Di tutto un po'
Oggi la prospettiva di riempire di caratteri un nuovo post mi sembra terribile, ma vale la pena cominciare, non si sa mai dove si va a finire e magari viene fuori qualcosa di inaspettatamente buono. Tra le idee da scrivere che premono di più ce ne sono varie emergono fra tutte le altre:
Fare un post per rispondere alle grandi domande “Chi siamo? Da dove veniamo? Dove stiamo andando?”. Si tratterebbe di una lunga dissertazione che, attraverso filosofi, scrittori, biologi evoluzionisti e complottisti, arriverebbe ad una possibile, sorprendente conclusione. Non vedo molti riferimenti in giro su questo tema. Gran parte della dissertazione verterebbe sulla teoria dell'evoluzione.
Fare un post per spiegare la situazione economica in modo semplice e un po' pop. Ne ho già fatto in passato uno sul denaro, una specie di storia economica a fumetti basata sulle teorie di Carl Menger, precursore della scuola economica austrica e autore di uno snello volumetto intotolato “Denaro” (anzi “Geld”). Se non lo faccio è perché il discorso economico è molto inquinato dalla politica e dalla propaganda. “Inquinato” è un bell'aggettivo che ho preso da un post di Kein Pfusch e che spiega bene la questione.
Fare un post narrativo fantastico su quella volta che mi iscrissi a Facebook con vero nome e vera foto per ritrovare una mia ex compagna di classe particolarmente anonima e avviare con lei una relazione basata su intenzioni serie (pezzo scherzoso con battutacce a sfondo sessuale).
Fare un post su quella volta che vari anni fa, su Twitter, mi spacciai per un account ufficiale di un partito politico e da lì sfruttai quella piattaforma privilegiata per capire alcune questioni sui social network e la politica “dalla periferia”, interagendo con bot e profili palesemente “stipendiati”. Sarebbe un post interessante ma che mi condurrebbe a parlare del Covid e delle sue conseguenze in termini complottisti. (Per questo non credo che lo scriverò mai).
La preghiera nel mese di maggio
Allora, adesso parlo di qualcosa. Stavo per elencare tra i post quello del papa che ha organizzato un periodo di preghiera nel mese di maggio per opporsi al Coronavirus. Ne parlo un po' qui, sinteticamente, visto che il mese di maggio è alle porte. Qualcuno, spesso orgogliosamente laico quando non ateo o agnostico, come sempre solleva delle polemiche dicendo che è una visione vecchia e medievale quella di pregare Dio perché ci liberi dalle epidemie ma io non sono d'accordo. Cosa c'è di più umile del chiedere cose che ci stanno a cuore come i bambini? Dimentichiamo Gesù che chiedeva di essere esentato dalla crocifissione (“Padre, allontana da me questo calice”) proprio ad un passo dall'evento? E lui, oltretutto, aveva più certezze di noi, era più inserito a livello divino. Anzi, era ed è proprio Dio. Quindi trovo umano e giusto pregare per ottenere qualcosa di terreno attraverso un intervento soprannaturale. Abbiamo già delegato troppo a Matteo Bassetti. Nessuno ha detto durante la pandemia che morire non è la cosa più terribile, perché ci aspetta la vita eterna. Allora, usiamola un po' più di coerenza noi cattolici. Chiediamo l'intervento di Dio e continuiamo a parlare del Paradiso e dell'Inferno se non vogliamo che l'ultima parola l'abbia sempre Matteo Bassetti. Quanto a voi, sporchi atei, diventate coerentemente nichilisti e cominciate a girare nudi per strada. Amen.
Gippo for Comitato Yamashita