i quali i grandi narratori dell’Ottocento e del Novecento hanno mostrato le tenebre e gli abissi dell’animo umano.”

Una introduzione all’ateismo che è anche un viaggio nei labirinti della violenza religiosa. Perché non c’è odio peggiore di quello che scaturisce dall’amore di Dio.

Disponibile sia in cartaceo che in ebook.

Acquista

“Contro ogni Dio, l'ateismo asserisce e fonda la sua causa con sicurezza incrollabile e trionfale. La sua causa è una cosa sola con la ‘ragione’, con la logica, sicché volerla oppugnare è semplicemente insorgere contro le fondamentali leggi logiche del pensiero.”

Uscita nel 1925 nella collana “Apologie delle religioni” dell’editore Formiggini, l’Apologia dell’ateismo è l’opera nella quale Giuseppe Rensi riversa tutta la sua vis polemica, l’impeto di un pensiero provocatorio e controcorrente, destinato a suscitare scandalo e l’inevitabile repressione nell’Italia cattolica e fascista. Ma Rensi, come mostra Antonio Vigilante nella introduzione a questa nuova edizione, non si limita a negare Dio e la religione; mostra invece come lo stesso ateismo costituisca la realizzazione e il compimento dell’essenza stessa della religione.

Giuseppe Rensi (1871-1941) è stato docente di Filosofia morale presso l’Università di Genova fino al 1934, quando è stato destituito per la sua opposizione al Regime fascista. Filosofo scettico, pessimista, ateo, ma in dialogo costante con la tradizione mistica occidentale ed orientale, è autore di opere notevoli anche sotto il profilo letterario, come i Frammenti d’una filosofia dell’errore e del dolore, del male e della morte, La filosofia dell’assurdo e le Lettere spirituali.

Disponibile solo in ebook.

Acquista

Realmente la verità è forte? È davvero sempre possibile trascendere i conflitti? È realizzabile il potere di tutti? Ogni essere umano è convertibile al bene? Antonio Vigilante discute criticamente queste ed altre affermazioni ricorrenti nel discorso nonviolento, proponendo una nonviolenza laica, disincantata, individualista, che fa appello più alla giustizia che all’amore.

Download: DOI

“I partiti sono un meraviglioso meccanismo in virtù del quale in tutta l’estensione di un Paese non un solo spirito dedica la sua attenzione allo sforzo di discernere, negli affari pubblici, il bene, la giustizia, la verità.” Mentre la Francia è invasa dai nazisti Simone Weil, impegnata a Londra nel movimento di resistenza all’estero, riflette sulla democrazia che bisognerà realizzare quando l’incubo totalitario sarà sconfitto. E dovrà essere una democrazia senza partiti. Una democrazia richiede da parte dei cittadini la ricerca onesta, limpida, spassionata del bene comune; i partiti, con il loro settarismo, creano schieramenti ideologici e suscitano passioni collettive, inquinando la vita pubblica e rendendo impossibile un vero confronto democratico. Nella introduzione Antonio Vigilante riflette sull’attualità del testo di Weil alla luce dei cambiamenti della nostra democrazia — e della nostra vita pubblica — nell’era dei social network.

Simone Weil (1909-1943) è stata allieva del filosofo Alain ed ha studiato poi all’École Normale. Dopo la laurea ha affiancato all’insegnamento nei licei l’impegno sindacale e il lavoro in fabbrica (esperienza da cui nasce il libro La condizione operaia). Nel 1936 va a combattere il fascismo in Spagna, aggregandosi alla colonna anarchica Buenaventura Durruti. Con gli anni matura una visione mistica che la avvicina al cattolicesimo, pur rifiutando il battesimo a causa delle sue riserve sulla Chiesa cattolica. Quando i nazisti invadono Parigi trova rifugio a Marsiglia e poi a New York. Nel 1942 si trasferisce a Londra con il progetto di tornare al più presto in Francia ed impegnarsi nella resistenza. Muore il 24 agosto 1943 nel sanatorio di Ashford per una tubercolosi aggravata dal suo rifiuto del cibo.

Download: DOI

Acquista