Essi vivono

Oggi è un po' come quando dovevo fare 30-40 flessioni a tutti i costi e non avevo il tempo... la tentazione è di saltare l'appuntamento del venerdì col blog ma no, non lo salto! La tentazione è pure quella di infilarci dentro un vecchio post che magari avevo scritto 15 anni fa e che avevo conservato alla bisogna ma no, non ci casco! Perché ho preso l'impegno di aggiornare il blog per riabituarmi a scrivere, non per postare roba di un tanto tempo fa.

Perché scrivere? Perché questa continua, costante ricerca della costanza, dell'impegno, della fatica, della determinazione? Risposta: perché mi fa bene. Al momento è come una droga, prendo la dose che mi fa stare tranquillo, poi un giorno magari capisco come fare a meno della droga e qual è il segreto per vivere felici e soddisfatti. E allora di cosa posso parlare nel poco tempo che posso dedicare a questa attività? Del libro che sto leggendo.

Premessa. Ho trascorso ANNI leggendo, se andava bene, un libro all'anno. Ricordo una volta che, per non fare la parte di quello che non aveva letto manco un libro, mi lessi un romanzetto Harmony raccattato dalla soffitta di mamma. Poi con la pandemia mi sono scatenato. Complice un sito che mi “rifornisce” di molti ebook e del mio Kobo reader, ho letto un sacco di roba. Tutti saggi e manuali. Anche e soprattutto libri di autoaiuto. Mi sono dato questa spiegazione: fin quando le cose andavano abbastanza tranquillamente, non sentivo il bisogno di informarmi, di acquisire frecce alla mia faretra. Quando mi è venuto a mancare un po' il terreno da sotto i piedi ho sentito invece la necessità di trovare nuove armi, di potenziare la sezione Ricerca e Sviluppo, di trovare un vantaggio competitivo. Così leggo tanto da qualche mese. Per me in fondo è un segnale positivo. Ah, sapete perché ogni tanto leggo roba “da femmine”? E' un'abitudine di quando consultavo materiale relativo all'arte del rimorchio a seguito della lettura un libro prestatomi da un amico: “The Game – La bibbia dell'artista del rimorchio” di Neil Strauss. Anni fa, cose da giovani, eh! Il consiglio era di leggere cose “da femmine” per capire meglio le femmine e i loro miti tipo il principe azzurro, il bello e dannato, il cucciolo da salvare, il delinquente da redimere, lo scontroso che si scioglie... quegli stereotipi lì. Per i romanzi mi sono sempre piaciute le scrittrici donne. Ma per i saggi no. Beh, forse è il caso di concludere la premessa...

Che libro sto leggendo? Dico almeno il titolo: “Ufo e extraterrestri” di Roberto Pinotti.

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