Come sconfiggere satana e sviluppare videogiochi in pace
Ho capito che esiste un motivo ben preciso per il quale non sono riuscito a concludere quasi nulla negli ultimi tempi, né a diventare uno sviluppatore di videogiochi, o almeno a creare quell'unico gioco memorabile in grado di farmi diventare un maitre à penser del gamedev. La colpa, in sintesi, è stata di satana.
Per poter continuare a sviluppare videogiochi occorre quindi sconfiggerlo e vi spiegherò come, affinché non facciate la mia stessa fine. Per sconfiggerlo è tuttavia necessario che lo si conosca, che si capisca attraverso quali trabocchetti e stratagemmi egli operi, che si sia consapevoli dei suoi piani tortuosi e, per l'appunto, diabolici. Come scrive Sun Tzu, conosci te stesso, conosci il tuo nemico e non dovrai temere l'esito di cento battaglie. Dando per scontato che conosciate voi stessi, analizzerò in questo post le vie di satana per capire dove intervenire per neutralizzarlo.
Prenderò spunto dall'episodio evangelico delle tentazioni nel deserto.
Satana arriva quando siamo da soli
Da quell'infingardo cacciatore di anime quale egli è, satana si presenta sempre quando la preda è isolata: Gesù infatti si trova nel deserto quando satana arriva. Questa considerazione non vuol darci tuttavia alcuna indicazione del tipo: «mai isolarsi!». Perché prima o poi si sta da soli. E per certi fini, meglio soli che male accompagnati. Al bar con gli amici non stai da solo ma in genere con combini nulla se non consumare alcolici e qualcosa ogni tanto bisogna pur farla oltre a chiacchierare davanti a una birra. Ma senza esagerare, perché satana sta anche nell'iperattività: non per nulla si dice «assatanato”. Se sei uno sviluppatore amatoriale indie di videogiochi stai e starai spesso da solo, davanti a un monitor. Anche quando sei in contatto con qualche collaboratore attraverso una chat di messaggistica o altro strumento. L'indicazione utile, in questo caso, è quella di aspettarsi l'arrivo di satana, che interviene immancabilmente per distrarvi dai vostri propositi. Cioè, voi ve ne state lì tranquilli e lui arriva per stravolgere la vostra agenda degli impegni, infilandoci dentro uno dei suoi punti preferiti: scambiare la vostra anima con la sua paccottiglia basata su un illusorio ed effimero successo. Oppure si accontenta di rompervi le palle e basta. E' un po' come un call center della Vodafone che nel mezzo di una questione importantissima vorrebbe farvi una proposta telefonica, ma a differenza di quest'ultimo caso non è possibile abbassare semplicemente la cornetta. Satana vi telefona direttamente in testa.
Satana sfrutta le vostre difficolta' e crea alternative non richieste
Satana colpisce sempre dove la carne è debole. Gesù sta nel deserto e digiuna in silenzio perché solo attraverso il digiuno silenzioso si può raggiungere una consapevolezza superiore quando non si hanno a disposizione suonatori di tamburo o spacciatori di LSD. E lui birbante che cosa fa? Vi propone di trasformare in pane quella pietra là, sì, proprio quella la cui forma ricorda vagamente una pagnotta. Così Gesù, che si è avventurato in un ambiente notoriamente spoglio e «distraction-free» come il deserto, si trova improvvisamente di fronte all'alternativa di interrompere le sue limitazioni, il suo digiuno liberamente scelto. Perché il diavolo opera proprio così: aggiungendo stimoli, seminando il dubbio, minando le nostre regole razionalmente e coscientemente autoimposte al fine di raggiungere il suo scopo anziché il nostro. Vuole farci divertire, laddove l'etimologia «divertere» significa cambiare strada e quindi meta e quindi traguardo e magari perdersi e ritrovarsi... a casa del diavolo. Anche nel game development, specie nei nostri tempi dichiaratamente satanici, c'è un proliferare di alternative che seminano il dubbio, la sfiducia, la perplessità nel fertile terreno ove abbiamo coltivato con tanto amore la nostra fulgida idea iniziale. E non si potrebbe fare meglio? E non potremmo utilizzare questo tool qua anziché quello là? E se invece facessi così? Cambiare idea in corsa, durante lo sviluppo concreto, in genere va bene. Nell'azione e nella realizzazione c'è un naturale istinto, una guida in grado di indirizzarci come un navigatore. Ma se l'eccesso di alternative non fa altro che produrre un incessante e sterile fantasticare, state certi che lì il maligno è all'opera.
Satana fa leva sulla vostra superbia
La seconda tentazione di Gesù riguarda le lusinghe del potere. Satana lo sfida a fare un numero ad effetto: gettarsi da un'altura per farsi salvare dai suoi angeli in una sequenza d'azione plastica e spettacolare. Parliamoci chiaro, se Gesù avesse ceduto sarebbe stato il classico gesto da sborone. Ma Gesù non cede e così dovete fare anche voi. E' un concetto ripetuto altre volte su questo blog: non frega niente a nessuno se siete bravi o padroneggiate la tecnica di programmazione. Non è che se usate C++ anziché Unity con gli asset e i moduli predefiniti vi meritate un premio. Non bisogna dimostrare niente e meno si è visibili più la nostra creatura videoludica può avere una sua vita propria ed essere apprezzata da coloro che decideranno di accoglierla e trascorrerci un po' del loro prezioso tempo. Questo è un insegnamento che vale anche in altri campi. E' un po' una questione zen.
Satana promette il mondo intero
A fine episodio, satana promette a Gesù il mondo intero: basta infatti che si inchini al suo mefistofelico essere e Gesù può diventare il signore e padrone del pianeta Terra. E' un plot twist che mi ha sempre lasciato stupito e confuso. Ma allora è satana che comanda questo mondo? Ma Gesù, in quanto figlio di Dio non è pure lui in una posizione di comando sufficientemente elevata da considerarsi anche lui padrone del mondo? Com'è possibile che una proposta del genere possa essere percepita come sensata e allettante per il figlio del Creatore dell'universo? Non affronteremo questi dilemmi teologici che aprono il campo a tante speculazioni ma esprimeremo subito la metafora connessa: l'idea del successo può paralizzarci e vanificare la bella e pura ispirazione iniziale. E quella la dobbiamo preservare a tutti i costi, come dice anche Paracelso. Dobbiamo coltivare il seme della nostra idea, proteggerla dagli agenti avversi. Non sappiamo quale pianta verrà fuori ma prima di tutto deve uscire il germoglio: quella è la fase più difficile. C'è un altra interpretazione per il «mondo» che offre satana: si tratta del successo facile che viene dall'implementazione di elementi tipo i trabocchetti psicologici (achievementi, ranking, matchmaking truccato, dipendenza del giocatore). Sono i meccanismi tipici dei “giochi fatti con la mano sinistra”: d'altronde «gamification» nell'accezione negativa che tutti conosciamo viene proprio dalla parola 'game' cioè gioco. Se riuscite a non farvi allettare dalla prospettiva dei facili guadagni (che non esistono, peraltro) avrete vinto una piccola ma decisiva battaglia nel vostro cammino verso la realizzazione del gioco perfetto, cioè quello che può dare una nuova prospettiva all'umanità e rivoluzionare il panorama del game development e la società tutta. Oppure, semplicemente, divertire (ma non tanto nell'etimologia «divertere» che è diabolica, come sapete) e, possibilmente, fare qualcosa di nuovo. Anzi d'antico: riscoprire la vera funzione del gioco.
CONCLUDENDO... Concludendo, se siete sviluppatori di videogiochi (ma non solo), vi invito a rifuggire satana e ad abbracciare gli insegnamenti di Cristo, specie con riferimento a questo episodio del Vangelo. Un giorno, quando avrò di nuovo la forza per affrontare la battaglia contro il maligno, forse ci proverò anch'io. Intanto riposo un po'. Amen.
Gippo for Comitato Yamashita